Pubblichiamo la lettera inviata da Iryna, una mamma ucraina con due figli, che stiamo sostenendo grazie alle donazioni per i profughi.
«I miei figli ed io abbiamo ricevuto aiuto dalla Fondazione Specchio dei tempi e dai lettori de La Stampa. Ci inchiniamo a ciascuno di voi. Non si tratta solo di soldi, ma di umanità, comprensione e volontà di aiutare! Grazie a tutti! In questo periodo molto difficile, un tale abbraccio di aiuto ci permette di non perdere i resti della speranza! Vengo da Kharkiv. I miei due figli ed io abbiamo deciso di saltare fuori dal bunker per salire in auto e scappare via, mentre stavano bombardando, e siamo stati fortunati a salvarci. L’anima soffre per coloro che non hanno avuto tempo di scappare come noi».
Grazie ai donatori che ci stanno aiutando ad essere vicino alla gente dell’Ucraina. Il nostro lavoro prosegue: continuate a sostenerci.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Il sindaco di Cernivci, all’indomani dell’aggressione russa, era stato chiaro: “Il vero problema sarà, da qui a poco, l’accoglienza dei profughi all’interno dell’Ucraina. Perché la nostra gente non vuole lasciare il proprio Paese. Chi parte lo fa per disperazione o per necessità estrema. Gli altri cercheranno una alternativa nelle città ucraine relativamente più sicure, come la nostra: si fermeranno qua, ad aspettare la fine del conflitto, nella speranza di un rapido ritorno ad una vita normale”.
Il sindaco aveva ragione: Cernivci è diventata adesso la meta di migliaia di profughi provenienti dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol. Così, quell’impegno, preso da Specchio dei tempi (insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia) e dall’organizzazione evangelica Remar, dopo tre settimane è diventato una realtà. Così, da una decina di giorni offre assistenza, cibo, medicine ed anche un tetto ad almeno un migliaio di profughi ogni giorno.
Specchio dei tempi e Specchio d’Italia si sono assunti l’onere di sostenere finanziariamente l’attività del villaggio (realizzato in Soborna Square, nel cuore della città), a cominciare dall’acquisto delle strutture e dai costanti approvvigionamenti di viveri e medicinali, sino al recente trasferimento qui dello Specchiobus con due ambulatori a bordo. Remar Spagna e Remar Italia hanno messo a disposizione i volontari, molti dei quali con importanti competenze tecniche. Il risultato è stato un lavoro svolto in perfetta sinergia.
La scelta di operare all’interno dell’Ucraina (dopo aver comunque organizzato una ventina di trasferimenti di profughi in Italia nelle prime due settimane del conflitto nonché garantito aiuti economici a oltre 700 famiglie giunte in Piemonte), è stata fortemente motivata anche dalle testimonianze che lo staff di Specchio dei tempi, operativo anche a Cernivci, ha raccolto fra la gente. Una vasta parte dell’Ucraina è infatti oggi relativamente sicura: gli attacchi russi si concentrano sulle aree orientali e a sud, verso il Mar Nero, mentre il resto del Paese è interessato solo da sorvoli che provocano allarmi antiaerei, ma che non hanno mai provocato bombardamenti. Eccezion fatta per i tre missili lanciati su Leopoli che sono però sembrati più una risposta alla dialettica politica del momento, piuttosto che un vero e proprio disegno strategico.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Specchio dei tempi torna ad Hargeisa, torna in Somaliland, torna al suo ospedale pediatrico costruito nel 2013. Allora, grazie ai fondi per la sottoscrizione de La Stampa contro la Carestia in Corno d’Africa fu possibile realizzare, con l’aiuto di MAS Onlus (l’ente creato apposta per operare in quel difficile paese), una piccola grande impresa: un ospedale pediatrico con 50 posti letto in una delle aree più povere del continente africano.
Il nostro ospedale ad Hargeisa
Dopo averlo gestito per 3 anni, come da accordi con il Governo locale, la gestione della struttura fu trasferita al locale Ministero della Sanità, ma negli ultimi mesi, anche per il ritorno di una gravissima carestia, è tornata l’emergenza. E così, con Medacross (la Onlus, vicinissima a Specchio dei tempi, che ha sostituto la vecchia Mas Onlus), torniamo in campo, con un primo stanziamento di oltre 55.000 euro.
