120 ragazzi di Cuneo “A scuola di bici” con Giorgio Viberti e Valter Gerbi

R.S.
La Stampa, 26/03/23

Grande partecipazione di studenti al progetto «A scuola di bici» di Specchio dei Tempi, la onlus de La Stampa. L’appuntamento era stato programmato all’istituto comprensivo Viale Angeli a Cuneo con alcune classi della scuola media «Massimo D’Azeglio», circa 120 ragazzi che si sono alternati in quattro ore di «lezioni» sul fascino dell’uso della bicicletta e sull’importanza della sicurezza stradale. A tenere desta l’attenzione degli allievi c’erano il giornalista specializzato di ciclismo Giorgio Viberti (38 annidi carriera a La Stampa durante i quali ha seguito, tra l’altro, 22 Giri d’Italia, 10 Tour de France,15 Mondiali su strada e decine di edizioni delle principali grandi corse internazionali) e Valter Gerbi, commissario e storico volto televisivo della polizia municipale di Torino. Con loro la dirigente scolastica Donatella Platano e numerosi docenti, fra i quali i professori Mania Congiu, Giuseppe Costamagna, Maria Casula e Barbara Reghezza, tutti appassionati di bicicletta, alcuni anche buoni praticanti.

L’incontro è avvenuto all’interno dell’istituto comprensivo, che ospita oltre mille ragazzi. Teatro della lezione è stata l’aula magna, che tra l’altro in questi giorni accoglie la mostra degli elaborati realizzati dagli studenti nell’ambito di un concorso sulla mobilità sostenibile, in collaborazione tra l’istituto comprensivo Viale Angeli, il Comune di Cuneo e l’Istituto tecnico superiore per Geometri «Bianchi-Virginio». Con quante mani si deve guidare una bicicletta? Il casco è obbligatorio o solo consigliato? In strada si può procedere affiancati in bicicletta? Com’è fatto il cartello che indica l’obbligo di dare la precedenza?

Queste sono state soltanto alcune delle domande alle quali i ragazzi si sono sottoposti con partecipazione e simpatia, spesso mettendo in evidenza anche buone cognizioni sul Codice della strada, nonostante la legge italiana non preveda veri e propri corsi di formazione sull’educazione stradale per chi usa biciclette o monopattini, il che spesso causa numerosi incidenti con vittime in particolare fra gli utenti più «deboli», come pedoni. «Io dico sempre – ha sottolineato Valter Gerbi, commissario della polizia municipale di Torino – che andare in giro con una bicicletta assomiglia un po’ a una partita di scacchi: bisogna stare molto attenti alle mosse che si fanno, ma anche, e forse soprattutto, cercare di prevedere e intuire le mosse altrui», cioè le possibili manovre degli altri utenti della strada, in particolare automobilisti e camionisti.

«La bici è un mezzo di locomozione straordinario – ha aggiunto Giorgio Viberti, giornalista sportivo e appassionato cicloamatore -. Può essere usato da tutti e in tutte le sue varie espressioni, che siano city bike o bici da corsa, mountain bike o gravel, bmx o bici a scatto fisso. Cuneo si è sempre dimostrata una città ideale per le bici e anche per il ciclismo professionistico, che tra l’altro nel 2008 ospitò il giorno di riposo e una tappa di partenza del mitico Tour de France, la più grande manifestazione ciclistica del mondo, e soltanto la scorsa stagione una tappa di arrivo del Giro d’Italia, vinta in volata dal francese Arnaud Démare».

L’iniziativa «A scuola di bici» è stata allestita e organizzata da Specchio dei tempi, la Fondazione onlus sostenuta dalla solidarietà dei lettori de La Stampa. Nacque dalla omonima rubrica pubblicata sulle pagine del quotidiano, uno spazio di dialogo dove confrontarsi, denunciare ingiustizie, ma anche chiedere e offrire aiuto, eda11955 èunriferimentoprezioso e sicuro per i lettori che vogliono dare un sostegno concreto e immediato a chi si trova in difficoltà. Fra le varie iniziative realizzate in Italia e nel mondo (come di recente quelle in Ucraina travolta dalla guerra o nelle zone terremotate di Turchia e Siria), quest’anno è stata appunto organizzata «A scuola di bici», una serie di 40 «lezioni» per gli studenti delle scuole medie di tutto il Piemonte per incentivare l’uso corretto e in sicurezza della bicicletta.

L’incontro cuneese all’istituto comprensivo Viale Angeli è stato particolarmente voluto e seguito e culminerà fra tre mesi circa (probabilmente il 23 o 24 giugno), parallelamente alla famosa granfondo di ciclismo «La Fausto Coppi», con un biciclettata di studenti cicloamatori per le vie ciclabili di Cuneo, in compagnia dei giornalisti «ciclofili» Giorgio e Paolo Viberti e di alcuni campioni del pedale.

Scopri il progetto.

