Domani visite senologiche gratuite in via Roma allo Specchiobus

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è da sempre impegnato nella lotta contro il cancro. Lo fa sostenendo la ricerca (Specchio è stato fra i fondatori dell’Istituto di Candiolo a cui ha donato anche la risonanza d’alta gamma) ma anche attraverso interventi strutturali: quest’anno con la ricostruzione completa del Day Hospital Oncologico del Sant’Anna dove, dal prossimo febbraio, almeno 500 donne all’anno affronteranno le cure chemioterapiche per sconfiggere la malattia. E lo faranno in un’area moderna, tecnologicamente avanzata, accogliente e serena. Realizzare questa nuova struttura, che si estende su circa 1050 metri quadrati e che disporrà di 25 poltrone per infusioni (che saranno oltre 5000 ogni anno), costerà 1,2 milioni di euro che Specchio dei tempi sta raccogliendo attraverso una sottoscrizione popolare (tutte le indicazioni su www.specchiodeitempi.org/santanna).

Per raccontare a tutti di questa nuova iniziativa, Specchio dei tempi offrirà domani, sabato 15 giugno, oggi (dalle 11 alle 19) la possibilità di sottoporsi a visite senologiche gratuite utilizzando lo “Specchiobus”, il nostro ambulatorio mobile che sarà parcheggiato in via Roma, all’angolo con via Cesare Battisti. Qui un’equipe medica della Breast Unit del Sant’Anna (diretta dal professor Corrado De Sanctis) accoglierà le donne per un controllo oppure semplicemente per un consiglio. Con noi saranno anche i volontari dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), di A.C.T.O. Piemonte Onlus (Alleanza Contro il Tumore Ovarico), di G.A.D.O.S. (Gruppo Assistenza Donne Operate al Seno), di “In seno alla vita Onlus”, di R.A.V.I. (Ricominciare a Vivere dopo il Cancro al Seno) e di S.I.D.E.O. (Solidarietà Internazionale Donne con Esperienza Oncologica). Lo staff di Specchio dei tempi potrà illustrare i dettagli tecnici del progetto di ricostruzione del Day Hospital Oncologico (la posa della prima pietra avverrà al Sant’Anna il prossimo 25 giugno alle 12) ma anche fornire notizie su tutte le altre iniziative della fondazione, a Torino, in Italia e nel mondo. Attualmente sono oltre 40 i progetti attivi. Dalle Tredicesime dell’Amicizia, allo Specchio Point, al “Madre e figli”, agli interventi a favore della scolarizzazione dei bimbi dell’area ex-Moi, al recupero dei ragazzi di strada di Barriera di Milano….
In via Roma domani sarà possibile effettuare anche offerte per il progetto Sant’Anna. Con versamenti in contanti, con assegni, con carta di credito e bancomat nonché con l’app Satispay. Tutte le donazioni, eccetto quelle effettuate in contanti, sono fiscalmente deducibili. Ad ogni donatore la fondazione Specchio dei tempi consegnerà un simbolico gadget. 

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Bonansea, l'ala sinistra che gioca contro il cancro

