La gastronomia di Entracque vince il bando di Specchio: Roberta riparte dopo il lockdown

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 5 luglio 2020

Inventare nuove soluzioni, dare risposte creative a un mondo in evoluzione, offrire servizi di qualità nei settori più disparati. I cuneesi sono ripartiti dopo il lockdown e a 111 di questi, artigiani e piccoli imprenditori, ha dato una mano Specchio dei tempi. Sono 333 mila gli euro raccolti grazie al sostegno di associazioni, banche, aziende e lettori del giornale che hanno deciso di affiancare le risorse messe da subito a disposizione dalla Fondazione de La Stampa. La somma si è concretizzata con un contributo di 3 mila euro per ciascuno dei vincitori del bando «La Granda che riparte». Fra i criteri di scelta adottati dallo staff di Specchio con una commissione di professionisti, è stato osservato quello di dare «respiro» alle piccole attività che caratterizzano il territorio e danno vita a quartieri e paesi.

Ne è un esempio Roberta Vivaldi, 28 anni, che nel 2017 ha aperto ad Entracque la gastronomia «Mangia che ti passa». «Ho lavorato per un po’ in un ristorante, ma poi ho detto “basta”: avevo voglia di mettermi in proprio – racconta -. A Entracque non c’era una gastronomia; l’idea me l’hanno fatta venire i villeggianti, compresi i camperisti. Nei fine settimana vedevo sempre le stesse persone nei ristoranti e ho pensato che se avessero avuto qualcuno che cucinava per loro avrebbero gradito. Ho chiesto, me lo hanno confermato e sono partita». Ancora: «Al campeggio soprattutto faccio un servizio di consegna pasti, che è molto apprezzato. Lavoro principalmente sulle persone che vengono per pochi giorni e hanno voglia di rilassarsi senza dover cucinare».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

Roberta è originaria di Sommariva Bosco: «Uso la seconda casa di famiglia qui in valle Gesso. In inverno tengo aperto solo nei fine settimana perché il paese è piccolo e i miei clienti sono principalmente turisti. Quest’anno ce ne sono molti, soprattutto liguri». Il contributo di Specchio dei tempi ha dato anche a lei una boccata d’ossigeno: «È arrivato giusto in tempo per la sostituzione del registratore di cassa e per coprire quelle spese fisse che non si sono mai fermate. Durante il lockdown ho tenuto chiuso e non è stato facile».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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arte e donazioni per l'emergenza coronavirus

Andata a ruba l’opera di Nespolo per Specchio dei Tempi: raccolti 42 mila euro

Di Maria Teresa Martinengo
Pubblicata su La Stampa il 6 luglio 2020

L’hanno voluta nonni per i nipotini,  mariti per le mogli e viceversa, per un regalo di compleanno, per Pasqua. Per dire «Andrà tutto bene» nei giorni più difficili del lockdown. L’opera creata da Ugo Nespolo per Specchio dei tempi, per sostenere la raccolta di aiuti allo scoppio dell’emergenza Coronavirus, ha portato alla Fondazione sempre al fianco dei torinesi e di infinite situazioni di difficoltà in Italia e nel mondo, oltre 42.000 euro.

La serenità che sprigiona dal disegno – un’esplosione di vita simboleggiata da sorrisi, fiori, musica, balli, con la frase di Majakovskij «Bisogna strappare la felicità ai giorni futuri» svolazzante in un cielo color arancio – ha conquistato i lettori de La Stampa con il suo messaggio incoraggiante. E li ha convinti a donare anche molto molto di più dell’offerta minima di 50 euro. La tiratura della litografia in 500 copie su cartoncino di pregio delle Cartiere Fedrigoni è andata presto esaurita. Ora è nelle case come segno di un tempo drammatico, sospeso, a cui però si è cercato di reagire.