Specchio dei tempi da 10 anni contro l’Alzheimer

Beppe Minello 

Il Comune di Torino sostiene, ma il dato non è recentissimo, di seguire circa “5 mila malati di Alzheimer”: La Regione, e anche qui i dati sono poco aggiornati, dichiara di averne “in carico 60 mila in tutto il Piemonte”. La realtà assodata è che, per rimanere in città, esistono solo tre Cdcd (Centro disturbo cognitivo e demenze) ospitati all’Amedeo di Savoia, al Martini e alle Molinette, in grado di valutare i disturbi neuro cognitivi, tra cui l’Alzheimer. Tre centri per 800 mila persone di fronte a una malattia che, secondo gli esperti, è destinata a colpirne il doppio entro due decenni e che nel 2030 potrebbe contare, a livello mondiale, 82 milioni di persone. Ed è da questi numeri che si sviluppa l’impegno di Specchio dei tempi a sostegno dei malati e delle loro famiglie, un impegno che è cresciuto negli anni, sino alla creazione di tre Alzheimer Caffè, in tre diversi quartieri della città. L’Alzheimer, infatti,  non colpisce solo l’ammalato, le cui cellule del cervello degenerano creando danni irreversibili nel linguaggio, nel ragionamento, nella memoria, ma anche i famigliari che gli vivono accanto. “Per avere un quadro realistico del peso che questa malattia ha sulla società, bisogna moltiplicare per tre il numero dei malati accertati. E quindi, se in Italia sono circa 1,5 milioni, gli italiani ostaggio dell’Alzheimer sono 4,5 milioni” dicono i medici.

Ma quale aiuto riceve una famiglia quando il Cdcd accerta il disturbo neuro cognitivo di qualche caro? Poco. Anzi, pochissimo. E tutto è lasciato alla buona volontà del primario e dei sanitari che si trovano anche a fare i conti con risorse scarsissime. Per fare cosa? Ad esempio, corsi di stimolazione cognitiva  per il malato ma, soprattutto, gruppi di ascolto per aiutare, sorreggere anche psicologicamente i “caregiver”, cioè chi, in famiglia, deve seguire il paziente. Per dire. A Torino esiste un solo centro diurno a gestione mista (assistenza e sanità), in via Valgioie, dove i famigliari di un malato di Alzheimer possono affidare per alcune ore il parente malato e trovare un momento di sollievo. Ma in via Valgioie possono accudire solo 16 ammalati al giorno!

Ecco, in questo quadro drammatico, s’inserisce l’iniziativa della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi che, ormai da anni, finanzia l’iniziativa degli “Alzheimer caffé” che fanno capo all’associazione Asvad,  che dal 1995 ha erogato migliaia di ore di assistenza gratuita con iniziative per sostenere psicologicamente e ascoltare le famiglie dei malati, alla loro formazione e informazione. Attività che offrono aiuto e contrastano l’isolamento dei parenti dei malati, dando loro un sostegno morale. Gli “Alzheimer caffè” sono in tutto il Piemonte e tre a Torino: il più antico è nato in via Virle e s’è poi spostato in via Luserna di Rorà e, ora, in piazza Massaua. Gli altri due sono in corso Vercelli e via Rubino. Il progetto è coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Davide GalloOgni “Caffè” offre ai partecipanti stimolazioni cognitive a caregiver e assistiti che possono partecipare anche a tutti gli incontri. Sono sempre 30-40 persone per volta. Oltre a gruppi per la gestione dello stress, sostegno domiciliare e un laboratorio musicale, si tengono lezioni di “Pet therapy” con i professionisti dell’Associazione Aslan, che con Specchio dei tempi, operano pure nelle case di riposo, nelle scuole e con i pazienti oncologici di Candiolo.  I malati e soprattutto i loro famigliari sono seguiti a distanza con telefonate settimanali di controllo, di sostegno psicologico, invio di materiale ludico ricreativo, video per attività domiciliari, training di stimolazione cognitiva. Tutte cose previste dal Piano Demenze nazionali di sostegno alle famiglie che però, è senza fondi.

Il progetto Asvad sta in piedi grazie a Specchio dei tempi, alle donazioni delle famiglie toccate dal problema Alzheimer e al 5 per mille. “Ma purtroppo non è un problema solo di scarse risorse – riflette il dottor Davide Gallo -. L’Alzheimner è una malattia cronica e visti i numeri delle persone coinvolte ci dovrebbe essere un sistema, una rete simile a quella oncologica che, in Piemonte, è un’eccellenza. Per i malati, significherebbe essere curati seguendo lo stesso protocollo in ogni angolo della regione, con una rete di monitoraggio coordinata. Invece, i tre Cdcd di Torino non sono nemmeno in rete tra loro e dell’unico centro diurno abbiamo detto…”

Chi vuole sostenere l’impegno di Specchio dei tempi in aiuto delle famiglie colpite da questo dramma può farlo qui: DONA ORA

 

Oltre mezzo milione di euro per le popolazioni terremotate di Turchia e Siria

Angelo Conti

Specchio dei Tempi attivo a Defne e Latakia.