Articolo di Lucia Caretti

Barbara si allaccia gli scarpini con cura, come prima di una partita importante. Qualche palleggio, un dribbling, poi una lunga cavalcata simbolica nel corridoio che presto diventerà cantiere. I tifosi lo sanno, quando Barbara Bonansea s’invola sulla fascia sinistra, trascina la squadra alla vittoria. Succede all’ospedale Sant’Anna, stavolta. La calciatrice scatta come in campo. Si ferma davanti alla porta del day hospital oncologico che sta per essere ristrutturato. Mira un vecchio cartello: gol, con un pensiero speciale. «Voglio dare un messaggio alle donne che saranno curate qui. Continuate a lottare, non perdete mai il sorriso: ne uscirete vincenti». Ventotto anni tra dieci giorni, pochi esami alla laurea in Economia. La prima testimonial sportiva della storia di Specchio dei tempi è una ragazza pinerolese che sta facendo grande il calcio femminile italiano. «Questo nuovo magnifico sport – spiega il presidente della fondazione Lodovico Passerin d’Entreves – rappresenta tenacia, passione e correttezza. Valori vicini alla tradizione dei nostri donatori». Cresciuta nel Torino, passata al Brescia e ora in forza alla Juventus Women, con cui ha conquistato due scudetti e una Coppa Italia, Bonansea vestirà la maglia azzurra ai Mondiali che stanno per cominciare in Francia (dal 7 giugno). «Il momento più difficile della mia carriera? Quando ho dovuto lasciare casa per trasferirmi. Sono diventata calciatrice. Ho imparato che nelle difficoltà si trova sempre qualcosa di buono». L’attaccante ne parla in una campagna video che ha debuttato nelle scorse settimane e nei prossimi mesi sosterrà la raccolta fondi per il Sant’Anna. «Amo Torino, una città fantastica. Credo che un posto come questo debba riprendere vita, per aiutare le persone che vengono qua a curarsi. Come donna mi sento coinvolta e voglio combattere insieme a voi contro il cancro», annuncia Barbara dalle sale abbandonate ormai nel 2016. Una visita nei locali alla vigilia dei lavori, una chiacchierata con i medici che ci lavoreranno, un autografo tra le crepe dei muri. Quando sarà operativo, il day hospital oncologico accoglierà 500 donne all’anno, per la chemioterapia. «A tutte loro, che entreranno qui in un momento di sconforto, vorrei dire di cercare sempre di avere la testa alta. La malattia non ci deve far abbassare lo sguardo, anzi bisogna essere fieri, lottare. Se accadrà ne uscirete forti, belle, raggianti».

L'impegno di Barbara Bonansea per Specchio: "Ha la stessa tenacia dei nostri donatori"

Articolo di Angelo Conti

Ventotto anni, pochi esami alla laurea in Economia. Barbara Bonansea è la prima testimonial sportiva della storia della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi. Pinerolese, sta facendo grande il calcio femminile italiano. “Questo nuovo magnifico sport – spiega il presidente della fondazione Lodovico Passerin d’Entreves – rappresenta tenacia, determinazione, passione e correttezza. Valori vicini alla tradizione dei nostri donatori”. Nel video che illustra la ristrutturazione del day hospital oncologico del Sant’Anna, che Specchio dei tempi sta sostenendo con un impegno da oltre 1 milione di euro, Barbara ha commentato: “Amo Torino, una città fantastica e ricca di eccellenze. Credo che questo reparto ospedaliero debba riprendere vita, per aiutare le persone che vengono qua a curarsi. Come donna mi sento coinvolta e voglio combattere insieme a Specchio dei tempi contro il cancro”. Fra le crepe dei muri ha lasciato un autografo ed anche l’hashtag della fondazione: #diamosperanza. Visibilmente emozionata, durante la visita del reparto che nei prossimi mesi cambierà completamente volto e che accoglierà circa 500 donne all’anno per almeno 5000 cicli di chemioterpia, si è rivolta anche alle malate: “Il cancro non vi deve far abbassare lo sguardo, anzi bisogna essere fiere, lottare. Se accadrà, ne uscirete forti, belle, vincenti”.

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Day Hospital Sant'Anna, il 20 giugno il via ai lavori

