Forza Mamme!, un pomeriggio al cinema con i figli per assaporare squarci di normalità

Beppe Minello,
La Stampa, 23/12/2023

Quando si fatica a tirare avanti, un sorriso, un momento di serenità valgono di più. Sorrisi e serenità che per un paio d’ore, la scorsa settimana, sono fioriti sui volti di decine di mamme e dei loro bambini invitati a una proiezione gratuita al cinema Ideal Cityplex dalla Fondazione Specchio dei tempi che, ogni anno, segue un centinaio di donne sole con i loro figli (186 quest’anno) ad affrancarsi da una situazione famigliare difficile, generalmente senza lavoro e prospettive incerte. Guardando la favola di “Wonka”, le avventure di Mack, Pam e dei loro anatroccoli in “Prendi il volo” o la magia dei sogni di Asha in “Wish”, erano felici di una parentesi che per tutti è considerata normalità. Per loro, non sempre è così. Una normalità resa possibile da Luigi Boggio, 71 anni, presidente Agis Piemonte e Valle d’Aosta, ultimo discendente di una delle famiglie, dai Reposi ai Ventavoli ai Castagno, che dal secolo scorso offrono la meraviglia del grande schermo a generazioni di torinesi.

Boggio, e prima di lui i genitori e il nonno, sono da sempre vicini alla Fondazione. «Ma quest’anno, invitati da Specchio, abbiamo voluto fare un regalo in più. Mio padre e mia madre avrebbero fatto così…». Un momento di normalità, dicevamo. Ecco, il progetto “Forza mamme”, in piedi da oltre un quinquennio, ha questo obiettivo per donne, i cui mariti o compagni non ci sono più per i motivi più diversi, ritrovatesi sole con figli, spesso piccolissimi. Si parte dalla quotidianità, con borse della spesa gratuite in coop solidali una paio divolte la settimana e dal macellaio una volta al mese, alla disponibilità periodica di servizi solo apparentemente superficiali come il parrucchiere.

Per i figli ci sono pomeriggi di gioco organizzati da “Equilibrismi” e l’inserimento nei doposcuola progettati da “Stella Polare” in Barriera di Milano, “Villaggio che cresce” al Lingotto, “Insieme qui” a Madonna di Campagna. Sempre per i bambini che, quasi mai, hanno potuto godere di una vacanza al mare, e alcuni di loro mai l’hanno visto, d’estate si organizzano soggiorni in colonia.

L’inserimento nel mondo del lavoro, con la collaborazione della coop “Orso”, è un altro cardine di Forza mamme! delle quali vengono raccolte esigenze e curricula per poi essere accompagnate nella ricerca di un impiego. Sono in programma anche incontri con donne che, sole come loro, ce l’hanno fatta a creare un’attività imprenditoriale per sostenere la famiglia. Per adulti e bambini sono a disposizione logopedisti e psicologi, anche alimentari perché non sempre “chi è povero mangia bene”, mentre è più probabile che mangi male con conseguenze sul fisico e l’autostima devastanti. La salute ha poi un altro fronte grazie alla collaborazione con l’Associazione protesi dentaria gratuita”. «E imminente – spiegano Angelo Conti e Elisabetta Galli, in prima linea nel progetto – uno sportello legale gratuito per valutare se violenze, separazioni pesanti, assegni di mantenimento che latitano, riconoscimento di figli o anche solo problemi legati all’abitazione lamentati dalle mamme possono ragionevolmente finire in mano a un avvocato».

Simona, 44 anni, vedova da 7, è arrivata all’Ideal con tutti e sei figli. Sprizza gioia dagli occhi. Ha grandi novità: «Ho finalmente trovato un part time in una mensa scolastica! Mi avete veramente svoltato la vita. Sono così felice che ho mandato a Specchio anche un pensierino, una cosa piccola eh!».

Sri Lanka, 19 anni fa lo tsunami: tutto cominciò con 80 barche donate ai pescatori

Angelo Conti

Diciannove anni fa, mentre ero alla mia scrivania, nella redazione de La Stampa, arrivò la telefonata di Paolo Bernabucci, presidente del Gus, il Gruppo Umana Solidarietà di Macerata. Chiamava dallo Sri Lanka appena sconvolto dallo tsunami che aveva provocato centinaia di migliaia di morti: “Angelo – mi disse – è un dramma enorme. Questa gente non ce la farà se non la aiutiamo subito a riprendere il lavoro e la vita… Il maremoto ha distrutto centinaia di barche ed i pescatori e le loro famiglie non hanno più lacrime”.