Ieri la sottoscrizione di Specchio dei tempi a sostegno delle popolazioni terremotate di Turchia e Siria ha toccato quota 502.116 euro da ben 3.178 donatori. Una nuova, grande prova di solidarietà, che sta sostenendo l’azione della fondazione vicina da sempre a La Stampa, che ha subito messo in atto interventi sia in Turchia (a Defne, una località prossima ad Antiochia) e sia in Siria (a Latakia ed Aleppo).

L’intervento di Specchio dei tempi (che opera in Turchia con la fondazione gemella Specchio d’Italia) ha vissuto sinora due momenti: il primo nell’immediatezza del sisma, quando la fondazione ha deciso di spostare una cucina mobile che si trovava a Cernivci, in Ucraina, e che era in questo periodo sottoutilizzata, verso la Turchia.  Trasferimento che ha richiesto tre giorni per l’abbondante nevicata che ha colpito, proprio in quelle ore, la Bulgaria.

Raggiunta la Turchia, è stata individuata nella provincia di Hatay (Antiochia) l’area che aveva le più impellenti necessità e, d’intesa con le autorità locali, è stato scelto di operare nel quartiere di Defne, colpito da una impressionante serie di crolli di condomini anche di 7/8 piani. Qui è stata individuata una ex discoteca/sala da ballo costruita in cemento armata, ad un piano solo, parzialmente interrato, e quindi con tutte le caratteristiche per offrire sicurezza anche di fronte alle numerose repliche che hanno continuato a scuotere questo territorio per tre settimane. Qui, è stata attrezzata un’area notte di emergenza, capace di ospitare oltre un centinaio di brandine. All’esterno è stata sistemata la cucina mobile, una tensostruttura-refettorio ed è stata attrezzata un’area giochi per i tanti bambini rimasti senza scuola e senza casa.

Secondo passo è stato l’avvio dell’allestimento di una tendopoli, d’intesa con i volontari di Renar Sos. Specchio dei tempi ha acquistato un Daily Iveco ed ha sistemato a bordo tende pneumatiche e tende tradizionali (fornite in tempi record dalla Ferrino) , oltre a 50 brandine e migliaia di confezioni di farmaci di pronto utilizzo. Il furgone è partito via mare il 16 marzo ed il 19 è sbarcato ad Istanbul, da cui ha poi proseguito via terra per Defne. Qui, già nella notte fra il 19 ed il 20 marzo è iniziato l’allestimento della tendopoli che verrà adeguatamente implementata nei prossimi giorni, sino ad accogliere 500 sfollati.

In Siria, invece, Specchio dei tempi ha individuato, con Terre des Hommes, una serie di priorità. Nelle prime due settimane è stata privilegiata la distribuzione di kit sanitari e viveri nella zona di Latakia (rimasta un po’ ai margini dei primi interventi, nonostante i gravissimi danni) per poi passare alla progettazione e all’assegnazione di casette prefabbricate, nella zona di Aleppo,  che possono consentire una vita meno precaria.

Gli obiettivi delle prossime settimane sono quelli di completare l’allestimento della tendopoli di Defne, aumentare la potenzialità della cucina da campo sino a 3000 pasti/giorno, dotare quell’area di una logistica adeguata (mancano, per esempio, mezzi per trasferire le derrate alimentari da aree meno colpite), e soprattutto aumentare il numero dei pacchi viveri distribuiti nei villaggi dimenticati lungo il confine siriano, abitati in prevalenza da curdi.

In Siria verrà aumentato il numero delle casette prefabbricate da mettere a disposizione dei terremotati, con un occhio sempre all’approvvigionamento  delle derrate alimentari, la cui importazione in Siria è anche soggetta a controlli e limitazioni da parte delle autorità locali.

Tutti possono aiutare le popolazioni colpite dal sisma.

Come donare per il terremoto di Siria e Turchia

Si può donare dalla pagina Terremoto Turchia e Siria con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Terremoto Siria Turchia”. E’ anche possibile versare presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, tutte le mattine dalle 10 alle 13, presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa, in via Lugaro 15 o presso Reale Mutua Agenzia Principale, piazza Castello 113.  I versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Info: specchiotempi@lastampa.it

Dona ora

 

 

Seconda tappa del progetto “Un soffio ti può salvare la vita”

Massimiliano Peggio
La Stampa, 20/03/2023

Mille alcoltest in quattro ore, così la movida è prevenzione. In mezzo alla folla di piazza Santa Giulia “soffiare diventa un gioco”.

Anche un alcoltest può diventare un gioco. Se non si rischia una denuncia. Né la patente. «Chi ha il tasso più alto paga da bere» dice una ragazza entrando nel laboratorio mobile di Specchiobus. Tre amiche, studentesse in trasferta. «Abbiamo bevuto tutt’e tre le stesse cose. Due negroni e un amaro». La prima ha 0,80; la seconda 0,96, la terza 1,20. «Sì, mi sento un po’ brilla» ammette l’ultima, uscendo sorridendo dal camper. «Va bene amiche, l’ultimo giro lo pago io».