Torniamo là per salvare la vita di tanti bambini. In una paese dove una compressa di Imodium ed una sacca di fisiologica possono davvero decidere la vita dei piccoli pazienti. La facciamo con la solita determinazione, per costruire, per restare, per dare una mano concreta.
Abbiamo già iniziato un programma di soccorso per i bimbi che vivono nei 12 campi profughi che attorniano Hargeisa e, con il ministero della Sanità del Somaliland, abbiamo giù deciso un importante intervento strutturale nella Neonatologia dell’Ospedale.
Come aiutare i bambini del Somaliland
Si può donare cliccando qui, con carta di credito oppure Paypal.
Una serie di cavallini a dondolo, blu con la sella nera. In fila, spiccano sul pavimento fatto di grandi piastrelle variopinte, come le tessere di un puzzle. Poi tre scivoli con le scalette a pioli, una cesta di plastica trasparente colma di palline dai mille colori, un gonfiabile a forma di animale. Certo, non bastano a far dimenticare loro l’orrore della guerra, ma questi giochi vogliono restituire ai bambini una briciola di normalità.
Ed è il minimo che meritano i piccoli ospiti del Villaggio che Specchio dei tempi e il suo brand nazionale Specchio d’Italia hanno finanziato e costruito per i profughi a Cernivci, in Ucraina, fra Leopoli, Kiev e Odessa. L’area ricreativa per i bimbi è stata aperta ieri nella prima delle due tensostrutture da 1000 metri quadrati totali, che la fondazione de La Stampa ha acquistato e la onlus internazionale Remar ha montato in soli sei giorni. Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti (attualmente un migliaio al giorno) e la prima struttura coperta (da 500 metri) è stata arredata come mensa e area giochi.
Nelle prossime ore verrà completato anche il secondo «tendone», con l’invio di decine di brandine. Fanno parte delle oltre 180 tonnellate di materiale che Specchio dei tempi ha trasportato in Ucraina e ai suoi confini romeno e polacco. In maggioranza partite dal centro logistico di Fossano, che Confartigianato Cuneo ha messo a disposizione, nell’ambito della collaborazione con la fondazione de La Stampa, attivata fin dalla prima settimana di emergenza. Con una campagna di raccolta di aiuti dai risultati straordinari.
Ieri mattina è partito anche lo «SpecchioBus», che entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci. Angelo Conti, vicepresidente vicario di Specchio dei tempi, spiega: «Si tratta del nostro Ducato maxi, che ospita a bordo due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini, a sostegno dei profughi in fuga dai bombardamenti. Un’altra modalità dell’impegno concreto dove c’è più bisogno».
Dalla fine di febbraio continua la sottoscrizione in denaro, nella quale confluirà anche l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» che si svolgerà a Ceva venerdì, alle 21, al teatro Marenco (ingresso a offerta libera). Una serata fatta di testimonianze ucraine, spettacolo di danza, sfilata di moda, body painting, set floreali e fotografici, organizzata da «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro Marenco e alcuni volontari.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Un mese fa l’appello del Gruppo di Volontariato Vincenziano di Ceva, indirizzato a tutti. Cittadini, enti, istituzioni e banche: «Aiutateci a trovare i soldi per i lavori urgenti di messa in sicurezza della nostra piccola cittadella della carità. Altrimenti dovremo interrompere tutte le attività che vi si svolgono. E per chi si trova nella povertà e nel bisogno, non si può scherzare con il tempo. Da soli, però, a sostenere l’intervento non ce la possiamo fare».
Perché per i volontari quei 40 mila euro indispensabili alla ristrutturazione della sede di via Sauli rappresentano una montagna enorme da scalare. Ma ecco che, se la solidarietà chiama, Specchio dei tempi risponde.
La fondazione de La Stampa si è fatta avanti, erogando un generoso contributo (5 mila euro), per permettere alla storica San Vincenzo di continuare la preziosa attività in mezzo ai poveri, con la messa in sicurezza urgente (e obbligata) della sede nel centro storico di Ceva (foto sotto). L’associazione, che s’ispira agli insegnamenti e all’esempio di San Vincenzo de’ Paoli, è ospitata in un edificio di proprietà della parrocchia, ormai appesantito dagli anni e dal bisogno di una manutenzione più che ordinaria.
