Dall’arrotino alle educatrici, così Specchio salva i sogni dei giovani cuneesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 26 giugno 2020

«La Granda che riparte» non è soltanto il titolo del bando con cui la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ha voluto aiutare a «rialzarsi» 111 piccoli imprenditori, prostrati dall’emergenza Covid-19 e dal lungo blocco delle loro attività. È anche il mosaico di tante storie di ordinaria tenacia, resilienza, solidarietà e forza, che caratterizzano da sempre il «dna» della provincia cuneese. Capace di soffrire, ma subito dopo di condividere e ripartire. Come ha fatto Giuliano Strano (nella foto sopra), che ha un negozio di casalinghi a Dronero e, a 25 anni, nel retrobottega, fa l’arrotino. «Ho aperto nel 2013, appena maggiorenne – racconta -. In tutto ho avuto un mese di chiusura. È tempo di riprendere a pieno ritmo e questo contributo mi servirà per sostituire la mola per l’affilatura e acquistare altri pezzi di ricambio che sono piuttosto costosi». Il mestiere di Giuliano è raro e in zona ne approfittano in molti, soprattutto macellai, ma anche privati cittadini.

C’è entusiasmo e quasi incredulità anche in Gaia Bertello e Valdelice Ternavasio (nella foto sopra), titolari dell’«Arcobaleno baby parking» in frazione Bandito a Bra. Il loro sogno si è concretizzato nel 2012 in un residence messo a norma e adattato per le esigenze dei bambini da 13 mesi a 6 anni. «A febbraio, prima della chiusura, ne avevamo 17. Il periodo di inattività è stato duro, con famiglie che chiedevano continuamente quando avremmo riaperto. Siamo consapevoli delle loro necessità e non poter aiutare ci è pesato». Hanno intenzione di riprendere nei prossimi giorni, grazie ai 3000 euro ricevuti da Specchio: «Ricominceremo sotto forma di attività estiva. Stiamo prendendo confidenza con le nuove norme: sono complesse, ma non ci fermeranno. Il premio del Bando ci salverà dalle spese che comunque ci sono state e ci permetterà di investire sul futuro con innovazioni, libri e corsi di aggiornamento».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

La gastronomia di Entracque vince il bando di Specchio: Roberta riparte dopo il lockdown

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 5 luglio 2020

Inventare nuove soluzioni, dare risposte creative a un mondo in evoluzione, offrire servizi di qualità nei settori più disparati. I cuneesi sono ripartiti dopo il lockdown e a 111 di questi, artigiani e piccoli imprenditori, ha dato una mano Specchio dei tempi. Sono 333 mila gli euro raccolti grazie al sostegno di associazioni, banche, aziende e lettori del giornale che hanno deciso di affiancare le risorse messe da subito a disposizione dalla Fondazione de La Stampa. La somma si è concretizzata con un contributo di 3 mila euro per ciascuno dei vincitori del bando «La Granda che riparte». Fra i criteri di scelta adottati dallo staff di Specchio con una commissione di professionisti, è stato osservato quello di dare «respiro» alle piccole attività che caratterizzano il territorio e danno vita a quartieri e paesi.

Ne è un esempio Roberta Vivaldi, 28 anni, che nel 2017 ha aperto ad Entracque la gastronomia «Mangia che ti passa». «Ho lavorato per un po’ in un ristorante, ma poi ho detto “basta”: avevo voglia di mettermi in proprio – racconta -. A Entracque non c’era una gastronomia; l’idea me l’hanno fatta venire i villeggianti, compresi i camperisti. Nei fine settimana vedevo sempre le stesse persone nei ristoranti e ho pensato che se avessero avuto qualcuno che cucinava per loro avrebbero gradito. Ho chiesto, me lo hanno confermato e sono partita». Ancora: «Al campeggio soprattutto faccio un servizio di consegna pasti, che è molto apprezzato. Lavoro principalmente sulle persone che vengono per pochi giorni e hanno voglia di rilassarsi senza dover cucinare».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