Piazza Santa Giulia, quattro ore di test in mezzo alla movida: seconda tappa, l’altra sera, dalle 22.00 alle 2.00, della campagna di prevenzione organizzata dalla Fondazione Specchio dei tempi in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri. L’iniziativa, chiamata «Un soffio ti può salvare la vita», ha un
obiettivo amichevole: promuovere la prevenzione tra i giovani per evitare le stragi del sabato sera. Bere in allegria ma in modo consapevole.

Guidare con troppo alcol in corpo è una sfida con il destino. Per sé e per gli altri. I carabinieri danno consigli, illustrano le regole del codice della strada, invitano a confrontarsi con l’etilometro. «Se avete bevuto e volete sapere il vostro tasso alcolico, soffiate. Bastano pochi secondi».

E mentre gli addetti di Specchio distribuiscono i test «fa da te», c’è anche spazio per scherzare. «Davvero non fate multe questa sera? Ma siete veri carabinieri? Che figata». No nessuna multa. Solo buoni consigli salvavita. Così si forma la coda di fronte allo Specchiobus. Tutti in fila a soffiare. Per molti è la prima volta. «Non ho mai fatto il test, anzi non ho nemmeno la patente». Un ragazzo dall’aria stralunata soffia nel beccuccio dell’etilometro e si sorprende del risultato. «Zero? Eppure ho appena bevuto. Pensavo di essere già brillo. Sono un po’ ipocondriaco. Vorrei fare più volte il test: posso? Vorrei capire come si comporta il mio corpo con l’alcol». Il medico ascolta e sorride. «Allora vai a bere e poi torna a soffiare».

Alla fine della serata ecco il bilancio dell’attività: mille test effettuati sullo Specchiobus e 600 kit rapidi distribuiti. Il livello più alto è stato toccato da una ragazza che festeggiava con un gruppo di amici: 2,24. «Urca ho davvero esagerato» ha detto, camminando a zig zag di fronte al camper di Specchio dei tempi. Un’intera comitiva, dopo una festa di laurea organizzata in piazza tra brindisi e sfottò, si è sottoposta al test.

Prossimi appuntamenti:
25 marzo a San Salvario
1 aprile in via Carlo Bossoli, di fronte all’Hiroshima Mon Amour
8 aprile a Sauze d’Oulx
15 aprile a Le Panche
22 aprile in Piazza Castello
6 maggio in san salvario
27 maggio in P.zza Vittorio
10 giugno in Santa Giulia
17 giugno al Valentino

Specchio dei tempi apre una sede anche ad Aosta per offrire aiuto

La Stampa,
19/03/2023

Specchio dei tempi apre una sede in ogni capoluogo di provincia di Piemonte, Liguria di Ponente e anche in Valle d’Aosta, per essere sempre più vicino alle esigenze di tutti.

La Fondazione de La Stampa, nata da una rubrica delle lettere negli Anni Cinquanta, è diventata una grande catena di solidarietà che dall’Italia si è estesa al mondo, senza dimenticare i problemi di chi vive nella porta accanto, ha scelto come sede le redazioni del territorio. A testimonianza del legame forte con il quotidiano.

Da martedì 21 marzo Specchio dei tempi apre ad Aosta, negli uffici de La Stampa di piazza Chanoux 28. Gli incaricati della Fondazione saranno in redazione una volta al mese per informare sulle attività della fondazione, raccogliere le segnalazioni dei cittadini per la rubrica Specchio dei tempi, le donazioni di chi vuole offrire aiuto o le richieste di chi invece ne ha bisogno. Verranno poi raccolte anche le richieste di aiuto proposte per le Tredicesime dell’amicizia, i contributi agli anziani per il Natale che rappresentano una delle iniziative storiche della Fondazione.

Lo sportello di Specchio tempi sarà aperto dalle 11 alle 14 di martedì, pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in contatto con la Fondazione o anche solo semplicemente conoscerne meglio le finalità.

L’ambasciatore di Kiev ringrazia la Regione e Specchio per la solidarietà

Cla. Lui.
La Stampa, 10/03/23

Il momento più emozionante – e fuori programma – della visita dell‘ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, è stata la consegna di alcuni disegni fatti dai bimbi con malattie oncologiche scappati dalla guerra e curati all’ospedale Regina Margherita. Un modo per sottolineare il sostegno ricevuto in Piemonte e l’amicizia tra le due nazioni. Ieri il diplomatico è venuto in visita a Torino, prima regione italiana che ha voluto ringraziare per l’impegno nel prestare assistenza ai cittadini ucraini.