«La stessa parrocchia – aveva spiegato la presidente, Franca Ascheri, lanciando l’appello -, pur dandoci una mano, per analoghe ragioni economiche non è nelle condizioni di sobbarcarsi la spesa di circa 40.000 euro, indispensabile per interventi non più derogabili, quali ristrutturazione del tetto, lavori sugli impianti e sostituzione dei serramenti, per mantenere l’agibilità della struttura in sicurezza».
Già Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo e poi delle Sorelle Vincenziane, la sede in via Sauli è il cuore delle iniziative solidali della San Vincenzo: dalla distribuzione di buoni mensa e spesa ai pacchi alimentari, dai pagamenti di canoni e bollette per famiglie o singoli, al centro di ascolto, al doposcuola».
Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).
«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».
Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.
Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).
Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Specchio dei tempi sarà ospite nella colorata cornice del Castello diPralormo, in occasione di Messer Tulipano, l’appuntamento che da 22 primavere ospita la straordinaria fioritura dioltre 100.000 tulipani e narcisi.
Una collaborazione che si rinnova dopo la volontà di Consolata di Pralormo, ideatrice della manifestazione, di donare a Natale bulbi di tulipano a tutti i donatori che si sarebbero recati allo sportello o al banchetto in Piazza castello. Un segno di ringraziamento per il gesto generoso, ma anche di sprone alla rinascita di tutto e di tutti dopo i drammi della pandemia.
Lo stand di Specchio al Castello di Pralormo
A partire dal 2 aprile fino al 1 maggio, sarà possibile ogni giorno visitare il parco, con i suoi percorsi tra gli alberi secolari, per scoprire l’ampia varietà di fioriture, ma anche per alcune nuove curiosità: sarà presente una mostra dedicata interamente alle farfalle, con specie rarissime, tra cui la più grande del pianeta, la farfalla cobra, la farfalla cometa e altre legate a miti e leggende, ma anche approfondimenti per cui sono stati coinvolti studiosi, esperti, musei, ma anche creativi fra cui stilisti ed artisti.
La manifestazione, che negli anni ha raggiunto rinomanza internazionale anche grazie a importanti riconoscimenti, è aperta a tutti: grandi, piccini e amici a quattro zampe. Si potranno degustare le eccellenze del territorio direttamente dai produttori, ci si potrà rilassare in un’area pic-nic e visitare l’interno del castello per scoprire come un tempo si viveva in un’antica dimora sabauda.
Un invito quindi a ripartire e a incontrarsi, in sicurezza, tra i sentieri del parco, ma anche un modo per conoscere i volontari della Fondazione, i nuovi progetti solidali e tornare a casa con colorati omaggi.
Informazioni utili
Apertura: tutti i giorni dal 2 aprile al 1 maggio 2022
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 speciale ridotto nei giorni feriali / € 8,00 gruppi prenotati e convenzioni / € 5,00 bambini da 4 a 12 anni / gratuito fino a 4 anni
Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con ilsorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.
Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.
Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano aricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».
Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.
Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».
La consegna
Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.
Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettoride «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.
Come donare per i profughi della guerra
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Quasi 1,3 milioni di euro da circa 6.000 donatori. Non si arresta lo slancio solidale dei lettori de La Stampa verso Specchio dei tempi. E intanto, in Ucraina, si lavora per concludere i lavori del villaggio profughi di Cernivci, a quaranta chilometri dal confine con la Romania: la prima tensostruttura è stata montata nei giorni scorsi, la seconda è in fase di montaggio e sarà ultimata oggi. Entro un paio di giorni potremo cominciare a dare assistenza alla gente in fuga dalle città bombardate.
Qui saranno diretti, d’ora in poi, la quasi totalità degli aiuti raccolti da Specchio dei tempi a Torino (info, orari e indirizzi dei centri di raccolta qui). E a Cernivci si attende anche un’impennata del numero dei profughi ucraini che, dopo il bombardamento di Leopoli, potrebbero preferire la via rumena, sino ad oggi più tranquilla. Su questa direttrice, Specchio dei tempi è impegnato già da due settimane offrendo assistenza al confine di Siret, in collaborazione con la onlus Remar Spagna.