Mi alzai e cambiai ufficio, entrando in quello del capo redattore Marello, segretario della Fondazione Specchio dei tempi. “Marco – gli dissi – ricostruiremo tutto quello che potremo con il denaro che ci stanno versando i lettori, ma intanto compriamo subito barche“. Lui era un giornalista vecchio stampo, capiva le situazioni in un attimo e rispose: “Tutte quelle che possiamo”. Il 29 mattina, Paolo Bernabucci si presentò nei due cantieri che in Sri Lanka producevano barche da pesca e ne ordinò e pagò 80, Dal giorno dopo, e per tre mesi, quei due cantieri avrebbero lavorato solo per noi. E intanto Rajiv e Luca, d’intesa con le associazioni dei pescatori e col ministeri della pesa cingalese, iniziarono – fra Galle e Matara – ad individuare i pescatori da aiutare. La prima barca, completa di motori e di reti, fu consegnata il 15 di gennaio. Poi una al giorno, nei due mesi e mezzo successivi.

Sono poi tornato spesso sulla spiaggia di Galle da quelle barche e da quei pescatori. Tutte le barche donate da Specchio portano ancora sulla prua il nome della fondazione scritto in cingalese  e 78 di loro sono ancora in servizio. Solo un paio hanno patito incidenti di mare e sono andate perdute. Tamantha Rukmal Pereira, uno dei pescatori, oggi è il rappresentante della categoria a Galle. Anche lui ricevette una barca di Specchio: “Era il 12 febbraio, ricordo ancora il giorno. La notte prima non dormimmo, tanta era l’emozione. Quella barca ha salvato la mia famiglia ed anche quella di mio fratello perchè, in questi anni, con i proventi della pesca siamo riusciti ad acquistare anche una seconda barca. Vi saremo riconoscenti per sempre“. Poi ci ha voluti portare al mercato, dove erano in vendita proprio i pesci pescati stanotte dalla barca azzurra di Specchio. E’ stato difficile trattenere l’emozione, sfociata poi in un grande abbraccio. A suggello di una partita vinta, con la forza della solidarietà, contro la furia dell’oceano e del maremoto.

Ricordando il maremoto, le 300.000 vittime e 19 anni di vicinanza allo Sri Lanka. E, oltre alle 80 barche, le nostre quattro scuole, il campo sfollati di Negombo, il Villaggio delle Bambine di Ibbawale, la forte amicizia con questa gente e con i monaci buddisti, magnifici partner di diversi progetti. Noi, laggiù, ci siamo ancora…

Le 110 Tredicesime, un sorriso per il Natale degli anziani del cuneese

Poetto Giulia,
La Stampa, 20/12/2023

Nel giorno che, incurante dei 18 gradi di temperatura, segnava -6 a Natale, Specchio dei tempi si è fatto in due per consegnare nella Granda le «Tredicesime dell’amicizia», la più antica sottoscrizione popolare italiana. La scorsa settimana la distribuzione nella redazione cuneese de La Stampa di corso Nizza, nel pomeriggio quella al Consorzio Monviso Solidale a Saluzzo. La storia delle «Tredicesime dell’amicizia», dall’incipit del 1976, in 47 edizioni ha distribuito 78.786 sussidi per un totale di 32 milioni di euro, destinati a anziani «over 65» che vivono in solitudine e con redditi minimi.

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Quest’anno sono state 2.547 le richieste giunte alla fondazione, in regola con i requisiti: per soddisfarle tutte servirà raggiungere quota 1,25 milioni di euro di donazioni, un traguardo che dopo il superamento del milione di euro nelle scorse ore non sembra una chimera. In provincia di Cuneo sono state 110 le «Tredicesime dell’amicizia» da 500 euro ciascuna erogate, un numero che la pone al secondo posto dopo Torino. I destinatari sono per il 66% donne, la fascia d’età più rappresentata è quella trai 70 e i 79 anni.