La giornata in Piemonte, che attualmente ospita ancora quasi 12.000 rifugiati, è iniziata al Regina Margherita dove sono ricoverati i bambini ucraini malati oncologici portati in Italia la scorsa primavera con una missione umanitaria. Poi un incontro al grattacielo di via Nizza e l’appuntamento con il sindaco, Stefano Lo Russo, a Palazzo di Città. «Il rapporto di collaborazione con l’Ucraina – ha ricordato Cirio – va avanti a diversi livelli dal primo momento dello scoppio di una guerra ingiusta e ingiustificabile che ha visto la Russia invadere uno Stato sovrano. Alla condanna del conflitto abbiamo associato i fatti: abbiamo dato assistenza sanitaria a queste persone, abbiamo aperto le nostre scuole dando supporto con attività di interpretariato. A rendere possibile tutto questo sono stati gli enti locali, tantissime famiglie, realtà del terzo settore e molti imprenditori, oltre ai volontari della Protezione civile».

Un ringraziamento speciale alla Fondazione Specchio dei tempi, che ha condotto una straordinaria campagna di raccolta fondi per attuare interventi di sostegno a favore degli sfollati, ricostruire villaggi in zone di guerra e realizzare un intenso programma di rimpatri: «Le persone si fidano di Specchio dei tempi, quando lancia un’iniziativa viene seguita. Grazie di averci messo la faccia – ha detto il presidente della Regione – perché è un volto ben riconoscibile e affidabile». Cirio ci ha tenuto anche a sottolineare la continuità tra il governo Draghi e il governo Meloni. Da Roma sono arrivati 22 milioni per coprire le spese di assistenza.

«Dal Piemonte – ha affermato l’ambasciatore Melnyk  aspettiamo cooperazione sul piano economico e culturale. Lavoreremo per creare un gemellaggio con una regione dell’Ucraina. Con il presidente abbiamo parlato anche di futuro. Il mese prossimo a Roma l’Ucraina organizza una conferenza dedicata alla ricostruzione e invitiamo gli imprenditori piemontesi a partecipare per dare il proprio contributo alla ripartenza del Paese». Invito prontamente raccolto da Cirio a nome degli imprenditori. «Manterremo uno stretto contatto con l’ambasciata – ha assicurato il presidente della Regione – per portare le migliori capacità dell’imprenditoria del Piemonte» Oltre all’assistenza sanitaria e scolastica, la solidarietà si è concretizzata anche con offerte lavorative tanto che nel 2022 le assunzioni in Piemonte hanno riguardato 4.119 ucraini.

E il sostegno continua: nei prossimi giorni, il 18 marzo, arriverà in città un poliziotto ucraino di 30 anni, ferito al volto da schegge di un’esplosione durante la difesa della città di Lisichansk. Verrà seguito dai chirurghi maxillo facciali, dagli otorinolaringoiatri e dagli oculisti di Città della Salute per curarne il trauma maxillo facciale.

Come donare per i rifugiati ucraini

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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Come donare un pacco viveri ai terremotati della Turchia

Angelo Conti

Il rumore dei badili che frugano fra le macerie, l’odore dei cadaveri che prende la gola, la polvere ovunque che entra nei polmoni.

Il terremoto ha colpito Siria e Turchia il 6 febbraio, ma ad Antiochia il clima di morte e devastazione si respira ancora tutto. Le case distrutte, qualcuna a pezzi ed altre accartocciate su se stesse, non possono ospitare la gente che così vive per strada, nelle macchine, nelle tende – molte di fortuna – che privati e poche organizzazioni internazionali sono riuscite a portare qua.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, sono qui dal 25 febbraio, tre giorni dopo il sisma. Quando una colonna mobile, dirottata da Cernivci in Ucraina verso la Turchia, ha potuto raggiungere Antiochia. I nostri mezzi, insieme ai volontari di Remar SoS, hanno garantito subito 300 pasti al giorno, saliti oggi a oltre un migliaio (800 preparati dalla mensa mobile e oltre 200 distribuiti con pacchi viveri nei paesi più devastati).

A Defne siamo riusciti ad affittare un ex salone per le feste di matrimonio, in cemento armato e quindi rimasto intatto dopo le mega scosse, e qui accogliamo un centinaio di profughi ogni notte, su brandine improvvisate. Ma è già partita la realizzazione di una tendopoli capace di 500 persone. Le tende, pneumatiche e tradizionali, sono attese qui la prossima settimana dopo un viaggio via nave.

I viveri per le mense sono acquistati in Turchia e vengono trasferiti ogni giorno da Adana, 200 chilometri più a nord. Tutti i supermercati della zona terremotata sono infatti inagibili. Intanto stiamo attrezzando un corner sanitario che ha necessità di continui rifornimenti di medicinali.

Continua la distribuzione dei pacchi viveri nei villaggi a ridosso del confine con la Siria. Ognuno contiene pasta, riso, legumi, olio, latte, scatolame e generi sanitari per un valore di 25 euro.  Puoi donarne qualcuno anche tu.

Ogni pacco viveri distribuito ai terremotati ha un valore di 25 euro. Ne doniamo 300 ogni giorno, con la tua offerta potremmo fare di più. 

