Valter, l’ultimo margaro del Colle del Lys “Trasformerò la Tredicesima in legna per la stufa”

Beppe Minello

E’ uno di quei giorni in cui l’imminente inverno si fa amare. La neve caduta nella notte moltiplica la luce abbagliante del sole, l’aria è fredda e pulita. L’occhio, dal balcone di casa di Valter Coletta, può spaziare sulla pianura. A sinistra, dalla cappa sopra Torino, a volte spunta il grattacielo della Regione. A destra, sporgendosi un po’, s’intravedono i laghi di Avigliana. Montecomposto è un borgo di Villardora che si raggiunge deviando appena un po’ dalla strada che da Almese porta al Colle del Lys.

Un paradiso. A starci un giorno e quando fa bello. Che diventa un purgatorio, a volte un inferno, se si vive, come Valter, in una stanza affumicata dalla stufetta a legna strategicamente piazzata al centro dei pochi metri quadrati, un robusto sofà che ogni sera diventa letto, un tavolo, una sedia e una cucina economica. Il bagno? Il bagno è fuori. Ma anche un calvario se, com’è accaduto a Valter che i suoi 67 anni li dimostra solo nello sguardo azzurro e sveglio, sei reduce da due anni di cure devastanti per combattere tre tumori: alla vescica, alla cistifellea, al colon. Combattuti più volte – e  per ora sconfitti – prima in sala operatoria e poi con 8 mesi di chemioterapia: “Prendevo 112 pastiglie ogni 15 giorni” racconta, con una punta di simpatico machismo, il margaro pronto a tirarsi su la maglietta per far ammirare, si fa per dire, la cicatrice che dallo sterno arriva all’ombelico.

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Perché Coletta è un margaro. In disarmo certo, ma che se potesse ancora allevare 4 o 5 capre per fare quel formaggio che nemmeno può più mangiare, sarebbe un uomo tutto sommato felice. Invece non può. La chemio gli ha intorpidito le gambe e i piedi, tanto che vive senza calze: “Non riuscirei a piegarmi per toglierle e tantomeno per metterle. Vede la tuta che indosso? Non la tolgo quasi mai” sorride contando i 500 euro che Specchio dei tempi gli ha appena consegnato. Valter Coletta è uno dei duemila anziani che anche quest’anno, e da quasi mezzo secolo, vivranno un piccolo momento di serenità grazie alle Tredicesime dell’Amicizia: “Trasformerò questo aiuto in legna per la stufa… perché, lo sa?, costa 14 euro al quintale!”.

Da trent’anni a Montecomposto, dov’è tornato quando il suo matrimonio è andato a ramengo, non ha mai avuto problemi a sopravvivere: con 35 capre produceva un formaggio che aveva un suo bel mercato. La legna che ora paga 14 euro al quintale, la trovava pulendo i boschi attorno al borgo che, all’epoca, era abitato da 300 persone e 700 vacche. “Siamo rimasti in 40. Siamo come un condominio dove, come in un condominio, nessuno si parla. Chi lavora, lavora in pianura e quando torna si chiude in casa” racconta, malinconico, Valter.

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La sua giornata è sempre uguale: sveglia alle 5, due biscotti bagnati nell’acqua, qualche messaggino – ché il cellulare è l’unici legame con la modernità – a pochi amici. Nessuno di loro mai si avventura su per i bricchi per andarlo a trovare. L’ora del pranzo arriva in un amen ed è festa quando Valter si apre una scatoletta. I trent’anni passati nei boschi sono la sua laurea: non ci si stanca mai ad ascoltarlo parlare di piante e delle loro qualità nutritive e medicamentose, i funghi sono l’altra sua passione. Li trova con il naso (“Sento il loro profumo”) perché l’occhio sinistro è andato quando una vipera l’ha morsicato. E quanti funghi trovava. La sua postazione preferita è sul balcone dove sta sempre appoggiato alla ringhiera, tanto che il margaro ne ha imbottito un piccolo tratto, sufficiente ad accogliere i gomiti.