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Nella redazione de La Stampa tanta compostezza e gratitudine, per un regalo che significa molto per chi lo riceve. Per Angelo, 68 anni, un accento foggiano che i cinquant’anni nel Cuneese non hanno cancellato, una pensione di invalidità e un appartamento in comodato d’uso a Montanera, la «Tredicesima dell’amicizia» è un miracolo. «Questi 500 euro sono una grande cosa: li userò per spese mediche e chissà, magari anche per un panettone». A Cuneo ci è arrivato con la famiglia a 14 anni per lavorare come operaio alla Bongiovanni, dove è rimasto per tre anni. Poi un’esperienza lavorativa alla diga di Entracque, sei mesi in Belgio, oltre cinquant’anni di fatica. Negli ultimi anni tanti problemi di salute, che lo scorso marzo hanno reso necessaria un’operazione al cuore, ma non hanno minato la sua ferma volontà di farcela da solo e di battersi per le cause di chi è meno fortunato di lui: «Mi piace difendere gli altri, non farmi aiutare. Questa è una delle poche forme di solidarietà a cui dico di sì, e ringrazio tutti i privati cittadini che con le loro donazioni l’hanno resa possibile».

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Gli fa eco Vincenzo, 84 anni, che a lungo è stato un imprenditore affermato, prima di pescare le carte degli imprevisti che ne hanno capovolto l’esistenza: «Finché in Italia c’è una realtà come Specchio dei tempi ci sarà speranza. Faccio affidamento solo su me stesso e sulla fondazione. La sua forza sono le persone: alcune di loro per me sono come di famiglia.». Vincenzo ha 4 nipoti, di cui una fresca di laurea in Psicologia clinica: «I 500 euro della “Tredicesima dell’amicizia” non sono utili, ma utilissimi per i regali per questo benedetto e maledetto Natale».

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Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

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Il nostro regalo a Cuneo: due macchinari hi-tech per il Santa Croce

Un caschetto per la chirurgia cardiochirurgica mini-invasiva e una colonna endoscopica per la terapia del dolore. Sono i macchinari donati da Specchio dei tempi, grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, all’ospedale di Cuneo. La doppia donazione (valore 100 mila euro) è stata presentata giovedì 21 dicembre dall’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle. All’incontro hanno partecipato il commissario straordinario dell’ospedale Livio Tranchida, il direttore sanitario Giuseppe Coletta, il direttore della Cardiochirurgia Maurizio Roberto, il presidente della fondazione Specchio dei Tempi, Lodovico Passerin d’Entrèves.
1) Caschetto fornito di telecamera
Il macchinario è funzionale all’implementazione del programma di chirurgia mini-invasiva del reparto di cardiochirurgia. L’approccio mini-invasivo viene adottato nel trattamento delle patologie valvolari aortiche e nelle procedure di rivascolarizzazione miocardica, questa tecnica riduce il trauma toracico regalando al paziente notevoli benefici non solo cosmetici ma anche clinici sia di risultati che di più rapida ripresa alla vita quotidiana e lavorativa.
Il Caschetto fornito di telecamera modello Pharos garantisce un’immagine definita e senza ombre anche dei tessuti profondi, con immagini stabili grazie alla stabilizzazione digitale. La visione del chirurgo può essere condivisa all’intera equipe, risultando uno strumento di didattico importante.
2) Colonna endoscopica per epiduroscopia per terapia del dolore
La metodologia consente l’esplorazione diagnostica endoscopica dello spazio epidurale della colonna lombare con possibilità di effettuazione di trattamenti antalgici ove necessario.
La visione diretta e il trattamento mediante fibra ottica delle patologie del canale spinale è attualmente il gold-standard internazionale per il trattamento delle sindromi algiche radicolari in particolare delle “Post-surgery Pain Syndrom” e delle stenosi del canale lombare.
Rispetto alle procedure di epidurolisi con supporto radiologico, l’utilizzo della fibra ottica per il controllo diretto video migliora l’efficacia e la sicurezza delle procedure per pazienti ed operatori.