Roberta è originaria di Sommariva Bosco: «Uso la seconda casa di famiglia qui in valle Gesso. In inverno tengo aperto solo nei fine settimana perché il paese è piccolo e i miei clienti sono principalmente turisti. Quest’anno ce ne sono molti, soprattutto liguri». Il contributo di Specchio dei tempi ha dato anche a lei una boccata d’ossigeno: «È arrivato giusto in tempo per la sostituzione del registratore di cassa e per coprire quelle spese fisse che non si sono mai fermate. Durante il lockdown ho tenuto chiuso e non è stato facile».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
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Il mago delle selle western vince il bando di Specchio: “Tutta la mia riconoscenza a chi ha donato”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 25 giugno 2020

Dal Colorado a Morozzo per imparare a lavorare il cuoio e realizzare le selle per cavalli stile western. È la storia professionale di Paolo Volpe, 44 anni, sellaio e artigiano. Anche a lui va il contributo di 3000 euro erogato dalla Fondazione Specchio dei tempi – La Stampa con il bando “La Granda che riparte”. «Ho iniziato ad appassionarmi di quest’arte a 14 anni – racconta -. Avevo un portafogli dell’Harley-Davidson molto consumato. Andai nel negozio di Torino per acquistarne uno nuovo e aveva un prezzo esorbitante. Decisi di imparare a fare da me». Paolo iniziò a fare da «bocia» ai calzolai per apprendere i rudimenti del mestiere. «Circa 10 anni fa ho deciso di fare di questa passione una professione – racconta -. La svolta c’è stata con il viaggio negli Usa. Fu nel 2016. Ho avuto la fortuna di imparare a fare le selle da Jesse W. Smith, una leggenda in quel luogo, un maestro in questo tipo di lavorazioni. Ho vissuto mesi in un capanno a fianco della sua casa di famiglia e ho imparato. La sera, all’inizio, è stata dura, fra scorpioni, serpenti e qualche orso».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

La realizzazione di una sella western è un lavoro lungo e faticoso, con cuoio, metalli e legno. I prezzi sono variabili e i pezzi più belli possono arrivare a costare centinaia di migliaia di euro. «I miei clienti giungono anche da molto lontano, perché in Italia siamo in pochi – aggiunge Volpe -. Ci sono gli appassionati che risparmiano per poterselo permettere oppure persone con buone disponibilità finanziarie». Il lockdown per l’emergenza sanitaria è stato duro anche per l’artigiano, torinese d’origine, che ha scelto Morozzo per amore della compagna: «Il contributo di Specchio dei tempi è un grosso aiuto e chi ha versato il denaro ha tutta la mia riconoscenza».


 

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Bando Cuneo, premiata la famiglia che da 60 anni riporta in vita gli orologi dei piemontesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

Tremila euro per aiutare le imprese a rialzarsi dopo il lockdown. Sono 111 quelle premiate da Specchio dei tempi, ognuna con un assegno da tremila euro. E il contributo è arrivato anche in via Diaz 5 a Cuneo, all’orologeria Barale. In questa stretta traversa del centro storico Roberta Barale ha ideato un nuovo modo di ricevere i clienti. «Abbiamo aperto il finestrone che dà sulla strada e facciamo l’orologeria take away – scherza -. In questo modo i clienti non entrano nel locale, che è piccolo». L’augurio è comunque quello di poter tornare dentro questa bottega speciale per ammirare gli orologi di tutti i tipi, soprattutto quelli antichi che Roberta e il papà Michele, 81 anni, riparano.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

«Il mio babbo, in attività dal 1960, era andato in pensione, ma nel 2014 ho deciso di riaprire e assumerlo come coadiuvante – spiega Roberta, che è anche mamma di due gemelle-. Con mia sorella siamo cresciute nella magia di questo negozio ed era un peccato che l’attività andasse persa. Fu mio padre ad appassionarsene quando aveva appena 11 anni». I clienti dell’orologeria arrivano anche da Torino, Alba e Asti. «Molti orologi che ci vengono affidati sono ricordi di famiglia, ci sono pendole dell’800 – continua Roberta – Ci chiedono di riportarle in vita, perché un orologio che non segna l’ora ha perso il suo scopo».