Un po’ di gioia arriva il lunedì con Barbara, l’operatrice socio sanitaria che lo porta a fare la spesa a Villardora; arriva il mercoledì con Nadia, pure lei un’oss, che lo accompagna a fare la doccia settimanale in paese visto che il bagno di Valter è solo un vaso alla turca; arriva ancora il giovedì e il venerdì con Loredana con la quale va a rifare un po’ di spesa. Valter si mantiene con la pensione d’invalidità al 100 per cento e un rimasuglio del reddito di cittadinanza destinato, molto presto, a esaurirsi completamente. Insomma, ha poco o nulla. Ma quando il cronista di Specchio dei tempi gli consegna la Tredicesima dell’Amicizia e lo saluta, gli allunga una “bornia” di funghi secchi e sussurra: “Grazie…”.

Come donare:

Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare qui

Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
  • Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).

 

Francesco, 79 anni e una vita in altalena

Quante vite sulle “montagne russe” incontra Specchio dei tempi, consegnando le Tredicesime dell’Amicizia. Vite segnate dalla sfortuna, dalla malattia, a volte da una povertà mai potuta cancellare. Salite ripide partite da molto in basso, poi giù una discesa. Ancora una salita, una corsa in piano, ancora giù, su, giù. Ma può succedere che nell’ultima discesa, la persona impari la bellezza del condividere il poco che ha. Che impari a gestire con cautela e intelligenza quel poco. E che sappia farselo bastare. Francesco Basso, 79 anni, è un romanzo vivente ed è questa la sua parabola, anche se lui la generosità l’ha praticata sempre. E se oggi vive, dove lo abbiamo incontrato, in un piccolissimo monolocale il cui affitto gli costa più di metà della pensione da 700 euro al mese, è proprio perché una grossa porzione della sua vita l’ha spesa per solidarietà.

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Difficile riassumere. “Ho perso mio padre durante la guerra, ha lasciato mia madre con dieci figli. Mia madre è morta che avevo a 15 anni. Dopo, sono stato adottato da un americano, ho studiato negli Stati Uniti”. Tempo dopo: “Sono stato otto anni in una missione dei Comboniani in Kenya, all’ospedale dei lebbrosi. Ho pensato per molto tempo che sarei morto li e presto. Il clima era dannoso per la mia salute, avevo collassi continui. Un giorno, il Padre Guardiano mi ha rimandato a casa”. Ma prima, Francesco contribuisce a far diventare più grande il piccolo ospedale: capace di accogliere decine e decine di malati. Quando se ne va dall’Africa, Francesco toma negli Stati Uniti e più tardi in Italia. Non tutto va come dovrebbe andare. È un uomo di mezz’età che comincia un pezzo nuovo di esistenza. È elettricista, per un po’ ha anche dei dipendenti. Nasce una figlia in una relazione che finisce in fretta. Poi sposa una donna molto più giovane di lui e diventa padre di due bambine. Ma anche questo rapporto finisce. E non finisce bene, dal momento che Francesco racconta di non averle mai più viste “le mie bambine”.

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“La prima figlia so che lavora tanto, le due piccole, di 15 e 18 anni, studiano. IL denaro della tredicesima di Specchio lo manderò a tutte e tre, attraverso mia cognata. Ma come sempre dirò a mia cognata di spiegare che si tratta di un suo regalo. A me basta poco, faccio la spesa grande una volta al mese, so dove ci sono le offerte migliori, me la cavo”. Nel mini alloggio di via San Secondo sopra il letto Francesco ha appeso un ritratto di Don Bosco, santo che lo ha ispirato. Su un’altra parete c’è la fotografia di San Giovanni Paolo II, che ha conosciuto. Su una terza piccola parete, tre fotografie ritraggono le figlie bambine. “La vita è andata tosi”, dice Francesco con un sospiro.

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Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
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Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:

Messer Tulipano per le Tredicesime, bulbi di tulipano a chi fa una donazione.