«La frase di Majakovskij mi è venuta in mente – aveva raccontato l’artista all’inizio di aprile – quando ho cominciato a pensare a questa tavola dedicata a Specchio dei tempi: un’immagine piena di cose belle, che piacciono, che sono vive. Che nel futuro ci saranno. Anche l’arte questa volta può fare la sua piccola parte. Speriamo sia qualcosa che le persone considerino prezioso. Io dedicherò ognuna delle tavole alla persona che l’ha acquistata». E così è stato: ogni donatore ha ricevuto la grafica firmata dall’artista con la dedica richiesta.  L’Artistica Savigliano, che l’ha stampata, ha poi provveduto a spedirla a casa in un’apposita confezione. Un ricordo di un tempo da dimenticare? Oggi, facendo il bilancio dell’iniziativa, Nespolo ammette: «Sono stato anche io sorpreso del successo dell’iniziativa, ma  le persone  hanno apprezzato la possibilità di ricordare questo tempo in un modo non drammatico. Ho ricevuto molte attestazioni di ringraziamento, l’idea è piaciuta anche come testimonianza. Sono contento che le opere degli artisti servano a qualcosa».

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Coronavirus, Joan Baez dona 50 mila dollari a Specchio: “Con il mio dipinto aiuto l’Italia ferita”

Di Marinella Venegoni su La Stampa del 03/07/2020

Tutto è cominciato a fine marzo, quando il lockdown stringeva ormai la nostra nazione. Il Covid-19 si era messo a correre per il mondo, seminando dolore, morte e povertà. Nella vasta cucina folk di casa sua a Woodside, in California, indomabile nei suoi 79 anni, Joan Baez quella sera spegneva le news e si metteva davanti a una telecamera; imbracciava la chitarra acustica, e recitava nella nostra lingua una dedica commovente per noi, che in quei giorni, eravamo sotto gli occhi di tutti: «I video di persone italiane che cantano dai loro balconi sono fonte di ispirazione, canterò qualcosa per te». Parlava con noi, Joan. E cantava, per intero, Un mondo d’amore, che aveva imparato decenni prima da Gianni Morandi.

Il fenomeno dei balconi canterini ci farà ricordare nei secoli. Ma intanto aveva acceso la fantasia della più grande interprete folk americana, che in Italia è di casa, per averci cantato dai Sessanta fin quasi all’altro ieri. Ma dopo la dedica musicale, che gira su You Tube a cifre d’ascolto non peregrine, la signora Baez ha fatto qualcosa di più concreto. Nel 2018, quando annunciò di volersi ritirare dai live, confessò tra l’altro: «Ho cambiato hobby: ora mi dedico alla pittura». Proprio come il bardo di Duluth, suo amore di gioventù, Bob Dylan. E per dare una mano concreta all’Italia, Joan ha preso carta e pennarelli e si è messa a disegnare a colori: un campanile lassù, panni stesi al sole e profili ai balconi, piante in fiore che sbocciavano ovunque. Poi la scritta «Viva Italia!», titolo dell’opera.

Il disegno è stato pubblicato su Facebook, e il 25 aprile l’artista ha annunciato che, viste le tante richieste, erano state preparate 100 copie pronte a essere vendute: «Ispirato ai video virali dei cittadini italiani che cantavano uniti nelle canzoni e nello spirito. Tutte le copie personalmente numerate e firmate da Joan». Infine, la sorpresa: «Gli incassi delle vendite delle stampe andranno via Global Giving alla Fondazione Specchio dei Tempi, che offre aiuto e rifornimenti agli italiani che soffrono per l’impatto del Covid-19». La sua donazione, arrivata solo qualche giorno fa, è stata di 50 mila dollari.

«Specchio dei tempi», come tutti sanno, è casa nostra. Nata come rubrica di lettere nel 1955 con il leggendario direttore de La Stampa Giulio De Benedetti, megafono della società dei lettori e non solo, dal 1976 è diventata anche una Fondazione che riceve donazioni e distribuisce aiuti, dalla porta accanto fino al mondo intero. Il Presidente Lodovico Passerin d’Entrèves, dalla sua scrivania, avrà fatto un largo sorriso quando la notizia della donazione di Joan Baez è arrivata: «L’interesse di un’artista così importante verso “Specchio dei Tempi” ci spinge ad operare in modo sempre più efficace per dare un aiuto subito a chi ha davvero bisogno», dice. Però non lo stupisce più la popolarità della Fondazione negli Usa: «Già per il terremoto del Centro Italia nel 2016, i donatori americani ci erano stati vicini con la piattaforma Global Giving».