Anche a Verbania gli aiuti di Specchio dei tempi: la storia dell’ottantaquattrenne Luigi

Beatrice Archesso,
La Stampa, 17/12/2023

Con il bastone come fedele alleato, l’animo di Luigi Galbier è rimasto quello di un giovanotto. Sul volto i segni degli anni, nella voce la dignità di una vita di fatica e sacrificio iniziata prestissimo, dodicenne, nei campi paludosi dell’area da bonificare dell’Agro Pontino. Galbier è nato all’epoca di Littoria, come si chiamava Latina ai tempi: è del 1939 e solo nel ’45 il nome della città venne cambiato per prendere le distanze dal regime. La storia di Luigi va pari passo a un pezzo di quella nazionale.

Oggi spiritoso ottantaquattrenne con la battuta pronta e la risata contagiosa, è uno dei 30 beneficiari nel Verbano (nel Vco sono 52) delle «Tredicesime dell’amicizia» della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, aiuto concreto per chi si trova nel bisogno e lotta contro la solitudine. Nato a Borgo Montenero, frazione di San Felice Circeo (Latina), è il quarto di sei fratelli. Era arrivato a Verbania nel 1958 per il servizio militare. Entrambi i genitori erano del Veneto e come tanti compaesani erano partiti per l’Agro Pontino per lavorare alla bonifica dell’estesa palude. Seduto su una sedia della redazione di Verbania de La Stampa, con le mani appoggiate al bastone, ripercorre gli anni dell’infanzia: «Ho fatto solo la prima elementare – dice quasi con una punta di vergogna ma tanta dignità -. Ai tempi studiare era un privilegio. Si andava a scuola con gli zoccoli e il libro sotto l’ascella. Comunque non avevo voglia di studiare».

L’onestà scandisce il racconto della sua vita, ricostruito senza giri di parole né sconti. «A 12 anni ho cominciato a lavorare per il Consorzio di bonifica come “accompagnatore” – ricorda -: di notte accompagnavo l’addetto a controllare i campi, di giorno stavo in uno gabbiotto che era il centralino. A 15 anni sono passato sul campo, con la falce a pulire canali. Ci si muoveva a piedi o in bici. Ogni mattina sveglia alle 5, mamma preparava la “schiscèta” e via al lavoro». Negli anni del militare l’episodio che gli ha cambiato la vita: «Conobbi una ragazza, rimase incinta. Decisi contro il parere della mia famiglia di lasciare il Lazio per stare con lei a Verbania. “Non lascio un figlio in giro”, dissi».

Nasce il primogenito e lui trova lavoro alla Nestlé a Intra, poi alla Montecatini. «Però, dico la verità: quando uno è abituato a lavorare all’esterno, in campagna, soffre a stare in fabbrica giorno e notte. Così finii a fare il muratore e il carpentiere, a Verbania e in Svizzera. Poi tra gli Anni 70 e 80 il custode di Villa Medini in via Vittorio Veneto a Pallanza». Negli Anni 90 la pensione, poi i problemi di salute della moglie Giovanna sposata nel’62 aMadonna di Campagna e compagna di vita per 58 anni fino a quando è mancata nel 2020. Oggi i contatti di Galbier con i tre figli sono sporadici e lui soffre la solitudine, che combatte cercando amicizie fuori casa. A cui racconta una vita piena di aneddoti.

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  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Anezia, la ballerina dei Caroselli, che ora vive in 14mq

Angelo Conti,
La Stampa, 18/12/2023

Anezia è nata in Brasile, a San Paolo, da famiglia italiana. Ed è poi stata, da ragazza, una emigrante di ritorno. Ma del Brasile ha conservato ottimismo e voglia di vivere, che ha sempre sfoderato, negli anni in cui ha sinora ricevuto le Tredicesime dell’Amicizia: “La vita è un dono – è il suo mantra – e dobbiamo saperla guardare in faccia anche quando è cattiva.  Confidando che le cose possono migliorare e che domani potrebbe essere migliore di oggi”.

