Grugliasco, dopo la morte del nipote di 12 anni il pensionato ha cominciato la sua attività. La onlus, con la collaborazione di Specchio dei Tempi, ha già collocato oltre 500 apparecchi.
Di Gianni Giacomino
Pubblicato su La Stampa il 3 dicembre 2019
Quando Lorenzo fu stroncato da un attacco cardiaco aveva appena 12 anni. Era uno sportivo, mai avuto un problema fisico e, quando si accasciò a terra in classe, i suoi compagni credevano scherzasse: «Dai alzati, che stai facendo?». Anche i medici e gli infermieri del 118 tentarono di rianimarlo. Niente da fare. «Corsi anche io a scuola, ma non mi fecero avvicinare», ricorda oggi Mario Greco, il nonno di Lorenzo. Anche per lui, da quella mattina del 3 febbraio 2014, la vita cambiò. Iniziò a cercare di capire perché una vita così giovane potesse essere portata via da un difetto del cuore che nessuno aveva mai riscontrato. Con una domanda che, ancora oggi, accompagna i suoi giorni, insieme al ricordo del nipote: Lorenzo poteva essere salvato? «Stavo sveglio di notte, non mi davo pace perché volevo fare qualcosa, insomma volevo che non capitasse più una tragedia simile ad altri giovani – ricorda –. Per me è un dolore che non passerà mai e, se possibile, vorrei che nessun altro dovesse soffrire così». Mario Greco, ex dipendente Fiat, che oramai per tutti è «nonno Mario», ha iniziato a girare le scuole e a chiedere più sicurezza e più prevenzione per gli alunni. In questi anni ha posizionato personalmente oltre 500 defibrillatori. «Anche quelli lungo il percorso della metropolitana – ci tiene a precisare – salivo sulla scala con viti e trapano e li installavo». Poi, almeno per quelli sistemati nel Torinese, periodicamente passa lui stesso a controllare che funzionino regolarmente.
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Intanto è nata l’associazione Italiana Cuore Rianimazione Lorenzo Greco onlus, che ha sede a Grugliasco e, in questi anni, – con la collaborazione della fondazione Specchio dei Tempi – ha incontrato migliaia di ragazzi e di insegnanti. Per «nonno Mario» una delle soddisfazioni più grandi è arrivata meno di un mese fa quando è stata approvata la proposta di legge alla Camera dei Deputati per favorire la diffusione dei defibrillatori anche in ambienti extra-ospedalieri come gli scali e i mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, i bus a lunga percorrenza. Si regolerà il collegamento e l’interazione con la rete dell’emergenza territo riale 118 e verranno promosse campagne di informazione e sensibilizzazione. La nuova legge prevede che tutti possano usare il defibrillatore anche se non hanno mai partecipato ad un corso. «Siamo stati chiamati in audizione al Senato – spiega Marcello Segre, il presidente dell’associazione –. E, proprio il signor Greco ha illustrato ai politici il progetto». «Quello che stiamo cercando di portare avanti è un discorso culturale e di prevenzione – termina Segre – per questo cerchiamo di coinvolgere i più giovani che saranno i divulgatori e i continuatori della battaglia di nonno Mario».
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