Articolo di Angelo Conti

La prima regola di Specchio dei tempi è mantenere gli impegni e le promesse. E così, il progetto di ricostruzione del Day Hospital Oncologico dell’ospedale Sant’Anna ha continuato a svilupparsi come da programma anche in queste ultime settimane, mentre è sempre attiva la sottoscrizione a sostegno dell’iniziativa. Cosa abbiamo fatto? Innanzitutto abbiamo completato la progettazione, che è stata approvata dalla Direzione Generale della Città della Salute. Subito dopo abbiamo invitato alcune imprese torinesi, che ci hanno sottoposto i loro preventivi e, in qualche caso, anche le migliorie che erano pronte ad aggiungere. C’è stata una valutazione da parte dello staff tecnico di Specchio dei tempi che ha scelto, sulla base di una serena disamina dei costi e delle capacità tecniche, la MIT di Nichelino per l’esecuzione dei lavori. Ora si passerà ad una serie di adempimenti burocratici e legali e, presumibilmente fra una ventina di giorni, cominceremo i lavori veri e propri. L’impresa ha garantito di concluderli in 210 giorni, salvo imprevisti, ed è quindi rispettata anche la previsione di inaugurare la nuova struttura nei primissimi mesi del prossimo anno, dopo averla completata con gli arredi e le apparecchiature necessarie per le due sale di chemioterapia.

A sostegno del progetto, sabato 15 giugno in piazza San Carlo, Specchio dei tempi organizzerà una giornata della prevenzione dove medici del Sant’Anna, a bordo dello Specchiobus (che è dotato di due ambulatori), saranno a disposizione delle donne che desidereranno sottoporsi a una visita preventiva.

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Day hospital Sant'Anna, entro giugno l'avvio dei lavori

All’Ospedale Sant’Anna ogni anno vengono diagnosticati 1500 casi di tumore ad altrettante donne. Per loro inizia un cammino lungo e difficile verso la guarigione. Ad oggi le pazienti devono muoversi tra un ospedale e l’altro per farsi curare: un percorso di cura psicologicamente difficile, per di più frammentato e complicato dalla burocrazia. Specchio dei tempi ha deciso di ripristinare il day hospital oncologico, prendendo per mano queste donne e garantendo loro un percorso di continuità, riducendo i tempi di diagnosi, di chirurgia, di inizio del trattamento chemioterapico e un sostegno psicologico. Il cronoprogramma per la realizzazione procede secondo le aspettative. Ed è confermato l’inizio dei lavori entro la fine del mese di giugno. La consegna dell’opera è invece prevista per gennaio 2020. In poco più di 6 mesi ristruttureremo questa area, 1050 metri quadrati, che è una delle più delicate dell’ospedale. La spesa sarà di 1,25 milioni di euro, a carico della Fondazione Specchio dei tempi, che ha lanciato una sottoscrizione popolare.

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La calciatrice Bonansea testimonial per il Sant'Anna

Voglio dare un messaggio alle donne che saranno curate qui: continuate a lottare, non abbassate lo sguardo, non perdete mai il sorriso”. Barbara Bonansea è con Specchio dei tempi accanto alle donne malate di cancro. E lo annuncia con un video in cui gioca a calcio nel reparto del Sant’Anna che la fondazione ristrutturerà entro il 2020. Al via il 3 giugno, il cantiere rinnoverà il day hospital oncologico in disuso dal 2016 e in particolare le sale della chemioterapia. L’attaccante pinerolese, classe 1991, è la prima testimonial sportiva della storia della fondazione. Sosterrà il progetto dei lettori de “La Stampa” per un anno intero: l’obiettivo è raccogliere 1,2 milioni di euro.

Tutte le informazioni sull’iniziativa nella pagina dedicata.
Seguite Barbara Bonansea sui suoi profili social ufficiali Instagram e Facebook.

 

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Come donare per il Day Hospital del Sant'Anna

È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 60010000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi.
Oppure, ancora, agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o bancomat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure sul sito www.specchiodeitempi.org/santanna o utilizzando l’applicazione Satispay.