Il lockdown è arrivato presto nella famiglia: «Abbiamo chiuso prima degli altri perché mio padre è anziano e andava protetto. Per lui è stata dura stare fermo questi mesi, in vita sua non ha mai avuto un periodo così lungo di vacanza. Le pendole le ho prese dal negozio e ha lavorato alle riparazioni da casa». Il contributo è arrivato al momento giusto: «Una grossa mano, perché le spese non si sono mai fermate. Siamo ripartiti acquistando pezzi di ricambio essenziali».


 

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Gli stuntman di Bene Vagienna premiati dal bando: "Specchio ci ha aiutati come 32 anni fa"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Già trentadue anni fa abbiamo avuto l’aiuto di Specchio dei tempi: era morto un elefante del circo ed era partì un’iniziativa di solidarietà. Oggi, dopo il Covid, di nuovo. Siamo molto riconoscenti. Come diceva mio padre: ‘Dopo il brutto arriva sempre il bello'”. Alex Medini, 43 anni, di Bene Vagienna è figlio della antica arte del circo. Suo padre, Peppino Medini, è stato uno dei divulgatori dei grandi spettacoli circensi in Italia. Insieme alla sorella Katiuscia e altri famigliari, Alex, porta in giro per l’Italia show acrobatici di auto e moto oltre a gestire un’azienda che noleggia tensostrutture. “Siamo appena ripartiti con un spettacolo in piazza del foro boario a Saluzzo: è il nostro primo dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria. Quando è iniziato il lockdown stavamo per intraprendere un tour in Valtellina che, ovviamente, è stato cancellato insieme a tutto il resto – spiegano i due fratelli -. I tremila euro ricevuti da Specchio dei tempi li useremo per pagare una polizza assicurativa in scadenza, una boccata d’ossigeno in un periodo di stop in cui comunque le utenze e altre spese fisse sono rimaste da pagare”.

I Medini hanno reinventato gli spettacoli e il modo di proporsi: “Lo show è all’aperto e non ci sono problemi di contagio, montiamo le tribune dove gli spettatori possono tranquillamente stare a distanza di oltre un metro. Per le prenotazioni e l’acquisto dei biglietti abbiamo privilegiato i contatti telefonici e via web. Ora chiediamo alle amministrazioni comunali di aprirsi e fidarsi: ci si può divertire in sicurezza”. Gli adrenalinici spettacoli da stuntman professionisti per i Medini si alternano alle iniziative di beneficenza come quella di giocolerie nel reparto di pediatria all’ospedale cardinal Massaia di Asti. “Come base già nostro padre, nel 1989,  aveva scelto Bene Vagienna- ricorda Alex-. Qui lavoriamo come circo, preparazione spettacoli e noleggio delle strutture. Dopo la malattia e la morte di papà siamo stati un po’ in stand by. In tutto siamo otto fratelli e alcuni di noi hanno deciso di ripartire 3 anni fa. Abbiamo seguito il suo esempio di disciplina e passione per questo mondo. Iniziò come saltimbanco facendosi la gavetta, incontrò mia madre che faceva la parrucchiera, una donna bellissima che lo ha seguito nell’avventura che continua ancora oggi attraverso di noi”.

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Checco, il calzolaio di Bra premiato da Specchio: "Grazie al bando tornerò a respirare e sognare”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Sono contentissimo, questo contributo mi permette di respirare”. Francesco, da tutti conosciuto come Checco, Matera ha 36 anni e fa il calzolaio a Bra. È uno dei 111 della provincia di Cuneo che riceveranno l’aiuto di 3000 euro attraverso la Fondazione Specchio dei tempi. Checco ha cominciato a fare e riparare calzature che di anni ne aveva 25 seguendo le orme del papà Mauro, in pensione dal 2008 e in attività dal 1987. Un’esperienza di famiglia ben visibile sull’insegna della bottega: “Matera, calzolai dal 1987”. “Questo è sì un mestiere antico ma non è affatto in via di estinzione come a volte sento dire, non siamo dei panda – osserva-. Anzi, come lavoro è in continua evoluzione: l’associazione di cui faccio parte come direttivo si chiama ‘Calzolai2.0’ ed una sorta di sindacato di riferimento. In gruppo evolviamo continuamente con nuovi metodi di gestione della clientela, di efficientamento delle consegne, l’acquisto di cabine ad ozono per sanificare e di innovativi macchinari per cucire le suole”.