Messer Tulipano anche quest’anno sosterrà Specchio dei tempi nella raccolta di donazioni a favore delle Tredicesime dell’Amicizia, il progetto che ha l’obiettivo di aiutare, per Natale, con un assegno da 500 euro oltre 2.000 anziani poveri e soli di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Per sostenere questa causa, Consolata Pralormo ha rinnovato la donazione a Specchio dei tempi di circa 5000 bulbi di tulipano che verranno da oggi consegnati a chi effettuerà un versamento a favore delle Tredicesime dell’Amicizia presso:

  • INFO SPECCHIO – via Madama Cristina 35, tutti i giorni, ore 10-13;
  • UFFICIO ABBONAMENTI LA STAMPA – via Lugaro 21, lunedì – venerdì, ore 9.30-13;
  • UFFICI REALE MUTUA AGENZIA PRINCIPALE TORINO CASTELLO – Piazza Castello 111/113, lunedì – venerdì, ore 8.30-12.30/ 14.45-17.30;
  • Stand di raccolta fondi che Specchio allestirà in via Roma l’8-9-10 dicembre.

Un ringraziamento particolare a Consolata Pralormo che invita tutti alla futura edizione di Messer Tulipano che avrà inizio il 30 marzo 2024 al Castello di Pralormo.

“Con questi soldi vado dal dentista”: l’aiuto di Specchio a un alessandrino

Pantano Adelia
La Stampa, 29/11/2023

«La prima cosa che farò sarà sistemare i denti». Non appena gli viene consegnata la «Tredicesima dell’Amicizia», Giuseppe Zarrillo ha le idee chiare su come utilizzerà il contributo ricevuto dalla fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa che da oltre quarant’anni aiuta gli anziani a sentirsi meno soli. Zarrillo ha 67 anni e abita nel sobborgo di San Michele. Per una vita era stato un meccanico. «Dopo ho iniziato a lavorare come autista personale per un imprenditore di Alessandria — racconta —. Le cose andavano bene perché guadagnavo e avevo la loro fiducia».

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Ad un certo punto cambia tutto. «Qualche anno fa ho commesso un errore — dice —. Mi sono fidato della persona sbagliata e sono finito nei guai. Da allora ho perso il lavoro e la mia vita è cambiata. Avrei voluto chiedere scusa ma non l’ho mai fatto, ho avuto sempre troppa vergogna per quello che era successo. La provo ancora oggi». Poi è stato difficile ricominciare: «Le voci hanno cominciato a girare e trovare di nuovo un lavoro, anche uno qualsiasi, è stato impossibile». Dopo la morte del padre lo scorso anno, Giuseppe Zarrillo si è ritrovato a vivere da solo nella casa a pochi metri dalla parrocchia di San Michele. «Fino a questo mese avrò il reddito di cittadinanza— spiega —, dopo spero di ricevere un po’ di pensione. Ogni tanto vengo qui da don Ivo, trovo sempre qualcuno che mi accoglie». Così come spesso vede anche suo figlio. «Con lui — dice — sono in buoni rapporti, mia moglie invece dopo tutto quello che è successo ha deciso di andare a vivere con l’altra nostra figlia».

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Oltre a un cane e a un gatto che gli fanno compagnia, cura un piccolo orto in casa. «In questo periodo — racconta — riesco a coltivare qualcosa, soprattutto verdure, così evito di comprarle. Ho anche qualche gallina: passo così le mie giornate». Non riesce a nascondere lo stupore e anche la felicità di aver ricevuto la «Tredicesima dell’Amicizia». «Sistemerò questi due denti davanti che sono rovinati, se rimane qualcosa la userò per le bollette», dice». Per Giuseppe, e per tutti gli altri che quest’anno hanno ricevuto e riceveranno l’aiuto di «Specchio dei tempi», il contributo è di 500 euro.