Sant'anna, così i nuovi ambienti daranno forza alle malate

Articolo di Beppe Minello

Ci sono i medici, gli infermieri, il personale sanitario nel suo complesso. Poi ci sono loro, mossi solo dall’altruismo, dalla generosità, spesso dall’esperienza, dolorosa o illuminante, vissuta sulla propria pelle nel letto di qualche ospedale o persi nei meandri di una Sanità che sa offrire tante prestazioni di eccellenza ma anche momenti di smarrimento burocratico e umano. Sono i volontari che, solo nel complesso della Città della Salute, «sono circa 1.800, un numero significativo e importante se si pensa che tutti i dipendenti della stessa struttura, dal primario all’ultimo usciere, arrivano a 15 mila persone» rivela Luigi Visintin, presidente di Federvolontari. Ed è con questo mondo che la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi lavora e lavorerà per realizzare il Day Hospital del Sant’Anna. Un mondo che s’è confrontato con Specchio dei tempi per raccontare progetti e sogni che nel nuovo Day Hospital possono trovare una possibilità di ulteriore rilancio «a patto che il progetto venga realizzato tenendo conto delle esigenze delle donne e i volontari trovino il modo di coordinarsi meglio tra loro per evitare doppioni e non disperdere energie» ha ammonito la dottoressa Teresa Volpe, medico del Sant’Anna e, essa stessa, esponente di «In seno alla vita». Un richiamo alla realtà e alla concretezza doveroso che però nulla toglie alla ricchezza, alla fantasia, alla bellezza di ciò che tante donne e uomini realizzano ogni giorno negli ospedali torinesi, non solo al Sant’Anna, a favore di sconosciuti accomunati dal dolore.
Onofrio Di Gennaro e Anna Maria Ottaviani dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) sono entusiasti del nuovo Day Hospital «con il quale collaboreremo perché l’umanizzazione delle strutture sanitarie è anche il nostro obiettivo. Siamo una cinquantina. Da tempo attendiamo un progetto come il nuovo Day Hospital perché conosciamo le esigenze di chi, mentre già combatte una battaglia durissima contro il male, deve correre da una parte all’altra dell’ospedale». Paola Montano, psicologa, guida il GADOS, (Gruppo Assistenza Donne Operate al Seno), l’associazione più antica. «Ad aprile compiamo 35 anni – dice Fernanda Barlusconi – e da allora ci occupiamo di gestire il cambiamento che affrontano le donne che precipitano nell’incubo del tumore al seno. Che noi conosciamo perché ci siamo passate. Siamo una testimonianza diretta che ce la si può fare». Il GADOS è un vulcano di iniziative: dai corsi di cucina naturale coordinati dal cuoco dell’Istituto dei tumori di Milano, «ai corsi di danza del ventre e iniziative ludiche come le sfilate di moda mare con costumi adeguati a chi è stato operato al seno – dice Paola Montano -. Offriamo a tutte loro la possibilità di rimettersi in gioco». L’obiettivo della RAVI, nata su impulso del chirurgo senologo Coluccia e delle donne accomunate dalle ore passate insieme a fare chemioterapia, è indicato esplicitamente nel suo nome: ricominciare a vivere dopo l’operazione al seno.

La RAVI è guidata da 3 anni da Antonella Davello: «Quando è tutto finito, tornare alla normalità non è sempre facile – dice -. Il cancro al seno ti toglie parte della personalità femminile e questo non è facile da gestire». «Il nostro fiore all’occhiello che piace tanto alle ricoverate – racconta Pina Martinazzo, una delle due vicepresidenti, operata e socia fondatrice del Ravi – è «Il dottore risponde» che una volta si chiamava «Dottore si spogli». È il momento in cui i medici della “breast” rispondono alle domande delle pazienti che in quella sede, spesso, trovano il coraggio di fare quelle domande che non hanno osato fare a tu per tu». Alice Tudisco della ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico) e a Dina Aufiero che guida la SIDEO (Solidarietà Internazionale Donne con Esperienza Oncologica) sono un altro esempio di altruismo. «Seguiamo tutte le donne con problematiche oncologiche, non solo quelle operate al seno – spiega Aufiero -. Il nostro staff, composto da una trentina di persone, compreso un medico legale e un legale che offre consulenze gratuite, aiuta le donne a risolvere i problemi che sorgono dopo l’intervento quando le donne, soprattutto le più giovani e in campo lavorativo, si ritrovano sole»