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E dire che Anezia, 71 anni,  qualche problema ce l’ha: “ Non sto tanto bene, ho subito due interventi e mi devo spesso sottoporre ad accertamenti anche poco simpatici, come le colonscopie. E poi vivo in una soffitta davvero piccola piccola, appena 14 metri quadrati. Ma non la cambierei mai con un’altra sistemazione. Perché il palazzo è tranquillo, la zona pure, anche se devo fare qualche volta i conti con la movida di piazza Vittorio”. La mini soffitta è stato un ripiego: “Sino a qualche anno fa abitavo nelle case Atc di via Carema. Avevo un alloggio ampio, 50 metri quadrati, che avevo sistemato proprio bene. Ma in quella scala abitava di tutto, anche gentaglia. Mi forzavano la porta, a volte cercavano di entrare anche quando io ero in casa. Insomma, non era vita. Così, una famiglia che mi è molto cara e che non smetterò mai di ringraziare, mi ha offerto questa soffitta in affitto. Per me è stato un grande regalo. Ho ritrovato la tranquillità”.

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Ma per far quadrare i conti Anezia deve far i salti mortali: “Prendo 650 euro di pensione, 250 vanno via per l’affitto, e mi restano 400 euro per le bollette e per vivere. Per riuscirci devo fare qualche magia…”. E che la Tredicesima dell’Amicizia sia per lei un regalo importante, lo confermano le lacrime che versa nel ricevere la busta con il denaro.

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Anezia ha un figlio, che non vede da 40 anni: “Adesso ha più di 50 anni. L’ho avuto che ne avevo appena 18. So che vive in Centro America, ma non mi vuole vedere. Per via di vecchi attriti con il mio marito siciliano e con la sua famiglia. Il mio temperamento, influenzato dai miei anni in Brasile, non era stato accettato. Ed ho preferito andarmene”. Anezia in Brasile faceva la ballerina e, dopo la parentesi del matrimonio, è tornata a fare quel lavoro: “Ero brava. Lo studio Armando Testa mi ingaggiò per lavorare nei Caroselli dell’Amaro Cora. La star era Barbara Bach, io avevo ruoli secondari, da comparsa, di solito ballavo.  Ogni tanto vado a rivedere quei Caroselli su Youtube. Sono in bianco nero, cose da cineteca, ma è come fare un salto indietro e tornare giovane. Poi, col passare degli anni, ho dovuto ripiegare su altri lavori, come la donna delle pulizie, spesso in nero. Così la pensione è rimasta piccola piccola. Ma in compenso ho un patrimonio di ricordi che mi aiuta, ogni giorno, a vivere”.

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“Sono sempre sola in casa, grazie per l’aiuto”, nel VCO consegnate 52 Tredicesime

Archesso Beatrice
La Stampa, 15/12/2023

Le «Tredicesime dell’amicizia» fanno bene due volte: per il contributo economico, certo, ma anche perché, lo dice il nome, creano legami. Soprattutto laddove non ci sono, cioè nei casi di solitudine, quando oltre all’aiuto economico è benefico un sorriso, una stretta di mano. Le «Tredicesime dell’amicizia» della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi sono un contributo concreto che aiuta a tirare il fiato, pagare bollette, qualche arretrato che come tale crea ansia, a fare la spesa un po’ più corposa, magari togliersi un piccolo sfizio. Soprattutto, dà speranza.

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Per ricevere il contributo da 500 euro ci sono requisiti precisi, i destinatari sono anziani in difficoltà e soli. Per Specchio dei tempi le «Tredicesime dell’amicizia» sono un impegno per il quale si lavora tutto l’anno e che ha già fatto tanto bene: in 47 edizioni del progetto sostenuto dai lettori de La Stampa sono stati già consegnati 78.786 sussidi per un totale di 32 milioni di euro.

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La donazione è capillare in tutte le province del Nord Ovest, incluso il Verbano Cusio Ossola. Quest’anno nel Vco sono state assegnate 52 «Tredicesime dell’amicizia» per un totale di 26 mila euro: 30 a Verbania, 11 nel Cusio e altrettante in Ossola. Sono stan gli stessi destinatari, o loro rappresentanti, a ritirarle direttamente agli sportelli di Specchio dei tempi. Mercoledì mattina nella redazione di Verbania de La Stampa c’è stato un composto e sereno viavai, si è creata una «piazza» dove scambiare due parole, stringere mani e tornare a sorridere.