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  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
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Nonna Pina, 108, la vita da migrante e la Tredicesima subito sotto il golf

Beppe Minello

Per l’anagrafe è Giuseppa, per famigliari e amici Pina. Ha 108 anni e possiamo considerarla la nonna dei 2 mila nonni che stanno ricevendo, a Torino e anche nel resto del Piemonte, la Tredicesima dell’Amicizia che dal 1976, grazie a Specchio dei tempi e alla generosità dei lettori de La Stampa, dona un momento di serenità a chi ne ha più bisogno. Giuseppina ha tutte le caratteristiche che ci aspettiamo di trovare in una nonna. Gli occhi dolci, quasi illuminati dalle lenti degli occhiali, e un sorriso che increspa continuamente le sue labbra ancora piene. Fisicamente è uscita indenne da oltre un secolo di vita, tranne un problema alle ginocchia che ormai non la sostengono più, obbligandola sulla sedia a rotelle.

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“In tutta la vita non ha mai subito un ricovero o un intervento chirurgico”, spiega Cesare, 66 anni, il più giovane dei suoi figli. E’ un ex elettricista ed è l’unico a esserle rimasto vicino perché gli altri figli, quattro, tre femmine e un altro maschio, sono stati sparsi dalla vita in Brasile e Spagna. I guai di nonna Pina sono tutti nella testa: non sente bene e può apparire un po’ svanita. Ma è un’impressione. Gli occhi le si illuminano quando vede la busta di Specchio dei tempi che, in un amen, sparisce sotto il golfino. La curiosità per lo sconosciuto andata a trovarla, che le scatta qualche foto, la riprende in un video e le fa domande alle quali riesce a rispondere solo con un sorriso, le disegna un benevolo punto interrogativo sul volto.

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E’ il figlio Cesare a parlare per lei. A raccontare la vita avventurosa della mamma, “la Capitana” come la chiamavano in casa, partita negli Anni ’50 con le tre figlie dalla natia Balestrate, a metà strada tra Trapani e Palermo,  per raggiungere, dall’altra pate dell’Atlantico,  a San Paolo e il marito Matteo che, con il primogenito Salvatore, erano emigrati in Brasile  già da un anno per trovare una risposta alla miseria che li schiacciava in Sicilia. Ma quando si ha voglia di lavorare, come ne aveva il signor Matteo, di professione ciabattino e scomparso nel 2001 a 93 anni, nessuna impresa è impossibile.

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“Venne subito assunto da un’azienda locale, ma dopo un anno preferì mettersi in proprio, come già in Sicilia”. Pina, Matteo e il giovane Cesare ripartono ancora dal banchetto da ciabattino del papà che viene sistemato nel cortile di un basso fabbricato di Moncalieri trasformato in abitazione: una stanza e il gabinetto. Alla fine, la riesce a ottenere una casa popolare a Nichelino dov’è ancora la residenza di nonna Pina. Una casa abitata sempre più raramente perché le condizioni della “Capitana” consigliano un’assistenza dedicata, per lunghi periodi anche in struttura.  Le badanti costano, come sa chiunque ha un anziano in casa non autosufficiente. Nonna Nina, “la Capitana”, per quelle ginocchia traditrici e la testa un po’ svanita, ha bisogno di tutto. Anche della solidarietà e generosità di Specchio dei tempi e dei lettori de La Stampa.

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Cresce la povertà a Torino, più 9% le richieste per le Tredicesime