Specchio vicino alle donne malate che lottano

Articolo di Angelo Conti

È il senso della comunità che prende il sopravvento. Quella forza sottile e profonda che ci porta a condividere obiettivi, traguardi e sogni. Ed è proprio la comunità che sta rispondendo all’appello di Specchio dei tempi: «Riapriamo il day hospital oncologico del Sant’anna, per essere utili alle donne malate, per condividere le loro sofferenze e le loro speranze». Questa risposta è nelle centinaia di donazioni arrivate in queste settimane. Donazioni che hanno messo in movimento i numeri, ma che sono ancora lontane dall’obiettivo: quello di raggiungere quei 1,2 milioni di euro necessari a riaprire, dopo averlo completamente ristrutturato, il vecchio day hospital dell’Ospedale Sant’Anna.

Specchio dei tempi è qui, in questa avventura di cui si fa carico dell’intero peso economico, perchè ha chiaro e forte proprio il senso di comunità. È lo stesso che ha spinto, in una storia lunga oltre 60 anni, i torinesi (ma non solo loro) a scegliere una strada, un compagno, un amico a cui affidare risorse per inseguire sogni. Ed è proprio il peso, la forza, la riconoscenza per questa fiducia che spinge noi di Specchio ad accettare sfide, anche quelle più difficili. Come quella di ridare al Sant’Anna tutto il percorso di cura dei tumori femminili, senza buchi, pause, interruzioni che vogliono oggi dire fatiche e dolori per le donne malate. Ed è per tutto questo che ci sentiamo, guardandovi negli occhi, di chiedervi ancora una volta di camminare con noi. In aiuto di tante donne che lottano, di Torino e del mondo.

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Sant'anna, i lavori partiranno il 3 giugno

Il cronoprogramma per la realizzazione, da parte della Fondazione Specchio dei tempi, del nuovo Day Hospital dell’Ospedale Sant’anna, che ospiterà anche le nuove sale della Chemioterapia, procede secondo le aspettative. Ed è confermato l’inizio dei lavori per il prossimo 3 giugno. La consegna dell’opera è invece prevista per il gennaio 2020. In poco più di 6 mesi ristruttureremo completamente questa area, 1050 metri quadrati, che è una delle più delicate dell’ospedale. La spesa prevista è di 1,25 milioni di euro, completamente a carico della Fondazione Specchio dei tempi.
Per essere accanto alle donne che attraversano il tunnel della malattia.
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Specchio dei tempi interviene al Sant’Anna, tutti i modi per contribuire

Tutti possono contribuire a ridare al Sant’Anna la struttura ideale per consentire a molte centinaia di donne ogni anno di lottare contro il cancro. Specchio ha aperto una sottoscrizione per realizzare l’opera al Sant’Anna (Fondo 501). È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 a Torino (anche con carta di credito o bancomat) dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19 (sabato e domenica 16-19). Oppure ancora presso lo «Specchio Point» di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13). Presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18).

È possibile utilizzare la carta di credito anche con donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org. Oppure utilizzare Satispay. È disponibile anche una app gratuita, raggiungibile da tutti i telefonini (basta digitare da uno store «specchio dei tempi»), attraverso la quale è possibile inviare contributi. Tutti i versamenti (esclusi quelli in contanti) sono fiscalmente deducibili.

Per informazioni :
☎️ 011 6568.376;
? www.specchiodeitempi.org, www.facebook.com/specchiodeitempi/
? specchiodeitempi@lastampa.it; specchiodeitempionlus@lastampa.it;

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Vicini alle nostre mogli, figlie, mamme e fidanzate

Incontro con le Volontarie del Gados: le tante testimonianze di chi ha battuto il cancro