È, quest’ultima, una vera istituzione negli Usa, per le donazioni online: anche la Baez ha scelto di sostenere «Specchio» attraverso il portale, e come lei altri 473 americani. Dietro questi risultati, c’è un’accorta politica sui social media, per «Specchio», che ha portato migliaia di offerte da 67 paesi nel mondo; per il solo Covid, erano stati già raccolti 7 milioni prima della fine di marzo. Non ha guastato che Forbes avesse indicato la Fondazione come primo riferimento per le donazioni verso l’Italia. Joan Baez sarà stata rassicurata da questa credibilità internazionale, costruita su 50 anni di interventi nel mondo. Con i 50 mila dollari donati dall’artista, «Specchio dei tempi» ieri aveva raggiunto, con 16.081 donatori, la quota di 10.234.095 euro: già utilizzati per aiuti concreti a ospedali, scuole, famiglie e imprese in difficoltà.

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Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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I compiti a casa diventano magici con i tutorial online di Luca Bono

Di Cristina Borgogno su La Stampa del 02/07/2020

I compiti a casa? Quasi sempre lunghi, spesso noiosi, ma con gli insegnanti giusti possono diventare perfino una magia. A svelare il trucco è la nuova iniziativa per l’estate di Specchio dei tempi dedicata a tutti i bambini delle scuole primarie che, in vacanza, potranno cimentarsi nei «Compiti magici» proposti dal Circolo Amici della Magia di Torino. Il progetto, che andrà avanti fino a settembre, prevede quattro puntate (il 24 di ogni mese, il primo di giugno è già online) da seguire sul portale www.magia.specchiodeitempi.org per imparare, attraverso divertenti tutorial, trucchi e illusioni da veri prestigiatori.

Finanziato dalla onlus de La Stampa, partecipare a «Compiti magici» è semplicissimo: basta guardare le lezioni online, esercitarsi nei giochi dei maghi professionisti che, facendo un’eccezione alla regola d’oro – ovvero «un mago non fa mai due volte lo stesso gioco» – spiegheranno ai giovani praticanti i trucchi del mestiere, e infine realizzare un video della propria esibizione della durata massima di 90 secondi. Mamma e papà dovranno poi compilare una liberatoria e inviare i filmati utilizzando WhatsApp. I migliori saranno pubblicati sul sito; per tutti i bambini che seguiranno l’intero corso e parteciperanno con un video dopo ognuna delle quattro lezioni ci sarà una sorpresa finale a settembre.

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«La magia è un’arte molto formativa perché ci insegna che niente è impossibile – spiega Luca Bono, giovane prestigiatore torinese cresciuto al Circolo e considerato l’erede di Arturo Brachetti, fra i docenti del corso -. E se tutto si può fare, bisogna solo capire come e poi impegnarsi tantissimo. Siamo felici che la nostra scuola del Circolo Amici della Magia possa proporre quest’anno, grazie alla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, i nostri compiti delle vacanze per diventare illusionisti e stupire amici e parenti. Questo progetto avvicina i più piccoli al mondo della magia: per ora in maniera virtuale, in attesa di poter tornare a ospitare i bambini, ma pure gli adulti, nella nostra magica sede».

E così per tutta l’estate, tra esercizi di ginnastica delle mani e segreti da veri prestigiatori, i giovani maghi potranno allenarsi e imparare come «far quadrare un cerchio», risolvere difficili rebus e rompicapo o magari «leggere nella mente» indovinando le carte. Sicuramente avranno un’occasione per divertirsi e lasciare tutti a bocca aperta. Ad affiancare nel lavoro di scuola Bono, 27 anni e un lungo curriculum di show dal vivo e in televisione, ci sono altri navigati maghi del Circolo come Beppe Brondino e Nella Zorà, già protagonisti di «A casa dei maghi», il programma con cui Specchio ha fatto scoprire la magia a centinaia di studenti lo scorso inverno. Il regolamento completo dell’iniziativa «Compiti magici» è disponibile su www.magia.specchiodeitempi.org.

Milano, i postini fanno volontariato e consegnano spese solidali: il progetto di Nexive per Specchio

Nexive – primo operatore postale privato nazionale – partecipa al progetto benefico “Specchio d’Italia” promosso da Fondazione Specchio dei tempi e, con i propri postini, contribuisce alla consegna del pacco più importante per le persone in difficoltà economica: la spesa. Il programma finanziato da Reale Group e dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, mira a sostenere anziani e famiglie in difficoltà economica, tanto più gravate quest’anno e in questo periodo particolare dalla crisi scatenata dalla pandemia. Si tratta di uno degli interventi messi in atto da Specchio dei tempi per rispondere all’Emergenza Coronavirus: in tre mesi la fondazione ha già raccolto oltre 10 milioni di euro, immediatamente trasformati in aiuti concreti agli ospedali, alle scuole, alle imprese. E alle famiglie più fragili.