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Tra i beneficiari della «Tredicesima dell’amicizia» c’è Clementina Brambilla, 86 anni e uno spirito ancora pungente. Il cognome palesa inconfutabili origini lombarde: «Ul mè pà l’eva da Milan», dice, mentre la mamma era veneta. Il suo parlare è un indissolubile mix di italiano e dialetto, anche se parlerebbe volentieri solo il secondo. Lei è nata a Verbania, oggi abita nel quartiere Sant’Anna. Dalla metà degli Anni 70 ha lavorato «un po’ ovunque: in fabbrica, tra cui la Muggiani a Verbania e altre realtà a Gravellona Toce», ma anche altri tipi di impiego senza mai rifiutare nulla perché «prendevo ciò che c’era, d’altronde con tre figli c’era bisogno di un aiuto in casa». Oggi le è rimasta una figlia. E sente il peso della solitudine: «Sono sempre sola a casa – confida – e quando ricevo la chiamata da Specchio dei tempi sono felice, anzi spesso sono loro a darmi la buonanotte, perché io quando attacco a parlare non mi fermo mai».

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In un giorno, 1619 Tredicesime dell’Amicizia “Un aiuto per gli anziani soli e in difficoltà”

Angelo Conti
La Stampa, 15/12/2023

Specchio dei tempi ha distribuito 1619 tredicesime dell’amicizia ad altrettanti anziani poveri e soli. Le risorse erogate, nell’arco di un solo giorno, sono state superiori ad 800 mila euro. Man mano che procederà la raccolta delle donazioni aumenterà anche il numero dei beneficiati. «Possiamo già garantire — ha spiegato il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves — che il superamento di quota un milione ci consentirà di aggiungere altre tredicesime. L’obiettivo è versare l’aiuto economico di 500 euro a tutti i 2500 anziani, in regola con i requisiti, che ce l’hanno sinora richiesto».

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L’asticella delle Tredicesime è dunque salita a 1.250.000 euro: un target non proibitivo, considerato lo slancio che accompagna anche l’edizione 2023 di questa sottoscrizione, giunta alla 48esima edizione. Ieri, ospiti delle suore vincenziane di Casa Santa Luis, lo staff di Specchio dei tempi, affiancato da una decina di volontari, ha accolto 475 anziani per la consegna diretta dei voucher e, subito dopo, i rappresentanti di 71 associazioni solidali che hanno ricevuto i documenti per l’incasso: in queste ore vengono distribuiti ad altri 1143 beneficiari, in tutto il Piemonte e nella Liguria di Ponente. Il voucher può essere trasformato nella somma in contanti presso gli sportelli italiani di Intesa San Paolo.

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I destinatari sono per il 72% donne e l’età media è di circa 78 anni. Hanno tutti oltre 65 anni e tutti possono disporre della sola pensione minima, oltre a vivere da soli. Alla consegna delle tredicesime 2023 ha partecipato anche donna Lavinia Elkann Borromeo, consigliere di amministrazione di Specchio dei tempi, insieme alla figlia Vita, intervenuta con tutta la sua classe del Liceo Internazionale Francese. I ragazzi hanno voluto consegnare lettere attestanti affetto e condivisione agli anziani, e li hanno poi intrattenuti offrendo loro bevande calde e generi di conforto.

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La sottoscrizione continua, supportata anche da alcuni eventi musicali. Domani sera all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto ci sarà l’atteso recital di Stefano Bollani mente il giorno successivo, domenica 17, il coro Sweet Soul Singers tornerà a cantare il suo repertorio gospel, questa volta nella chiesetta di San Salvano, in via Nizza 20, alle ore 17. Presso l’Infospecchio di via Nizza 35, per tutto il week end (dalle 10 alle 16 sia sabato che domenica) sarà possibile acquistare i giochi di Torino Factory: una parte dell’incasso verrà devoluto a Specchio perle Tredicesime.

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Specchio con i malati di Alzheimer alla festa di Natale

Angelo Conti

Questa settimana siamo intervenuti volentieri alla festa di Natale dei nostri tre Alzheimer Caffè di Torino, riuniti nella sede di piazza Massaua. Abbiamo incontrato la presidente dell’Associazione Asvad. Anna Maria Conte, ed il dottor Davide Gallo che da anni sviluppano il progetto che è completamente finanziato da Specchio dei tempi.