Originariamente Francesco (qui in una foto di Roberto Fortunato) aveva il negozio in un centro commerciale a Bra, poi si è spostato nel cuore della città. All’Ipercoop è rimasta la sorella anche lei con la professione di calzolaia ma che si occupa più che altro di centro raccolta dei lavori. “Questo mestiere resta molto richiesto sia come riparazioni che mi impegnano al 90 per cento sia come realizzazione di calzature su misura – spiega Checco dando una personale lettura artigianal-imprenditoriale degli effetti della chiusura -. Se dopo due mesi di stop uno arriva a dover chiudere significa che aveva già sbagliato qualcosa prima o che comunque anche in precedenza aveva delle difficoltà. intendiamoci: non dico che sia stata una passeggiata, anzi. Con il lockdown ho perso circa il 40 per cento del ricavo e non è stato facile. Se non ci fosse stata la mia compagna che ha uno stipendio fisso forse avrei avuto più problemi. Questo lo tengo in considerazione ma essere imprenditori significa anche sapersi reinventare a seconda delle circostanze. Ho usato questo periodo di stop proprio per ideare nuove soluzioni creative: tra queste c’è l’acquisto di una bici cargo con cui ora faccio le consegne a domicilio. Se non ci fosse stato lo stop forse non mi sarebbe mai venuto in mente e avrei continuato come prima. Il contributo di Specchio dei tempi è prezioso perché, oltre a dare un respiro alle finanze, permette di ripartire concretizzando la creatività emersa“.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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La scialpinista Katia Tomatis ringrazia Specchio: "Il mio rifugio salvato dal vostro aiuto"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

«Sono riconoscente a chi ha dato il proprio contributo: vorrei ringraziarli uno ad uno. È stato un gesto fantastico e “chapeau” a chi ha avuto questa idea». Katia Tomatis, campionessa di sci alpinismo, gestisce il rifugio Malinvern in valle Stura: manifesta così la sua gratitudine per il contributo di 3 mila euro che riceverà per la sua attività dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. È una dei 111 piccoli imprenditori vincitori del bando «La Granda che riparte».

«Gestisco questo rifugio da 8 anni – spiega la sportiva che da quindici mesi è diventata mamma della piccola Azzurra -. La ripartenza è stata ed è laboriosa soprattutto perché non c’è certezza sugli arrivi. Una delle poche cose sicure è che non faremo i numeri dello scorso anno. Abbiamo sempre avuto una clientela composta perlopiù da stranieri, in particolare tedeschi e francesi; lo stop per l’emergenza e le limitazioni ai viaggi si fanno sentire». Gli italiani vivono la montagna più come gita estemporanea o nel weekend mentre per gli stranieri si tratta del periodo di vacanze estive. «La scorsa settimana ha disdetto la prenotazione un gruppo di quaranta francesi – aggiunge Katia -. Non c’è da stupirsi: sarebbero dovuti arrivare qui con due pullman e i costi in questo modo aumentano. Spero di lavorare con gli italiani, anche se si tratterà di soggiorni “toccata e fuga”. Siamo partiti già in debito e questi soldi ricevuti danno fiducia e una boccata d’ossigeno».

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Bando Cuneo, il grazie di chi ha ricevuto un aiuto a ripartire

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

C’è Katia, campionessa di sci alpinismo e mamma, che da otto anni gestisce il rifugio Malinvern in valle Stura. Poi Roberta, orologiaia nel centro storico di Cuneo affiancata dal papà Michele, che a 81 anni ama ancora questo mestiere come quando lo imparò da ragazzino. E ancora Giuliano, un giovane di Dronero impegnato nella riscoperta di un mestiere antico e importante come quello dell’arrotino. Infine Gaia e Valdelice, titolari di un baby parking in frazione Bandito a Bra. Questi piccoli imprenditori con attività molto diverse e in zone distanti fra loro della provincia, sono accomunati dal fatto di essere fra i 111 vincitori del bando «La Granda che riparte» promosso dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Ognuno di loro riceverà tremila euro e tutti dicono: «Grazie per questa boccata d’ossigeno».

