Bonansea, la campionessa di Specchio al servizio dell’emergenza Coronavirus

Di Lucia Caretti
Pubblicato su La Stampa l’11 aprile 2020

“Vivere la squadra ti insegna che in certi momenti ci sono persone che hanno bisogno di te. E allora ti devi mettere a disposizione degli altri”. Barbara Bonansea dice che il suo momento è arrivato in questi giorni di Coronavirus. “Vi servono due mani in più?” aveva chiesto a Specchio dei tempi domenica. Poi l’entusiasmo è cresciuto sempre di più e da ieri la calciatrice di Juve e Nazionale fa la volontaria per la fondazione de “La Stampa”. Per tutta l’emergenza aiuterà Specchio nelle consegne agli ospedali.

In un mese la onlus ha già donato 600 mila dispositivi di protezione individuale: mascherine, camici, guanti, come quelli che ieri la 28enne ha distribuito alle Molinette, al Mauriziano e alla Croce Verde Torino. “Ho caricato e scaricato, sono giovane e in forma e mi sembra giusto. I medici erano felicissimi di ricevere le forniture di Specchio”. Bonansea è serena (“rispetto tutte le precauzioni”) e con gli scatoloni in mano sorride come dopo un gol. E’ testimonial di Specchio da un anno: prima ha sostenuto il day hospital oncologico del Sant’Anna, poi quando è esplosa la pandemia ha subito messo all’asta le sue maglie. E ha iniziato a raccontare i progetti della onlus sui suoi profili social. Su Instagram è ormai una star da 251 mila follower, che in quarantena alterna le sfide di addominali con Cristiano Ronaldo agli appelli per gli ospedali piemontesi.

“Le mie giornate passano, non mi annoio” racconta la stella del calcio femminile italiano. “Sto preparando l’esame di Macroeconomia. Mi alleno in tarda mattina o nel pomeriggio”. Rulli, pallone, posture: l’attaccante di Bricherasio pedala, palleggia in cortile e fa esercizi a corpo libero. Cucina la pizza (nel forno a legna), si guarda attorno e si guarda dentro: “Tanti atleti che hanno studiato infermieristica sono tornati in corsia. Da tempo ragionavo sui miei pomeriggi liberi, sull’idea di fare qualcosa per gli altri. In questa situazione ho trovato la forza: non posso scendere in campo con il pallone, ma posso giocare con Specchio, che ormai è la mia squadra”. Questa mattina la raccolta ha superato gli 8,6 milioni di euro e oltre 12.600 donazioni.

I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
In un mese di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito oltre mezzo milione di dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 60 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 146, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 16 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.

[LaStampa] L'appello di Barbara Bonansea per il Sant'Anna

Mancano 150 giorni: entro l’8 marzo la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi inaugurerà il day hospital oncologico che sta ristrutturando al Sant’Anna. Un progetto contro i tumori femminili che ha come testimonial la calciatrice Barbara Bonansea. 

Sono Barbara Bonansea, calciatrice.
Vivo alla giornata e prendo le cose come vengono. Come è successo con Specchio dei tempi: un colpo di fulmine, una scelta rapida. Ricevo molte richieste per iniziative benefiche. Ho deciso di puntare su una, questa, perché penso che bisogna essere presenti e dare il massimo per riuscire davvero a trasmettere energia. Eccomi dunque accanto a Specchio: vi racconto perché ho voluto impegnarmi per la ristrutturazione del day hospital oncologico del Sant’Anna.
Sono convinta di una cosa: chi affronta una malattia è un guerriero. Quante persone combattono ogni giorno! Hanno dentro dei sentimenti di forza importanti. Ma a volte hanno bisogno di qualcuno che glielo ricordi. O che, anche solo con un sorriso, possa tirargliela fuori questa forza. Ci proverò.
Ho solamente 28 anni e non voglio dare lezioni di vita a nessuno. Vorrei semplicemente spiegarvi perché questo progetto mi sembra intelligente. E perché ci credo. Credere per me è fidarsi, quindi ho scelto con fiducia di partecipare attivamente. Ho visitato il cantiere, conosciuto i medici. Quando il reparto sarà aperto alle donne che si dovranno curare le incontrerò.
Ho fatto mio il motto del progetto: “Diamo speranza”. Ho scelto la praticità, la voglia di fare, di costruire, perché solidarietà per me significa agire. Gli stessi valori che ho sposato in Specchio dei tempi. Insieme, diamo speranza. Ristrutturiamo un reparto fantasma per permettere alle donne di essere curate in un posto accogliente con tecnologie all’avanguardia: diamo speranza. Sorridiamo, costruiamo. Diamo speranza.

-> Clicca qui per leggere le parole di Barbara su La Stampa del 08 ottobre 2019

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