Angelo Conti,
La Stampa, 27/11/2023

Cresce la povertà, ma cresce anche il numero dei donatori. E’ il dato che emerge dalla sottoscrizione lanciata da Specchio dei tempi per le Tredicesime dell’Amicizia, giunte quest’anno alla quarantottesima edizione consecutiva. Anche nel 2023 l’obiettivo è raccogliere 1 milione di euro per aiutare 2000 anziani poveri e soli con un assegno da 500 euro.  Una scalata sempre difficile, che mobilita l’intera città. Quest’anno i segnali della crescente povertà sono evidenti: il numero delle richieste ricevute è salito a 2993 contro i 2751 del 2022, ben 242 in più con  un incremento percentuale di quasi il 9%. Una criticità che è più evidente nel segmento delle associazioni e degli enti (San Vincenzo, Parrocchie, Auser, etc etc) evidentemente alle prese con il lievitare della povertà di base accompagnata anche  dalla minor diponibilità economica del ceto medio, di solito la spina dorsale delle contribuzioni verso le associazioni del territorio. Questo fenomeno trova riscontro anche nelle donazioni già giunte a Specchio dei tempi per le Tredicesime di quest’anno: qui da un lato assistiamo sì ad un aumento del numero dei donatori, passati (al medesimo punto della raccolta) da 916 a 1032, ma anche ad un brusco calo della donazione media, scesa del 16%.

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La lettura di questi dati è semplice: “Ci troviamo di fronte – constata il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entreves – ad un aumento della povertà riscontrabile sia nella crescita delle domande di aiuto e sia nella minor disponibilità di chi dona. Conforta, però, il netto aumento del numero dei donatori che, a questo punto della raccolta e con un mese ancora davanti, sono già stati 1032 cioè il 12,6% in più dell’anno passato. E’ un importante segnale della fiducia che viene riposta nella nostra fondazione ed uno stimolo a sempre meglio operare”.

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La somma sinora versata a Specchio, circa 553.600 euro, ha permesso di attivare subito le distribuzioni dei voucher che possono essere trasformati in contante presso tutti gli sportelli di Intesa Sanpaolo in Italia.  Man mano che cresce l’incasso vengono effettuate, in tempo pressochè reale, le  nuove distribuzioni. Una parte delle Tredicesime viene inoltre consegnata, come ogni anno, dai giornalisti in pensione de La Stampa che prestano opera di volontariato.  Preziosa anche l’opera dei 50 volontari di Specchio che vengono impegnati nelle registrazioni contabili e nell’accoglienza dei donatori, tutte le mattine presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35. Ma il cammino, quest’anno resta difficile, mancano 380.000 euro all’obiettivo finale cioè quel milione di euro che garantirebbe a 2000 anziani un Natale meno triste. E se dovesse arrivare di più, siamo pronti ad aumentare gli aiuti, così da limitare il numero di quelli a cui dovremo forse dire di no.

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Il 24 novembre a Orbassano, degustazione di vini piemontesi per le Tredicesime dell’Amicizia

Venerdì 24 novembre 2023, gli amanti del vino e con un’attenzione al sociale avranno l’opportunità di partecipare a una degustazione ad Orbassano (Via Nazario Sauro 37) a partire dalle ore 19:00. L’evento è organizzato a supporto delle Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi, storica sottoscrizione della Fondazione per aiutare gli anziani poveri e soli.

La quota di partecipazione è di 33 € a persona, di cui 5 € saranno devoluti direttamente a Specchio dei tempi. Non solo questo, ma anche il 12% delle vendite dei vini presentati durante la degustazione sarà devoluto a sostegno della causa.

La serata sarà guidata dalla Sommelier Arianna De Santis, che presenterà una selezione di 5 vini provenienti dalla rinomata cantina piemontese Deltetto. Degustazione che sarà accompagnata da taglieri di prodotti tipici piemontesi, offrendo un’esperienza completa e coinvolgente per i partecipanti.

Un’occasione perfetta per gustare eccellenti vini locali e supportare una nobile causa sociale, rendendo la serata un momento di condivisione, cultura enologica e solidarietà. Un’opportunità da non perdere per coloro che apprezzano il buon vino e desiderano contribuire a un’iniziativa benefica.