Come donare per il terremoto di Siria e Turchia

Si può donare dalla pagina Terremoto Turchia e Siria con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Terremoto Siria Turchia”. E’ anche possibile versare presso l’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, tutte le mattine dalle 10 alle 13, presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa, in via Lugaro 15 o presso Reale Mutua Agenzia Principale, piazza Castello 113.  I versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Info: specchiotempi@lastampa.it

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Borello salva le Colazioni dei poveri di Specchio dei tempi

Angelo Conti

Cresce ogni giorno il numero dei poveri e dei senza fissa dimora che si presentano alle Colazioni dei Poveri di Specchio dei tempi a Casa Santa Luisa, in via Nizza 24.

Alle 7 del mattino spesso c’è già la coda, in attesa dell’apertura del servizio. Nonostante la cambusa sia tenuta sempre rifornita, si possono creare anche situazioni di emergenza. Come ieri, quando la forte richiesta ha azzerato le riserve di latte. Ma è bastata una telefonata, da Specchio dei tempi a Fiorenzo Borello, per trovare un’immediata risposta. Centinaia di litri di latte sono stati immediatamente donati dai Borello Supermercati e l’emergenza è stata tamponata.

Anche stamattina latte e cappuccini erano pronti ad accogliere chi fatica a vivere.

Grazie a suor Cristina e grazie a Borello.

Da dodici anni, Specchio dei tempi sostiene le Colazioni dei poveri. Potete aiutarci tutti qui.

Anche in redazione a Cuneo aperto lo sportello di Specchio dei tempi

Paola Scola,
La Stampa, 08/03/23

Ogni martedì mattina uno spazio di ascolto nella sede de La Stampa in corso Nizza 11

La targa c’è, accanto al portone della redazione di Cuneo de La Stampa, al civico 11 di corso Nizza, nel cuore della città: «Specchio dei tempi». E ora la novità: la Fondazione del quotidiano torinese apre una sede nella Granda. Per essere sempre più vicino alle esigenze di tutti. E ha scelto come «casa» la redazione del territorio, a testimonianza del forte legame che esiste con La Stampa.

A Cuneo lo sportello ha esordito ieri mattina. Sarà attivo ogni martedì. Un’opportunità per incontrare un operatore o uno dei volontari di Specchio dei tempi, pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in contatto con la fondazione, fornire segnalazioni e richieste di aiuto, oppure conoscerne meglio le finalità (informazioni a La Stampa e telefonando allo 0171-452411).

Da quando è nata, partendo da una rubrica delle lettere negli Anni ’50, quella di Specchio dei tempi è diventata una grande catena di solidarietà, che dal Nord Ovest si è estesa a tutta l’Italia e al mondo, andando a intervenire in modo concreto in situazioni di povertà, ma anche nelle grandi emergenze (alluvioni, carestie, terremoti, tsunami). Tutto questo, però, senza dimenticare i problemi di chi vive nella porta accanto. Ed ecco, ad esempio, le «Tredicesime dell’Amicizia», storica iniziativa di contributi agli anziani per il Natale, così come «Forza Nonni!»«Forza Mamme!» o le «colazioni della solidarietà».

Una delle caratteristiche della onlus è quella di «arrivare subito», per dare un aiuto immediato. La sua storia ne è la testimonianza – per parlare soltanto del periodo recente -, scritta per esempio attraverso gli assegni ai negozianti alluvionati nel 2020, da Limone all’alta valle Tanaro. Oppure i fondi per ripristinare il parco giochi Pollicino a Ormea, la struttura polivalente del Gurei a Nucetto, la dotazione degli Aib del territorio, il Cfp, l’asilo e la Passerella a Ceva. E Ceva ha detto grazie anche dell’aiuto erogato per la messa in sicurezza della «piccola cittadella della carità» della San Vincenzo. Oppure della fornitura di dispositivi di protezione Covid donata alla Croce Bianca. Nella pandemia Specchio dei tempi ha portato avanti anche la campagna di sostegno ai negozi chiusi. Ed è stato generosamente in prima linea fin dallo scoppio della guerra in Ucraina: là ha allestito due villaggi e trasportato tonnellate di materiale (in tandem con varie aziende del Cuneese e la preziosa collaborazione di Confartigianato Cuneo); in Italia ha accompagnato e assistito centinaia di profughi, soprattutto madri con figli. Da non dimenticare, in terra cuneese, la sottoscrizione per l’allevatore di bovini a Sommariva Bosco, che perse un terzo della mandria, uccisa dal sorgo che stava brucando. E quella in corso per Susanna, l’ex insegnante di Pezzolo Valle Uzzone che ha perso la casa.

Infine lo sguardo alla scuola: la campagna di sicurezza stradale per le biciclette e il corso di giornalismo in classe.

Uno spettacolo per le scuole sui valori della Costituzione

Specchio dei tempi ha da sempre a cuore i valori della Costituzione. E ritiene che la  sua conoscenza debba essere favorita e sostenuta soprattutto fra i ragazzi delle scuole. Utilizzando ogni mezzo, compreso quello teatrale. Ha così promosso cinque rappresentazioni teatrali di “Jupe Culotte” che si terranno al Teatro Juvarra a cura del duo Giulia Berto e Rita Laforgia.

