Bando Cuneo, un aiuto a ripartire a un'impresa su 15

Articolo di Angelo Conti
Pubblicato su La Stampa il 17 giugno 2020

L’ultima donazione è arrivata lunedì sera da Cuneo: 150 euro, l’abbraccio di Elena agli imprenditori che non si arrendono. Sono 107 in tutto quelli che saranno aiutati da Specchio dei tempi. La sottoscrizione lanciata dalla onlus de “La Stampa” per le micro-imprese della Granda si è chiusa ieri, dopo aver raggiunto quota 321 mila euro, grazie a 48 donazioni di privati, banche e aziende. Risorse che la fondazione trasformerà immediatamente in 107 sussidi da tremila euro ciascuno.

Solo un candidato su 15 riceverà l’assegno. Sono infatti 1631 le domande pervenute allo staff di Specchio, che le sta esaminando da giorni. Richieste di aiuto da ogni angolo della Granda, e da ogni categoria. Parrucchieri, muratori, ristoratori, artigiani, affittacamere, fiorai, grafici, commercianti: sarà data precedenza alle attività che tengono in vita interi quartieri o paesi. E si cercherà di non dimenticare tutti coloro che non potranno ottenere il contributo a fondo perduto.

Le prime mail partiranno domani. Saranno avvisati tutti i vincitori, a cui sarà chiesto di fornire le coordinate bancarie. Da venerdì Specchio dei tempi comincerà ad erogare i bonifici. Anche gli esclusi saranno avvisati via mail. Nel rispetto della privacy, non sarà pubblicato l’elenco dei vincitori, ma a partire da venerdì su queste pagine saranno raccontate le storie di alcuni partecipanti premiati.

Oggi, intanto, per la fondazione è un giorno importante: il centesimo di lotta contro l’Emergenza Coronavirus. Dieci milioni di euro sono già stati raccolti e trasformati in progetti concreti a favore degli ospedali, delle scuole, dei lavoratori in difficoltà. E pure delle famiglie più fragili, che la onlus sta sostenendo con migliaia di spese gratuite, da 23 kg ciascuna. Le prime 50 delle 300 destinate alla Granda saranno distribuite stamattina alla parrocchia San Giovanni Bosco di Cuneo.

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COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
▪️ Sulla piattaforma “ Rete del dono

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Covid, cosa abbiamo fatto per la sanità

Di Lucia Caretti e Angelo Conti

Ci chiamavano i soccorritori, il sabato notte, disperati: “Abbiamo bisogno di tute e mascherine, o domattina dovremo fermare le nostre ambulanze”. Ci scrivevano medici, infermieri, oss: quegli “eroi” costretti a lavorare con i sacchi della pattumiera al posto dei gambali. Ci sono stati giorni in cui abbiamo pensato di non potercela fare: camici e guanti, semplicemente, non si trovavano. E invece abbiamo continuato a cercare, abbiamo scatenato i nostri volontari e il nostro staff, abbiamo passato giornate intere al telefono. Abbiamo cercato all’estero, abbiamo utilizzato i nostri furgoni per accelerare i tempi di consegna. E in meno di due mesi abbiamo acquistato e distribuito oltre un milione di dispositivi di protezione a 136 fra ospedali, croci e pubbliche assistenze piemontesi.

Un numero record, tra i tanti che raccontano l’impegno di Specchio dei tempi per l’Emergenza Coronavirus. Sin dall’inizio del lock-down la nostra fondazione è vicina agli operatori sanitari, a cui ha destinato circa metà degli oltre 10 milioni di euro raccolti. Da 65 anni aiutiamo gli ospedali di Torino e del Piemonte, ma quello di questi mesi è uno sforzo senza precedenti per i nostri sostenitori.

Grazie alla generosità di oltre 16 mila supporter da 67 paesi del mondo, tra cui migliaia di lettori de “La Stampa”, abbiamo infatti potuto donare 68 strumentazioni mediche. Per lo più ecografi: strumenti fondamentali per la diagnosi del Covid-19. E poi 41 letti di terapia intensiva, 27 arredi destinati ai reparti, ma soprattutto due tac: una mobile, che abbiamo affittato e portato su un tir, dalla Polonia, all’Amedeo di Savoia di Torino. E una che resterà in dotazione al Martini di Torino anche dopo la pandemia: “Questo macchinario è vitale per il nostro ospedale”, ci hanno detto i medici quando lo abbiamo installato. Con la stessa commozione e gratitudine che abbiamo trovato in decine di lettere arrivate da tutta la regione.

Sono 19 gli ospedali piemontesi che abbiamo aiutato. Compreso quello temporaneo allestito alle Ogr, a cui abbiamo fornito una squadra di 38 medici e infermieri specializzati in emergenze. Siamo andati a prenderli a Cuba, affittando un aereo, quando ancora i voli e gli aeroporti erano bloccati. Era il giorno di Pasqua. Dalla Cina stavano per atterrare a Milano anche le 60 mila mascherine regalateci da un imprenditore di Pechino.

Procedure doganali, problemi di trasporto, infiniti ostacoli burocratici: per la prima volta nella nostra storia non ci siamo impegnati solo a riparare i danni di una tragedia, ma ci siamo trovati al centro della battaglia. L’abbiamo affrontata con le armi che sono il frutto della nostra esperienza, della nostra fatica, della nostra passione, del nostro coraggio, e con le munizioni che ogni giorno ci sono state donate, per essere usate subito contro un nemico che, più di una volta, ci è sembrato invincibile. Ora, dopo 100 giorni, sappiamo che questa battaglia si può invece vincere: abbiamo imparato a prendere la mira. Ma, ricordando quella milionesima mascherina consegnata al Mauriziano, vi chiediamo di continuare a starci vicini. L’emergenza sanitaria si è ormai trasformata in emergenza sociale. Noi ci siamo e ci saremo. Ma abbiamo bisogno di voi, del vostro affetto e delle vostre donazioni. Per combattere ancora insieme.