Prenotazione obbligatoria entro il 17 novembre

CONTATTI:

333 65 16 196

335 58 82 884

Tredicesime dell’Amicizia, quando una sottoscrizione diventa un legame con chi non c’è più

Angelo Conti

Ci sono legami molto particolari, strani, eppure fortissimi. Come quello che lega le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi a Torino ed ai torinesi. Da quasi 50 anni, tutti gli autunni la fondazione si presenta alla città, con una proposta semplice: “Aiutiamo gli anziani più poveri e più soli. A scaldare la loro casa ed a passare un Natale meno triste”. I torinesi, compatti, non hanno mai mancato di rispondere consentendo, ogni anno, di aumentare il numero degli aiuti: appena 30 nel 1986, quasi 2000 quest’anno. E, negli ultimi anni, questa oda solidale ha raggiunto anche le altre province piemontesi, da Cuneo a Verbania, da Novara a Vercelli, dove distribuiamo diverse altre centinaia di aiuti.

Ma cosa spinge a donare? Sicuramente la credibilità che abbiamo meritato negli anni, cercando di sbagliare il meno possibile, e raccontando sempre tutto ai nostri sostenitori. Ma anche una forte tradizione, che ormai possiamo dire tramandata da padre in figlio, da madre in figlia. “Donava papà, dono anche io. Nel suo ricordo”: è il messaggio, suppergiù sempre uguale, che accompagna tante, tantissime donazioni. Attestazioni che commuovono e di cui siamo intimamente orgogliosi. Garantendo a chi dona, come avevamo fatto con i loro genitori e magari ai loro nonni, che quel denaro andrà a buon fine, a buon segno, subito. Proprio dove c’è bisogno.

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Le Tredicesime di Specchio, un aiuto a 2 mila anziani

Angelo Conti
La Stampa, 03/10/2022

C’è il cuore di Torino e del Piemonte nelle “Tredicesime dell’Amicizia”, la sottoscrizione che ogni anno da 47 anni, Specchio dei tempi lancia all’approssimarsi del Natale per aiutare gli anziani più poveri e più soli. È la sottoscrizione popolare più antica d’Italia, non avendo saltato nemmeno un anno a partire dal 1976.

L’obiettivo è quello di donare anche quest’anno, a 2 mila anziani – a Torino e nelle altre province piemontesi – un contributo di 500 euro. Oggi ancora più indispensabile sotto il peso di bollette impazzite e di aumenti diffusi per tutti i generi di prima necessità. Questa volta, lo sappiamo, la raccolta sarà più difficile anche perché la crisi, se fa certamente male ai più fragili, sta colpendo anche i donatori, a cui comunque chiediamo uno sforzo, quest’anno tanto più importante.

Anche questo Natale, così non mancherà il nostro abbraccio agli anziani più emarginati. Anziani che non hanno più nessuno accanto. Oppure hanno alle spalle famiglie divise da decenni, distrutte da disgrazie improvvise, angosciate da una povertà quotidiana che alza muri e barriere verso il mondo. Sono anziani fragili e sfortunati: la vita li ha travolti. Per questo vogliamo abbracciarli nell’unico modo possibile, offrendo loro un sostegno concreto. Un regalo capace di dare speranza. L’unico che riceveranno questi nonni dimenticati da tutti.

In 47 edizioni del nostro storico progetto, sostenuto con commuovente intensità dai lettori de La Stampa, abbiamo già consegnato 78.500 sussidi, per un totale di 30,7 milioni di euro. I primi aiuti, da 30.000 lire, furono versati nel 1976 per iniziativa della mitica suor Pierina di Porta Palazzo che incontrò un giornalista de La Stampa generoso ed entusiasta, Marco Marello. Da allora la cifra è gradatamente cresciuta fino agli attuali 500 euro.

Come donare per i nonni delle Tredicesime

Si può donare per le Tredicesime dell’Amicizia su www.specchiodeitempi.org/tredicesime con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban TT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Tredicesime”. Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Dona ora

La sfida delle Tredicesime: 400 mila euro entro Natale

Angelo Conti
La Stampa, 12/11/21

Cinquecentotrentaduemila euro.

Siamo a metà della grande sfida di Specchio dei tempi, che si ripete ogni anno: raggiungere il milione di euro per aiutare, a Natale, 2000 anziani poveri e soli.