Specchio dei tempi ha superato, ieri, quota 600 famiglie assistite (ognuna con un contributo da 500 euro), in tutto il Piemonte, mentre si sta sviluppando il progetto Forza Mamme Ucraine con molteplici attività. Proprio le donne ucraine, giovedì sera alle Fonderie Ozanam di Torino (via Foligno 14), saranno le ispiratrici di una cena tipica ucraina, organizzata per raccogliere fondi per gli aiuti.
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Il villaggio per i rifugiati ucraini sta prendendo forma a Cernivci. Nasce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa e a Specchio dei tempi. La Fondazione del giornale ha attivato una fitta rete di trasporti per rifornire il villaggio del materiale necessario al suo funzionamento: nei giorni scorsi è partito da Fossano un Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet foodMonge, offerti dalle due aziende piemontesi.
Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet food Monge
Aiuti umanitari per il nostro villaggio in Ucraina
I rifornimenti arriveranno a Siret, sul confine romeno, nel week-end. Gli ultimi trenta chilometri in territorio ucraina verso Cernivci verranno percorsi su furgoni più piccoli, anche per non «attirare» l’attenzione dei russi. Il sovraccarico degli acquedotti rende indispensabili queste migliaia di bottiglie d’acqua donate dall’azienda di Vinadio.
E in generale il bisogno di derrate alimentari, prodotti per l’igiene personale e farmaci resta altissimo nella zona: per questo Specchio dei tempi ha attivato diversi punti di raccolta che consentono l’immediato invio dei materiali non solo sui confini ma anche in Ucraina. Migliaia di profughi hanno lasciato le loro case portando con sé i loro cani e gatti: a loro saranno destinati i cibi forniti da Monge.
Che cosa stiamo facendo in Italia
Specchio dei tempi continua ad essere attivissimo anche in Italia. Ogni giorno vengono distribuiti aiuti a famiglie di profughi: oltre 600 hanno già ricevuto il contributo economico di benvenuto, 500 euro. La distribuzione avviene in tutte le province del Piemonte, specialmente in quelle più orientali dove maggiore è la presenza degli ucraini. Oggi, ad esempio, 100 sussidi sono stati consegnati ad altrettante famiglie, a Novara.
Le famiglie aiutate oggi a Novara
Come donare per i profughi dell’Ucraina
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Per tutto il mese di Marzo lo stesso filo continuo che lega gli artigiani di Maison Siccardi a chi sceglie una delle loro creazioni, sarà prolungato fino alle mani dei profughi ucraini. Il team della Maison, eccellenza torinese dell’alta pelletteria, sosterrà concretamente la Fondazione Specchio dei tempi, che si è mobilitata per offrire aiuti sia alle persone che vogliono fuggire sia a quelle che scelgono di rimanere ai confini.
Quindi, su tutte le prossime vendite, una percentuale sarà donata alla Fondazione Specchio dei tempi, contribuendo alla raccolta fondi per l’iniziativa “Per la gente dell’Ucraina”. Un gesto reale, per non lasciarsi sopraffare dal senso di impotenza. Perché quando tutto sembra inghiottito dal buio, l’unica strada percorribile è condividere umanità e solidarietà.
Come funziona l’iniziativa
entro una spesa di €100,00 sarà donato il 15%
da € 101,00 fino a €200,00 sarà donato il 20%
per ogni acquisto oltre i €201,00 sarà donato il 30% e le spedizioni saranno gratuite
Tutti i donatori riceveranno da Specchio dei tempi un’attestazione dell’avvenuta donazione.
Una cena ucraina con piatti tradizionali di quel Paese cucinati dalle mamme fuggite qui a Torino insieme a cuochi piemontesi. Un momento di condivisione, di solidarietà, anche un po’ di restituzione: “Siamo contente – ci hanno spiegato le donne ucraine coinvolte nell’iniziativa – di farvi assaggiare due piatti davvero nostri. E’ anche un modo per dirvi grazie”.
Specchio dei tempi ha sposato l’idea ed ha organizzato per giovedì 31 marzo alle Fonderie Ozanam di via Foligno 14 una cena a tema dove tutto sarà ucraino, persino la birra e il vino. La quota è di 40 euro in cui è compreso anche un contributo di solidarietà che si tradurrà, già il giorno dopo, in aiuti in partenza per l’Ucraina. Saranno un paio d’ore spese bene. Con Cooperativa Crescere 1979 e Fonderie Ozanam. Nel quadro del progetto di Specchio dei tempi “Forza Mamme Ucraine!”.