“Jupe Culotte”, letteralmente gonna-pantalone, è il titolo dello spettacolo che racconta la Costituzione Italiana. Oggi, scegliere di parlare della conquista di diritti, che sono uguali per tutti senza distinzione di genere, non solo aiuta a ricordare ciò che è stato acquisito in passato, ma ci porta anche a riflettere su una serie di domande. Quanti diritti e doveri dei cittadini sono realmente rispettati e salvaguardati? I principi e i valori della Costituzione, indispensabili per il nostro futuro, godono dell’importanza che meriterebbero? Quanto sta crescendo la disapplicazione di questi principi?  Abbiamo raggiunto davvero la parità di genere? La storia di Jupe Culotte indaga attorno a queste domande affidando ad un incontro, a due voci femminili, la storia di quegli anni.

La Costituzione non è stata soltanto una novità, ma un’alternativa possibile, e questo è un concetto fondamentale per continuare ad educare le nuove generazioni ad una visione cosciente dell’essere umano nella società: l’eguaglianza oggi più che mai è un principio che dobbiamo salvaguardare.

Scopri tutte le date dello spettacolo

CONTENUTI DI “JUPE CULOTTE”:

Jupe Culotte” intende raccontare la storia di due donne che vivono un forte cambiamento sociale avvenuto nel dopoguerra: il diritto di voto per tutti e la possibilità anche per le donne di essere protagoniste della politica italiana. Una delle due è Rosa Costantini, personaggio di fantasia. È una ragazza cresciuta in campagna, contadina e con una minima istruzione. Per un evento fortuito viene a sapere che il 2 giugno 1946 ci saranno il referendum e le elezioni politiche e che anche le donne maggiorenni potranno votare. La sua ingenuità la porta a credere che quest’azione,  come una magia, darà una svolta radicale alla sua vita. Dopo una momentanea delusione, comprenderà che il cambiamento avviene lentamente e che il voto è solo uno dei mezzi per migliorare la propria situazione.

La seconda donna è un personaggio storico, Lina Merlin. Lei ha studiato all’università di Padova e ha deciso di andare ad insegnare in provincia, considerando l’educazione la prima arma da fornire ai meno abbienti. Lina conosce molto bene l’iter che ha portato al 2 giugno 1946, ha infatti partecipato attivamente durante la Seconda Guerra Mondiale ai movimenti partigiani e ora le si prospetta un futuro in politica.

La vita delle due donne si interseca proprio in quel 2 giugno 1946, fuori dai seggi elettorali, e il loro confronto vuole essere un dipinto fresco ma sincero della vita di quegli anni difficili, una riflessione sul valore del diritto al voto e un mezzo per ricordare i principi fondamentali della nostra Costituzione.

Le rappresentazioni teatrali si svolgeranno al Teatro Juvarra Via Filippo Juvarra, 13, 10122 Torino TO.

Le scuole possono scegliere  una data fra:

  • 28 Marzo dalle 10.00 alle 12.30
  • 17 Aprile dalle 10.00 alle 12.30
  • 18 aprile dalle 10.00 alle 12,30
  • 29 Maggio dalle 10 alle 12,30
  • 30 Maggio dalle 10.00 alle 12.30

Possono partecipare gratuitamente le classi secondarie di primo grado della città di Torino per un massimo di 250 ragazzi e insegnanti a incontro.

Le prenotazioni possono essere effettuate, sino ad esaurimento posti, inviando una mail a specchiodeitempionlus@lastampa.it entro e non oltre domenica 19 marzo ore 00:00.  Indicando la data preferita, il numero delle classi, il numero complessivo degli alunni, il numero degli accompagnatori ed eventuali disabilità.

In ognuno dei 5 spettacoli è previsto un ricordo del procuratore capo di Torino Bruno Caccia ucciso dalla ’ndrangheta quarant’anni fa.

Benin, salvata bimba albina e con lei quaranta coetanee

Albina, quindi bianca. Respinta dalla sua comunità, incapace per retaggi culturali e tribali di accettarla, Isabel stava semplicemente per essere allontanata dal suo villaggio e di fatto condannata a morte. Ma non è successo. Sulla sua strada ha trovato padre Servais ed i volontari italiani dell’Onlus Amici di Cinzia, che l’hanno accolta in una struttura con decine di altre bambine sfortunate. E che oggi vanno fatto vivere e crescere, pensando anche al loro inserimento in una società che resta povera e difficile, ma che nella quale andranno inserite con un minimo di preparazione e di formazione, così da rendere più semplice il loro accesso ad un lavoro.