Non è solo la più antica sottoscrizione popolare d’Italia, ma è soprattutto l’occasione per ribadire valori veri, forti, ineludibili. Quelli dell’affetto, della deferenza e del rispetto verso gli anziani. Soprattutto quelli più fragili, di quelli che hanno bisogno, e che non chiedono. Che il Covid in questi mesi ha talvolta toccato, impegnandoli poi in cure lunghe e sofferte. Valori un po’ stinti, ma non a Torino e in Piemonte dove le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi vengono riproposte dal 1976. Nessuna iniziativa solidale, in Italia, si perpetua da così tanto tempo, senza saltare nemmeno una edizione, di anno in anno diventando anzi più forte, nella raccolta e nel numero dei beneficiati.

Dona ora per gli anziani soli

Quarantasei edizioni, 77.546 aiuti consegnati, donazioni pari a circa 30,6 milioni di euro (attualizzata ad oggi). Sta in queste cifre il miracolo delle Tredicesime dell’Amicizia. Nate da una richiesta della leggendaria suor Pierina (ancora attiva oggi nei quartieri più degradati della città) e recepita da un giornalista de La Stampa, Marco Marello, l’iniziativa trovò una immediata comunione con la città. Da allora è stato un appuntamento che Specchio dei tempi ha riproposto ogni anno, nei mesi precedenti il Natale. Senza mai fallire i suoi obiettivi.

Così, anche quest’anno, siamo partiti, per la quarantaseiesima volta, in questa avventura. Che trova da una parte le segnalazioni degli anziani da aiutare da parte delle associazioni benefiche che lavorano sul territorio (in primis, da sempre, la San Vincenzo) e dall’altra il bisogno, mai attenuato, di una categoria di cittadini che faticano davvero, quasi sempre in un decoroso silenzio. In mezzo i nostri controlli, attenti, sull’Isee e sulle singole situazioni. Una parte delle Tredicesime continua ad essere consegnata di persona da volontari ed ex giornalisti de La Stampa: un modo per dare anche il conforto di una visita, di quattro chiacchiere, di un abbraccio ma anche un modo concreto per verificare i reali bisogni di chi chiede.

Dona ora per gli anziani soli

L’eterno lockdown di Luigina: “Mi serve una sedia a rotelle”

di Lucia Caretti

Dalla finestra di Luigina si vede il Castello di Fossano, ma il panorama non le interessa più. “Da cinque anni non esco di casa. Mi tremano le gambe. Rischierei di cadere”. Quelle gambe gonfie, malate e piene di lividi riassumono tutta la storia: Luigina ha lavorato e combattuto. E’ rimasta sola e prigioniera nel suo piccolo appartamento. “Mi servirebbe una carrozzina. Ma per averla gratis bisogna andare dal fisiatra”. E il problema è sempre lo stesso: Luigina non può più uscire e camminare nel mondo.

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Dal letto alla cucina si trascina con una specie di girello: “La mia Cadillac”. La sua tana è una vecchia poltrona nera mezza rotta, dove passa le giornate a cucire ed aspettare. Quando arriva a trovarla Specchio dei tempi, ha preparato dei centrini per la fondazione. Un modo di dire grazie ai lettori de La Stampa che la sostengono da tanti anni con le Tredicesime dell’Amicizia, il progetto a favore degli anziani più poveri. “Questo piccolo dono è un dovere, perché voi fate tanto. Il denaro che ricevo da voi per me è fondamentale. Devo pagare la caldaia, le bollette, le medicine. Ho il diabete, la tachicardia, le piaghe. Vivo con l’assegno sociale”. Meno di 500 euro al mese. “Ho fatto l’inserviente in ospedale e poi ho collaborato con mio marito, traslocatore. Che però non mi ha mai versato i contributi. E mi ha dato tante botte”.