Scegliere i destinatari del contributo a fondo perduto è stato difficilissimo per lo staff di Specchio dei tempi affiancato da un gruppo di professionisti. Perché le domande arrivate sono state davvero tante: ben 1631, 1145 delle quali ritenute valide. La Fondazione ha cercato di focalizzare l’attenzione soprattutto sulla capacità di «muovere» l’economia locale. Anche quella dei piccoli, piccolissimi centri, magari delle valli meno frequentate. Lo ha fatto con i 333 mila euro a disposizione, risultato della generosità dei tanti che hanno voluto versare una somma per affiancare i centomila euro messi da subito sul piatto da Specchio. Si tratta di banche, imprenditori, associazioni e singoli lettori. Grazie a loro, oltre cento mini e micro imprenditori di ogni categoria hanno ottenuto una mano a ripartire dopo il lungo lockdown che ha fermato sì le attività, ma non le spese da sostenere, addirittura aumentate per rispettare le nuove regole sulla sicurezza ai tempi del coronavirus.
Le imprese destinatarie degli aiuti, sparse in 76 comuni della provincia, risultano essere intestate 52 a donne, 44 a uomini e 16 a società con percentuali che sostanzialmente rispecchiano quelle delle domande ricevute. Per tutte l’augurio è di riuscire a risollevarsi dopo questo periodo così difficile.

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Il falegname di Caraglio premiato da Specchio: "Questo aiuto dà energia a tutta la famiglia"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Questo aiuto è una mano dal cielo”. Sorride Luca Vercellone e sua moglie dice che da diversi mesi “questo sorriso non era così marcato”. La gratitudine ha il senso di qualcosa che riparte, che ricomincia a girare, un’iniezione di fiducia. Non è che non ci sperasse nel contributo di Specchio dei tempi questo falegname di Caraglio, 46 anni e una gavetta che inizia appena finite le scuole medie. Solo, come tanta gente della provincia di Cuneo, è abituato a fare affidamento prima di tutto sulle proprie forze. “Lo stop è stato duro – racconta – abito a Cuneo e ho il laboratorio a Bene Vagienna. Non potevo nemmeno fare i preventivi perché avevo tutti cataloghi in ufficio. E poi le spese fisse da pagare, le fatture che comunque hanno continuato ad arrivare. I materiali di solito li pago a 30 o 60 giorni ma nel frattempo eseguendo i lavori si riesce ad essere in attivo. Con la chiusura no: erano rimaste solo più le spese”. Come molti Luca ha riscoperto la bellezza di stare con i propri figli: “Ne abbiamo due. Mia moglie ha dovuto rientrare subito al lavoro e io ho fatto il papà, ho scoperto una nuova dimensione anche aiutandoli con la scuola a casa. Ma il lavoro mancava”. Una sottile ansia che resta lì, in agguato e la domanda su che cosa succederà dopo. “Ora il lavoro è ripartito – constata -, c’è molto da fare, un po’ perché la gente ha voglia di cose nuove un po’ perché c’è tutto l’arretrato da smaltire. Mi auguro che sia una ripartenza vera”.

Luca, che oggi ha 46 anni e un’attività in proprio, ha cominciato a fare il “bocia” da ragazzino: “Ho imparato il mestiere e lavorato per tre anni da un mobiliere, poi lui aveva un altro ragazzo di bottega che tornava da fare il militare e non mi ha più potuto tenere. Così ho trovato lavoro come serramentista lavorando in una ditta per 15 anni”. Nel 2006 il salto, la scelta di lavorare in proprio con tutte le soddisfazioni e le incognite che questo comporta:” Ho rimesso a posto una cascina a Vallera di Caraglio che apparteneva ai miei nonni con portici e fienile dove ho realizzato, dopo varie peripezie il laboratorio. Ora faccio l’artigiano puro realizzando mobili, arredamenti, armadi a muro, scale, cucine. In questo periodo sto costruendo una camera da letto a Chiappera, tutta il larice spazzolato. Opere che mi danno grande soddisfazione”.  La moglie lo guarda e sorride: “Sapere di essere stati scelti e di aver conquistato il contributo è un’iniezione di energia per tutta la famiglia. Ancora grazie alla Fondazione Specchio dei tempi che riesce concretamente ad essere vicino alla gente con tante utili iniziative“.