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Sperimentato a Torino e nelle città piemontesi, il progetto è arrivato ora a Milano (con 2400 consegne) e proseguirà sulle altre città lombarde. Non si arresterà però qui, e si estenderà ad altre quattro regioni per altre 9 settimane: dalla Valle d’Aosta al Friuli, passando per Liguria e Veneto, saranno coinvolte in tutto 19 città. Grazie a Specchio d’Italia oltre 10 mila spese alimentari sono già state distribuite a tempo record. Entro fine settembre ne saranno consegnate altre 7 mila, per un totale di 17,2 mila spese donate ad altrettante famiglie bisognose.

Un’attività di volontariato per i postini di Nexive che si svolge in piena sintonia con lo spirito dell’iniziativa volto a dare alle persone un segno di vicinanza, speranza per il futuro e umanità. “Siamo fieri di partecipare a questa iniziativa che rispecchia i valori di vicinanza e solidarietà di Nexive e ci permette di contribuire concretamente, attraverso i nostri portalettere, ad aiutare chi si trova in difficoltà” spiegano dall’azienda. “Per noi che ci occupiamo di recapitare “valori”, sottoforma di lettere o pacchi, consegnare una spesa solidale accresce ancora di più la qualità del nostro lavoro, fatto di relazioni, umane innanzitutto e di prossimità con il territorio”.

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"Amori e omicidio", il romanzo del commercialista che aiuta Specchio

Continuano le iniziative, piccole e grandi, a sostegno di Specchio dei tempi e del suo impegno nella difficile fase del post-emergenza. L’ultima in ordine di tempo viene da Enrico Demarchi, noto commercialista torinese, che nel periodo di fermata forzata dovuta alla quarantena ha trovato lo spirito per scrivere il romanzo “Amori e omicidio”. Sono storie di amicizie, amori, invidie che si intersecano nel milieu torinese e culminano in un omicidio. Il volume, pubblicato dalla casa editrice Nuova Trauben, è stato messo a disposizione di Specchio dei tempi, che lo donerà ai suoi lettori a fronte di una offerta libera.

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Bando imprese Sassari, già 180 candidature

Di Angelo Conti

Sono già 180 le candidature al bando “Sassari che riparte” giunte nei primi quattro giorni alla Fondazione Specchio dei tempi. In maggioranza dal capoluogo, ma anche da Olbia, Alghero, Porto Torres, Arzachena, Stintino, Sorso, Perfugas, Valledoria, Bortigiadas, Tempio Pausania, Bonorva, Ittiri, Berchidda, Sennori, Usini, Castelsardo, Palau. Alla iniziativa, sostenuta finanziariamente dalla famiglia Baggi Sisini, stanno aderendo piccoli imprenditori di ogni settore: dagli agricoltori agli allevatori, dai ristoratori agli affittacamere, dai commercianti ai baristi, dai sarti alle parrucchiere, dai giardinieri ai videomaker, dai fabbri ai falegnami, dagli erboristi ai muratori, dai meccanici ai pescatori. Insomma, c’è tutto un mondo di imprenditori che cercano speranza, dopo le difficoltà correlate al lungo lock down ed alla crisi dell’intero comparto turistico.

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Colazioni dei poveri, riapre anche il refettorio ma con il distanziamento

Di Angelo Conti

Le colazioni dei poveri di Specchio dei tempi non si sono mai del tutto fermate durante i 100 giorni del Covid. Ma tutto si è mosso a rilento, con un’attività pesantemente condizionata dalla normativa anti contagio. In pratica ci si è a lungo limitati alla distribuzione di borse con generi di prima necessità, con un’apertura solo parziale. Ma da lunedì, Casa Santa Luisa di via Nizza 24 riapre anche il refettorio. Con il distanziamento, certo. Con solo 20 posti anzichè 60. Ma anche qui si va verso la normalità. Stamattina, con suor Cristina, abbiamo fatto un sopralluogo.