Sono quasi un centinaio le famiglie seguite con incontri periodici nelle sedi di piazza Massaua, via Rubino e corso Belgio. In Piemonte i malati di Alzheimer sono 90.000, in netta crescita, e le strutture pubbliche restano gravemente insufficiente.

L’impegno di Specchio dei tempi continuerà per tutto il 2024, con l’obiettivo di implementare ulteriormente i servizi alle famiglie.

Il commovente “grazie” del gruppo di biellesi che ha ricevuto la Tredicesima

Katia Raco,
La Stampa, 13/12/2023

Specchio dei tempi arriva in città e consegna 47 Tredicesime dell’amicizia, un gesto concreto che nel periodo natalizio assume ancora più significato. «Le richieste di aiuto sono state moltissime, dopo Torino, Biella è seconda solo a Cuneo —racconta Anastasia Sironi referente della Fondazione-. Abbiamo voluto avvicinarci ai singoli territori, sostenendo anche le province più decentrate, talvolta meno conosciute, e dove forse le difficoltà sono meno evidenti. Ma il malessere che percepiamo dagli sguardi di chi fatica a far quadrare il pranzo con la cena e non riesce a pagare le bollette, purtroppo accomuna tutti».

Le Tredicesime dell’Amicizia sono una delle iniziative storiche della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, a sostegno degli anziani poveri e soli, i beneficiari continuano ad essere gli Over 65 anni che vivono in solitudine e con redditi minimi. Il Comune di Biella ha affiancato il progetto, supportando i residenti aventi diritto alla compilazione della domanda e accompagnandoli a riscuotere l’assegno.

Nella mattinata di ieri il progetto è approdato ai piedi del Mucrone, con un gesto concreto che vale quasi 25 mila euro: 500 euro a persona, più un pacco di biscotti Brusa. Ad attendere questa iniziativa solidale, una lunga fila di cittadini composti e increduli che, (con largo anticipo rispetto all’ora indicata) hanno affollato l’androne della redazione de La Stampa invia XX Settembre. «L’obiettivo di quest’anno è quello di riuscire a soddisfare le richieste sempre crescenti— spiega Sironi di Specchio dei tempi -. Grazie, ancora una volta, alla generosità dei lettori e in questo caso di quelli biellesi. Anche nel 2023, infatti, le donazioni sono state davvero importanti e hanno abbracciato diverse finalità, dalle calamità naturali alle guerre, superando i 64 mila euro totali, un risultato di tutto rispetto per una minuta provincia. Una generosità consolidata che ieri ha potuto aiutare in modo visibile anche una cinquantina di concittadini in difficoltá».

Tutto cominciò da una lettera a Specchio dei tempi, nel novembre 1976. A scriverla suor Pierina, oggi ancora attiva nei quartieri più difficili di Torino, a riceverla Marco Marello, allora storico caposervizio in Cronaca de La Stampa. Marco e suor Pierina salirono insieme nelle soffitte intorno a Porta Palazzo, dove avvenne l’incontro con tanti anziani dimenticati, e soprattutto al freddo. Non c’erano risorse per comprare la legna. Marello tornò al giornale a fece quello che la sua sensibilità gli suggeriva: scrisse un articolo, raccontando quello che aveva visto. La città si commosse, arrivarono offerte e donazioni. Dopo due settimane, suor Pierina e i giornalisti de La Stampa consegnarono le prime 20 Tredicesime, ognuna da 30 mila lire. Quanto bastava per un inverno al caldo. A distanza di quaranta sette anni, l’emergenza continua. «E’ davvero emozionante poter diventare veicolo di un regalo così importante —prosegue Anastasia Sironi-. Per proseguire e riuscire a rispondere a tutti, non dobbiamo fermarci, le donazioni proseguono e il risultato è tangibile. Vorrei, inoltre, ringraziare l’assessorato alle Politiche sociali, con il quale abbiamo avviato una proficua collaborazione».