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Cuneo, la sarta premiata dal bando di Specchio: "Questo aiuto è un raggio di luce"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Quando ho saputo che c’era il contributo ero con un’amica e le ho detto che non mi sembrava vero, è stato un raggio di luce, una boccata d’ossigeno”. Il mestiere di Rossella Campisi è quello della sarta. Insieme alla socia Karin Holzmann ha l’atelier di sartoria “Pas de mots” in via Savigliano 29 a Cuneo, attività che ha ottenuto il contributo di 3000 euro dalla Fondazione Specchio dei tempi della Stampa. “Oltre a questo da un anno e mezzo faccio costumi e scenografie per il teatro a servizio di una cooperativa – racconta -. Prima che tutto cambiasse ero tranquilla, questo due lavori mi davano sicurezza. E invece entrambi si sono dovuti fermare per il lockdown. La notizia di ciò che stava accadendo mi è arrivata durante un viaggio in Vietnam dove stavo acquistando sete e altri tessuti bellissimi. Gli amici del teatro mi hanno detto che tutto si era fermato”. Niente lavoro, niente entrate.

Ma Rossella ha colto l’occasione:”In negozio ho preso tutto ciò che serviva e l’ho portato a casa. In questi mesi ho creato e lavorato ad idee nuove. Una parte di me ne aveva bisogno: mettere in ordine quello che già c’era e fare spazio al nuovo. Con la riapertura abbiamo riversato in negozio questa energia emersa in quattro mesi. Moltissimi clienti sono subito arrivati e altri ci hanno scoperte. Il modo è particolare: alcuni, in questo periodo di distanziamento evitano le strade affollate come via Roma. Noi siamo su una laterale e per la prima volta alcune persone hanno notato la nostra esistenza”. Con il negozio Rossella ha lanciato la “Kimono mania”. “Un indumento molto versatile e adattabile – spiega -, si può sdrammatizzare con jeans o pantaloni attillati, si può indossare in modo più classico come giacca elegante, soprabito da sera o addirittura come vestaglia da camera, come veniva usato in Europa nei primi anni del Novecento”. La socia, Karin si occupa invece di complementi d’arredo e stampa di tessuti con antichi timbri indiani. La tecnica di chiama “Wood block printing, una stampa a mano su tessuti usando gli antichi stampi di legno oppure altri, nuovi, che provengono dall’India e dall’Europa settentrionale. Tutti i tessuti sono realizzati con fibre naturali, canapa antica, lino, cotone o seta. Il negozio ospita spesso lavori di altri artigiani, oggetti da indossare e da collezione.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
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Bando Cuneo, un aiuto a ripartire a un'impresa su 15

Articolo di Angelo Conti
Pubblicato su La Stampa il 17 giugno 2020

L’ultima donazione è arrivata lunedì sera da Cuneo: 150 euro, l’abbraccio di Elena agli imprenditori che non si arrendono. Sono 107 in tutto quelli che saranno aiutati da Specchio dei tempi. La sottoscrizione lanciata dalla onlus de “La Stampa” per le micro-imprese della Granda si è chiusa ieri, dopo aver raggiunto quota 321 mila euro, grazie a 48 donazioni di privati, banche e aziende. Risorse che la fondazione trasformerà immediatamente in 107 sussidi da tremila euro ciascuno.