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Il mago delle selle western vince il bando di Specchio: “Tutta la mia riconoscenza a chi ha donato”

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 25 giugno 2020

Dal Colorado a Morozzo per imparare a lavorare il cuoio e realizzare le selle per cavalli stile western. È la storia professionale di Paolo Volpe, 44 anni, sellaio e artigiano. Anche a lui va il contributo di 3000 euro erogato dalla Fondazione Specchio dei tempi – La Stampa con il bando “La Granda che riparte”. «Ho iniziato ad appassionarmi di quest’arte a 14 anni – racconta -. Avevo un portafogli dell’Harley-Davidson molto consumato. Andai nel negozio di Torino per acquistarne uno nuovo e aveva un prezzo esorbitante. Decisi di imparare a fare da me». Paolo iniziò a fare da «bocia» ai calzolai per apprendere i rudimenti del mestiere. «Circa 10 anni fa ho deciso di fare di questa passione una professione – racconta -. La svolta c’è stata con il viaggio negli Usa. Fu nel 2016. Ho avuto la fortuna di imparare a fare le selle da Jesse W. Smith, una leggenda in quel luogo, un maestro in questo tipo di lavorazioni. Ho vissuto mesi in un capanno a fianco della sua casa di famiglia e ho imparato. La sera, all’inizio, è stata dura, fra scorpioni, serpenti e qualche orso».

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

La realizzazione di una sella western è un lavoro lungo e faticoso, con cuoio, metalli e legno. I prezzi sono variabili e i pezzi più belli possono arrivare a costare centinaia di migliaia di euro. «I miei clienti giungono anche da molto lontano, perché in Italia siamo in pochi – aggiunge Volpe -. Ci sono gli appassionati che risparmiano per poterselo permettere oppure persone con buone disponibilità finanziarie». Il lockdown per l’emergenza sanitaria è stato duro anche per l’artigiano, torinese d’origine, che ha scelto Morozzo per amore della compagna: «Il contributo di Specchio dei tempi è un grosso aiuto e chi ha versato il denaro ha tutta la mia riconoscenza».


 

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Coronavirus, Specchio aiuta le imprese di Sassari: bando per 100 sussidi da 3 mila euro

La ripresa passerà dalla vita. Da quanta vita, nel rispetto delle norme anti-contagio, riusciremo a mettere nel nostro futuro. La famiglia Baggi Sisini, insieme alla Fondazione Specchio dei tempi, replica anche a Sassari una iniziativa già realizzata in Piemonte: lanciare un bando per sostenere piccole e piccolissime imprese del territorio nella delicata fase della ripresa dell’attività, all’indomani del lockdown e della fase più critica della pandemia.

Il bando “Sassari che riparte” distribuirà 100 aiuti da 3 mila euro ciascuno, riservati ad attività imprenditoriali del capoluogo e della provincia. Il regolamento è stato pubblicato su “La Nuova Sardegna” sabato 27 giugno ed è sempre disponibile sul sito www.bando.specchiodeitempi.org. I candidati avranno tempo di presentare le domande sino alle ore 24 di lunedì 6 luglio. La selezione verrà completata entro lunedì 13 e l’invio dei contributi (espletate le formalità bancarie e fiscali) sarà immediatamente successivo.

“Sassari è la nostra città e da sempre siamo vicini al suo territorio. In questo momento di grande difficoltà, in cui tutti dobbiamo aiutarci, spinti dalla tempestività e dai risultati ottenuti dalla Fondazione Specchio dei tempi, abbiamo deciso di dare anche noi il nostro contributo” afferma la famiglia.

Info: bando@specchiodeitempi.org.

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I PROGETTI DI SPECCHIO DEI TEMPI
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Bando Cuneo, premiata la famiglia che da 60 anni riporta in vita gli orologi dei piemontesi

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 23 giugno 2020

Tremila euro per aiutare le imprese a rialzarsi dopo il lockdown. Sono 111 quelle premiate da Specchio dei tempi, ognuna con un assegno da tremila euro. E il contributo è arrivato anche in via Diaz 5 a Cuneo, all’orologeria Barale. In questa stretta traversa del centro storico Roberta Barale ha ideato un nuovo modo di ricevere i clienti. «Abbiamo aperto il finestrone che dà sulla strada e facciamo l’orologeria take away – scherza -. In questo modo i clienti non entrano nel locale, che è piccolo». L’augurio è comunque quello di poter tornare dentro questa bottega speciale per ammirare gli orologi di tutti i tipi, soprattutto quelli antichi che Roberta e il papà Michele, 81 anni, riparano.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