Tutto questo accade in Benin, dove vivono le bambine, ed un po’ in Italia dove gli amici di Cinzia, guidati da Silvano Bonato si impegnano per trovare risorse. “Il  centro d’Accoglienza e Sviluppo per Bambine Amici di Cinzia” di Boukoumbè – spiega Silvano Bonato – è situato nel villaggio di Natta ed è attivo dall’ottobre del 2020. Oggi ospita 40 bambine. La popolazione della città di Boukoumbè, situata a nord-ovest del Benin nel  dipartimento dell’Atakora, secondo l’ultimo censimento del 2018, contava 500.000 abitanti, moltissimi dei quali in situazione di grave povertà.

Il centro di Accoglienza “Amici di Cinzia” dista 8 Km dalla città ma la sua posizione è strategica per l’istruzione delle piccole ospiti che possono frequentare una scuola pubblica situata a soli 100 metri di distanza, una situazione che le pone al sicuro dai pericoli. L’accoglienza delle piccole ospiti avviene con la collaborazione di un’assistente sociale che interviene anche nel seguire le  bambine che le famiglie spontaneamente portano al centro, non potendo seguirle e spesso nemmeno sfamarle.

Attualmente sono in corso i lavori di recinzione dello spazio del centro (in muratura) e a breve inizieranno i lavori per la costruzione del nuovo dormitorio che permetterà di estendere la capacità ricettiva del centro stesso. I lavori si svolgono sempre in “stile africano” ovvero secondo 4 tappe: fabbricazione dei mattoni, scavo fondamenta, costruzione dei muri, posizionamento tetto”. La nuova recinzione garantirà la sicurezza delle bimbe, il nuovo dormitorio consentirà di poterne accogliere un numero maggiore. Ma per fare tutto questo occorrono risorse”-

«Specchio Nord», lo sportello per mamme e bimbi in Barriera a Torino

Leonardo Di Paco,
La Stampa, 03/03/23

Specchio dei tempi trova una nuova casa in Barriera di Milano, quartiere simbolo delle periferie, epicentro del meltin pot di Torino, area in perenne trasformazione dal punto di vista urbanistico e anche custode di problemi di integrazione, criminalità e descolarizzazione. L’impegno di «Specchio Nord», il quarto sportello in città, aperto in via Cimarosa 26 all’interno di locali messi a disposizione dall’Atc, l’ente delle case popolari, si concentrerà soprattutto su quest’ultimo aspetto.

In questi locali a due passi da via Bologna, con scorcio in lontananza del palazzone dimenticato ex Poste di via Monteverdi, il fulcro dell’attività sarà rappresentato dal progetto “Forza bimbi!”. Si tratta di un percorso rivolto ai più giovani offrendo attività formative nel tempo libero dalla scuola, per evitare frequentazioni di altro tipo, e il progetto “Forza Mamme!” che sostiene 100 donne sole capofamiglia e i loro 198 bambini.

Il centro sarà aperto in concomitanza delle attività. Cioè tutti i pomeriggi della settimana e il sabato mattina per i doposcuola mentre diverse mattine la settimana per gli incontri di Forza Mamme. A partire da aprile il centro sarà aperto anche la domenica: ospiterà una serie di laboratori dedicati ai ragazzi.

Ieri mattina il presidente della fondazione, Lodovico Passerin d’Entreves, assieme al direttore de La Stampa Massimo Giannini ha presentato i locali al prefetto Raffaele Ruberto, al sindaco Stefano Lo Russo, al comandante provinciale dei carabinieri, il generale Claudio Lunardo, e all’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca. «Le sfide di Specchio si stanno ampliando sempre di più – ha spiegato Passerin e crescono di pari passo con un contesto sociale sempre più sofferente, stretto fra i rincari del costo della vita. C’è sempre più solitudine, anche da un punto di vista civile. Siamo venuti in Barriera perché è uno dei quartieri dove la nostra rete ha raccolto più richieste di aiuto e qui metteremo in campo due interventi decisivi dedicati a due grandi sfide per il futuro delle nuove generazioni e per la crescita civile della nostra città».

Concetti ripresi anche dal sindaco di Torino: «Questa zona della città, proprio per la sua complessità, è terreno fertile per la nascita di luoghi e progetti che possano aiutare a sostenere la crescita del quartiere e migliorarne la vivibilità» ha detto Lo Russo, che parlando delle trasformazioni urbanistiche di Barriera di Milano ha indicato i12023 come l’anno della svolta per la nuova linea della metropolitana con l’arrivo dei primi bandi. «Il rilancio della zona Nord – ha aggiunto il primo cittadino – è uno degli obiettivi della nostra amministrazione e passa anche attraverso i fondi legati al Pnrr (oltre 800 milioni per la Città, ndr) che per il 60% riguarderanno progetti legati all’inclusione sociale e alla sicurezza per aumentare la qualità della vita di chi vive e lavora in questo tipo di quartieri».

Su questo tema il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, ha parlato della riscoperta «anche da una parte della politica della lotta alle disuguaglianze e questa non può che essere una buona notizia perché le periferie possono diventare luoghi per ripartire. Quello che ancora manca, a volte, è la presenza di strutture che consentano a chi vive ai margini di poter avere dei luoghi dove riconnettere una trama solidale interrotta».