Solo un candidato su 15 riceverà l’assegno. Sono infatti 1631 le domande pervenute allo staff di Specchio, che le sta esaminando da giorni. Richieste di aiuto da ogni angolo della Granda, e da ogni categoria. Parrucchieri, muratori, ristoratori, artigiani, affittacamere, fiorai, grafici, commercianti: sarà data precedenza alle attività che tengono in vita interi quartieri o paesi. E si cercherà di non dimenticare tutti coloro che non potranno ottenere il contributo a fondo perduto.

Le prime mail partiranno domani. Saranno avvisati tutti i vincitori, a cui sarà chiesto di fornire le coordinate bancarie. Da venerdì Specchio dei tempi comincerà ad erogare i bonifici. Anche gli esclusi saranno avvisati via mail. Nel rispetto della privacy, non sarà pubblicato l’elenco dei vincitori, ma a partire da venerdì su queste pagine saranno raccontate le storie di alcuni partecipanti premiati.

Oggi, intanto, per la fondazione è un giorno importante: il centesimo di lotta contro l’Emergenza Coronavirus. Dieci milioni di euro sono già stati raccolti e trasformati in progetti concreti a favore degli ospedali, delle scuole, dei lavoratori in difficoltà. E pure delle famiglie più fragili, che la onlus sta sostenendo con migliaia di spese gratuite, da 23 kg ciascuna. Le prime 50 delle 300 destinate alla Granda saranno distribuite stamattina alla parrocchia San Giovanni Bosco di Cuneo.

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COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Bando imprese Cuneo, raccolti oltre 320 mila euro: si può donare fino al 16 giugno

Di Angelo Conti
Pubblicato su La Stampa il 9 giugno 2020
Il bando “La Granda che riparte” per le piccole e piccolissime imprese affronta ora i giorni della selezione. Le 1631 candidature, giunte nei tempi previsti, verranno ora passate al vaglio attentamente. Prima per la verifica dei requisiti richiesti, poi per l’analisi vera e propria da parte della commissione. Le variabili da esaminare saranno tante, ma una particolare attenzione sarà posta nel selezionare attività capaci di “dare vita” a città, cittadine e paesi.  La fase di scelta, sospinta da queste linee guida, durerà una decina di giorni. La fondazione si impegna ad avvisare i vincitori (ma subito dopo scriveremo anche ai perdenti) entro le ore 24 di giovedì 18 giugno. Sino a quella data resterà aperta la sottoscrizione fra aziende, enti e privati cittadini per  incrementare la somma a disposizione dei concorrenti al bando.
La proclamazione dei vincitori avverrà dunque giovedì 18. E l‘impegno della fondazione Specchio dei tempi è quello di avviare le erogazioni già il giorno successivo: venerdì 19 mattina partiranno i primi bonifici. Perchè l’emergenza è evidente e la tempestività negli interventi la prima regola di Specchio dei tempi. Tutti possono contribuire per sostenere l’iniziativa ed aumentare così il piatto attualmente a disposizione, che è di 321.000 euro, così da consentire 107 contributi da 3000 euro. Ma il numero potrebbe salire se ci saranno altri versamenti con causale “bando Cuneo”.
Un modo decisamente particolare è anche acquistare una bottiglia di Barbera d’Italia, prodotta e commercializzata da Astemia Pentita. L’edizione è limitata a 1946 bottiglie e l’intero ricavato sarà devoluto al progetto “La Granda che riparte”.  Le particolarissime bottiglie possono essere acquistate anche a:
-> Barolo, via Crosia 40 (L’Astemia Pentita),
-> Alba in via Vittorio Emanuele 23 (Enoteca Carosso) e in via Vernazza 9 (Fracchia e Berchialla)
-> Bra in via Cuneo 43 (Mondo Vino)
-> Cuneo in piazza Galimberti 14 (Arione)
-> Dogliani in piazza San Paolo 5 (Casarico),
-> Fossano in viale Regina Elena 36 (Bar Aurora),
-> Monforte d’Alba in piazza Umberto I, 20 (Enoteca Rocca),
-> Novello in piazza Caduti (La nas-cetta),
-> Savigliano in corso Roma 63 (Gaute la Nata),
-> Torino in via Mazzini 4 (Domenico Fongo).

COME DONARE
Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con  causale «Bando Cuneo».  Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un  bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi.

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