«Sei mesi fa, abbiamo avuto un primo incontro, ma mai avrei pensato di ricevere un riscontro così importante e tempestivo — ha detto l’assessore Isabella Scaramuzzi, a margine della consegna del contributo economico-. Sono circa 500 le persone anziane in carico ai Servizi sociali, una marginalità che difficilmente verrebbe associata al nostro capoluogo laniero, da sempre conosciuto per la sua ricca produzione manifatturiera. Come Comune ci confrontiamo ogni giorno con storie difficili, nella giornata di ieri, invece, è stata regalata un po’ di speranza»

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Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

Quando pure il cibo è un lusso: “Farò il mio pranzo di Natale con la Tredicesima”

Katia Raco,
La Stampa, 13/12/2023

«Proprio ieri mi è arrivata una bolletta da 304 euro e senza questo regalo inaspettato, non avrei saputo come pagare il riscaldamento». Il signor Faustino ha 71 anni e con in mano il suo assegno da 500 euro, ricevuto grazie alla raccolta fondi di Specchio dei tempi, racconta di una vita segnata da mille difficoltà: «Ho due figli ma vivono lontani, li vedo saltuariamente e anche loro hanno molti problemi. Percepisco una pensione minima e vivendo da solo non riesco a pagare tutte le spese. Abito al quartiere Vernato negli alloggi comunali, ma nonostante l’affitto sia contenuto: riuscire a scaldarmi, andare a fare la spesa e accendere gli interruttori o la televisione per me è diventato un lusso».

Sono state 47 le Tredicesime dell’amicizia consegnate nelle scorse ore presso la redazione de La Stampa. «L’appuntamento era fissato alle 11, -continua Faustino- ma la notte scorsa non riuscivo a dormire, non potevo crederci e temevo di non riuscire ad arrivare in tempo. Così alle 8 ero già fuori casa e l’attesa mi è sembrata interminabile. Però ne è valsa la pena, questi soldi sono il più bel regalo di Natale che potessi ricevere».

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L’inflazione, il caro prezzi (come la pasta aumentata del 38%) e l’aumento esponenziale delle utenze mettono in ginocchio le persone sole e gli anziani. Due pensionati su tre non superano la soglia di povertà e il Biellese è un distretto che più di altri patisce di questa situazione.

«Con questi soldi pagherò alcuni affitti arretrati e riuscirò a fare anche un regalo i miei nipotini. Mi vergogno, perché dopo una vita di lavoro mi ritrovo a vivere di sacrifici e di stenti». La signora Anna commenta così, con un filo di voce, la sua guerra quotidiana con 600 euro di pensione. «Ho inizîátó a lavorare quando avevo dieci anni e dopo 38 anni in fabbrica, ho cercato di darmi da fare facendo pulizie qua e la. Quando i problemi di salute si sommano a quelli di ordine economico , è una battaglia persa in partenza». Anna è separata, ha due figlie che vivono lontano e faticano ad affrontare la stessa crisi che attanaglia molti pensionati.

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«I conti sono presto fatti —continua la signora di 71 anni-. Prendo meno di 600 euro di pensione e 288 euro sono per l’affitto. Abitando a Biella, è già una cifra contenuta, ma per me è elevatissima. A questi vanno aggiunti almeno 300 euro per le utenze, che però continuano ad aumentare e non so dove andremo a finire. L’inverno mi spaventa, non posso permettermi di accendere il riscaldamento, ho una stufetta con un liquido infiammabile che scalda solo una camera. E mi sembrano cari anche i Discount, adesso però grazie a questo gesto di solidarietà posso preparare anche io il mio pranzo del 25».

Come donare:

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Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
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Stefano Bollani per il concerto di Natale a favore delle Tredicesime dell’Amicizia

La Stampa Torino
20/07/2023

Bosso, Einaudi, Allevi, Bollani. A loro abbiamo affidato, negli anni, i concerti di Natale di Specchio dei tempi, occasioni rare (e in qualche caso uniche) per unire le performance di grandissimi artisti all’impegno solidale per le Tredicesime dell’Amicizia. Quest’anno abbiamo deciso, due anni dopo il suo ultimo concerto per Specchio, di richiamare Stefano Bollani, ormai popolarissimo dopo l’assidua presenza in televisione. Il Concerto di Natale sarà il suo, la sera di sabato 16 dicembre all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto.

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