Articolo di Beppe Minello

Si chiamano Fernanda, Paola, Rosella: sono le nostre mogli, figlie, mamme, fidanzate. Per loro, per le migliaia di donne che hanno affrontato, stanno affrontando e, purtroppo, affronteranno il calvario di un tumore, nascerà il nuovo reparto Day Hospital unificato di Oncologia ginecologica pelvica e mammaria al primo piano del Sant’Anna. «Immagino che sarà stato ricoverato in qualche ospedale, vero? Se lo ricorda? Un posto tendenzialmente sporco, usurato, con medici e malati che vanno e vengono. Un posto scuro, ché questi sono posti scuri. Ecco, quello che si vuole realizzare qui al Sant’Anna sarà un luogo, mi consenta la definizione, allegro, luminoso, pulito. Un luogo dove ti accolgono e ti dicono “Oggi vai qui e tra due giorni là” e tu saprai dove e non dovrai cercare, non dovrai sapere tu chi chiamare, un luogo dove l’oncologo ti visiterà senza che tu debba cercarlo. E ciò accadrà perché tutto sarà finalmente strutturato e standardizzato». Paola Montaldo, 49 anni psicologa, sa di cosa parla. L’associazione che presiede, la Gados (Gruppo assistenza operate al seno) da 35 anni si prende cura dal punto di vista psicologico e del benessere in senso più generale delle donne arrivate al Sant’Anna annichilite da una diagnosi «che, quando l’associazione nacque, era considerata una sentenza di morte. C’era bisogno di dare loro conforto, sostenerle, dimostrare che ce la si può fare, controllare la tempesta emotiva scatenata dalla diagnosi». Una rivoluzione, contro un sistema che considerava le pazienti numeri, teorizzata e concretizzata dal professor Mossetti coinvolgendo le donne già operate al seno come, diciamo, testimonial che ce la si può fare. «Le esortava – ricorda Fernanda, 70 anni, insegnante di matematica, operata nell’87 e volontaria Gados dal 2000 – dicendo loro “Dovete farvi belle, ben pettinate e truccate e andare al letto di chi è appena stato operato per dire loro che anche voi ci siete passate, che siete lì per dimostrare che si sopravvive, che state bene”».

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E in questi anni, oltre 12 mila donne hanno combattuto insieme con le volontarie del Gados diventando, molte di loro, volontarie esse stesse o continuando, anche a decenni dall’intervento, a frequentare i gruppi di auto-aiuto che settimanalmente si tengono al Sant’Anna in uno stanzone «conteso» – per dire la carenza di spazi – con gli specialisti dell’ospedale di corso Spezia, dagli oncologi ai radiologi, che lo utilizzano per consultarsi e stabilire «le cure dopo un determinato istologico o… quella che potrebbe apparire come una condanna». «È dopo questa “sentenza” che il mondo precipita – spiega Rosella, 52 anni, ex-arredatrice -. Ti operano e ti chiedi: ora dove vado? Magari decido per Candiolo. Ma chi mi visita? L’oncologo che mi ha operato o quello di Candiolo? Poi devo fare la radioterapia: che faccio? Vado alle Molinette perché c’è il reparto di radiologia? E poi magari devo fare fisioterapia, cosa che si scopre attraverso l’esperienza di altre che ci sono già passate o perché un medico te l’ha detto: e dove vai? Al Mauriziano o al Cto? E una visita dietologica la farò al Sant’Anna perché c’è la dottoressa che hai conosciuto o dove? Insomma, si gira tutta la città senza essere abbracciata da nessuno». Un «abbraccio» che le donne del Gados, e non solo loro, contano di ricevere dal nuovo Day Hospital del Sant’Anna (la cui rapida ristrutturazione è l’obiettivo di Specchio dei tempi) dove ricreare qualcosa che, per altro, «già esisteva all’ospedale Valdese prima che lo chiudessero – ricorda ancora Fernanda -. Lì facevano lo screening, la mammografia una volta all’anno. Se si scopriva qualcosa ti avvertivano: “Signora c’è qualcosa che non va”. Ti prendevano sottobraccio e ti portavano a fare l’agoaspirato: “Non si preoccupi, adesso la faccio vedere da un medico che si occuperà di lei”. E quel medico si occupava dei tempi dell’intervento, te lo spiegava, ti diceva le terapie che avresti fatto, trovava il letto in tempi brevi. Insomma, il nuovo Day Hospital non è fantascienza».

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