«Il mio babbo, in attività dal 1960, era andato in pensione, ma nel 2014 ho deciso di riaprire e assumerlo come coadiuvante – spiega Roberta, che è anche mamma di due gemelle-. Con mia sorella siamo cresciute nella magia di questo negozio ed era un peccato che l’attività andasse persa. Fu mio padre ad appassionarsene quando aveva appena 11 anni». I clienti dell’orologeria arrivano anche da Torino, Alba e Asti. «Molti orologi che ci vengono affidati sono ricordi di famiglia, ci sono pendole dell’800 – continua Roberta – Ci chiedono di riportarle in vita, perché un orologio che non segna l’ora ha perso il suo scopo».

Il lockdown è arrivato presto nella famiglia: «Abbiamo chiuso prima degli altri perché mio padre è anziano e andava protetto. Per lui è stata dura stare fermo questi mesi, in vita sua non ha mai avuto un periodo così lungo di vacanza. Le pendole le ho prese dal negozio e ha lavorato alle riparazioni da casa». Il contributo è arrivato al momento giusto: «Una grossa mano, perché le spese non si sono mai fermate. Siamo ripartiti acquistando pezzi di ricambio essenziali».


 

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
Dal 9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con  causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Gli stuntman di Bene Vagienna premiati dal bando: "Specchio ci ha aiutati come 32 anni fa"

Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 21 giugno 2020

“Già trentadue anni fa abbiamo avuto l’aiuto di Specchio dei tempi: era morto un elefante del circo ed era partì un’iniziativa di solidarietà. Oggi, dopo il Covid, di nuovo. Siamo molto riconoscenti. Come diceva mio padre: ‘Dopo il brutto arriva sempre il bello'”. Alex Medini, 43 anni, di Bene Vagienna è figlio della antica arte del circo. Suo padre, Peppino Medini, è stato uno dei divulgatori dei grandi spettacoli circensi in Italia. Insieme alla sorella Katiuscia e altri famigliari, Alex, porta in giro per l’Italia show acrobatici di auto e moto oltre a gestire un’azienda che noleggia tensostrutture. “Siamo appena ripartiti con un spettacolo in piazza del foro boario a Saluzzo: è il nostro primo dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria. Quando è iniziato il lockdown stavamo per intraprendere un tour in Valtellina che, ovviamente, è stato cancellato insieme a tutto il resto – spiegano i due fratelli -. I tremila euro ricevuti da Specchio dei tempi li useremo per pagare una polizza assicurativa in scadenza, una boccata d’ossigeno in un periodo di stop in cui comunque le utenze e altre spese fisse sono rimaste da pagare”.

I Medini hanno reinventato gli spettacoli e il modo di proporsi: “Lo show è all’aperto e non ci sono problemi di contagio, montiamo le tribune dove gli spettatori possono tranquillamente stare a distanza di oltre un metro. Per le prenotazioni e l’acquisto dei biglietti abbiamo privilegiato i contatti telefonici e via web. Ora chiediamo alle amministrazioni comunali di aprirsi e fidarsi: ci si può divertire in sicurezza”. Gli adrenalinici spettacoli da stuntman professionisti per i Medini si alternano alle iniziative di beneficenza come quella di giocolerie nel reparto di pediatria all’ospedale cardinal Massaia di Asti. “Come base già nostro padre, nel 1989,  aveva scelto Bene Vagienna- ricorda Alex-. Qui lavoriamo come circo, preparazione spettacoli e noleggio delle strutture. Dopo la malattia e la morte di papà siamo stati un po’ in stand by. In tutto siamo otto fratelli e alcuni di noi hanno deciso di ripartire 3 anni fa. Abbiamo seguito il suo esempio di disciplina e passione per questo mondo. Iniziò come saltimbanco facendosi la gavetta, incontrò mia madre che faceva la parrucchiera, una donna bellissima che lo ha seguito nell’avventura che continua ancora oggi attraverso di noi”.

I 111 VINCITORI DEL BANDO CUNEO

COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
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