Un giorno se n’è andato e Luigina non ha dubbi: la più grande gioia dei suoi 82 anni è aver divorziato da quell’uomo. Da allora però anche il resto della sua famiglia si è divisa. Una ferita dopo l’altra. Oggi le resta una figlia che la cura con un amore e una dedizione commoventi. “Appena può viene da me, perché purtroppo io non riesco più a fare niente” spiega la donna. “Ma lei a sua volta ha figli e lavoro, e le dico che non può pensare occuparsi solo di me”. Così, inevitabilmente, per molte ore Luigina non ha compagnia e aiuto. Quest’estate è caduta in camera, il telefono era lontano. “Ho iniziato a urlare e il vicino mi ha sentita. E’ entrato dal balcone rischiando di farsi male. Un angelo”.

Luigina ha perso i denti ma non il sorriso. Racconta di una nipotina e del Natale alle porte: “Mi piacerebbe fare tanti regali”. Impossibile. I soldi non bastano e questa donna orgogliosa e rispettosa degli altri, non vuole debiti. Non ne ha mai avuti. Luigina ha una tempra da atleta: è rimasta la ragazzina che a 16 anni vinceva le gare di stile libero. E’ nata a Genova, si è trasferita nel cuneese trent’anni fa. Si porta dentro il mare e nuota in mezzo alla tempesta da tutta la vita. “Mi piace stare allegra, ma quando sono sola spesso mi prende il magone. Non ho fratelli e sorelle. Solo mia figlia e l’aiuto dei donatori di Specchio dei tempi. Li ringrazio davvero con il cuore”.

Sostieni Luigina e gli anziani delle Tredicesime dell’Amicizia.

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Le Tredicesime dell'Amicizia quest'anno anche a Pinerolo

di Angelo Conti

Le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi, da quest’anno, verranno distribuite anche a Pinerolo. La consegna avverrà nel pomeriggio di giovedì 5 dicembre, dalle 15 alle 17, presso lo Specchio Point di piazza San Donato 2. Gli anziani del Pinerolese che riceveranno l’assegno da 500 euro saranno 36, per complessivi 18.000 euro. Le Tredicesime dell’Amicizia rappresentano il più consolidato ed amato fra i tanti progetti della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi: nate 44 anni fa per volontà di un giornalista de La Stampa, Marco Marello, e di una suora di periferia, suor Pierina, volevano rappresentare un aiuto concreto agli anziani più poveri, più deboli e indifesi, soprattutto sotto Natale quando bisogna fare i conti col freddo, i costi del riscaldamento, le malattie, la solitudine, le paure.

Inizialmente i beneficiari furono 30, ma pian piano il loro numero è salito, sino agli attuali 2000. Come è salito l’assegno che viene loro donato: oggi 500 euro. Le condizioni sono che i beneficiati abbiano superato i 65 anni, godano di pensione minima e vivano soli.

Da un anno Specchio dei tempi e il Rotary Pinerolo, con il sostegno di Acea, hanno aperto anche un desk a Pinerolo. Qui, ogni mercoledì, vengono ricevute famiglie in difficoltà che vengono aiutate con contributi per il pagamento di affitti e bollette. Nel primo anno di attività a Pinerolo sono stati erogati circa 30 mila euro a 160 famiglie in difficoltà.

Tutti possono comunque darci una mano. E’ infatti possibile fare un versamento a Specchio dei tempi in piazza San Donato 2 a Pinerolo (il mercoledì mattina dalle 9 alle 13) presso lo Specchio Point Pinerolo, in via Santa Maria 6H a Torino presso lo Specchio Point, tutte le mattine, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 (anche con bancomat e carta di credito). Oppure con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, CODICE IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. E’ possibile utilizzare la carta di credito per donazioni online, cliccando qui. Tutti i versamenti (esclusi quelli in contanti) sono fiscalmente deducibili.

A favore delle Tredicesime andranno anche gli utili del Concerto di Natale di Specchio dei tempi, in programma il 12 dicembre all’Auditorium del Lingotto di Torino, con sul palco Ezio Bosso e la Europa Philarmonic Orchestra (biglietti qui). Per informazioni specchiotempi@lastampa.it; 011.6568376.